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Le Acrobate, che si rimettono in cammino. A partire dalle pelli delle bufale

Le Acrobate, che si rimettono in cammino. A partire dalle pelli delle bufale

Il progetto I.L.M.A. - Io Lavoro per la Mia Autonomia e le potenzialità di un progetto sperimentale di economia circolare avviato a Latina. Il documentario di Gaia Capurso lo racconta

Sabato, 31/07/2021 - I.L.M.A. - Io Lavoro per la Mia Autonomia è un progetto innovativo che, ruotando intorno alle pelli di bufala allevate nella pianura Pontina, ha l’ambizione di creare un circuito virtuoso in cui si intrecciano l’economia circolare territoriale con l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale delle donne vittime di violenza.
Accade a Latina per iniziativa del Comune che, in collaborazione con il Centro Donna Lilith e con il finanziamento del Ministero delle PO, ha proposto un’iniziativa volta ad “integrare le azioni di contrasto alla violenza di genere con percorsi professionalizzanti”.
Patrizia Ciccarelli, assessora comunale al Welfare e Pari Opportunità, illustra la genesi dell’idea - confortata anche dalla positiva esperienza di sartoria sociale dell’Atelier Acanthus - e la nascita del Laboratorio la.b , a conferma che "il welfare può essere anche una leva per lo sviluppo economico". 
L'occasione per illustrare il progetto è la presentazione del documentario “Acrobate. L’arte di rimettersi in cammino” al Senato (Sala Caduti di Nassirya, 15 luglio 2021). “Durante le riprese ho potuto osservare il percorso di rinascita delle protagoniste, che avveniva di pari passo con l’acquisizione della capacità di ciascuna di apprezzare il suo valore. Il messaggio più grande di questo lavoro - sottolinea la regista Gaia Capurso - è il racconto di una rinascita spirituale, morale e fisica”. Il progetto ruota intorno alle bufale, animale simbolo del territorio Pontino, e alle loro irregolari pelli segnate dalla vita in allevamento e “scarto recuperato dell’industria alimentare”.
È proprio a partire da quelle cicatrici e imperfezioni, che non vanno cancellate perché conferiscono un particolare fascino e valore alle pelli, che Arianna, Helena, Nadia, Sofia e Vincenza hanno iniziato un percorso interiore e un lavoro sui loro traumi. Un viaggio che ha dato frutti positivi con la costituzione dell’associazione, che sta trasformandosi in cooperativa.
“Nella prima fase le ragazze hanno acquisito le competenze necessarie al progetto che vogliamo realizzare - spiega Mara De Longis, tra le fondatrici di la.b -. Ora è arrivato il delicato momento del passaggio ad impresa, che significa prendersi la responsabilità e avere la consapevolezza che non è una cosa semplice da affrontare. Abbiamo obiettivi importante di fronte a noi e la prima tappa, a settembre, è il Salone del mobile a Milano, dove presenteremo il progetto attraverso il documentario e dove cercheremo opportunità di progettazioni e co-progettazione come la.b, ma anche possibilità di lavoro sinergico con designer o anche da terzisti per complementi d’arredo e pelletteria. Le nostre caratteristiche rimangono la lavorazione della pelle di bufala ed essere in una rete relazionale, nel territorio e tra persone”. Questo tratto è richiamato, non a caso, nel metaforico filo rosso di Arianna che conferma in ogni prodotto il loro voler essere “una solida rete di sicurezza, come quella tesa sotto gli acrobati”.










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Il Documentario della Regista Gaya Capurso – MAGA Production - della durata di 25 minuti, racconta il percorso che ha portato alla nascita a Latina del Laboratorio La.b nell'ambito del Progetto I.L.M.A. - Io Lavoro per la Mia Autonomia - realizzato dal Comune di Latina, su finanziamento del Dipartimento per le Pari Opportunità e in collaborazione con il Centro Donna Lilith - Associazione di Donne che opera nel nostro territorio, sin dal 1986, sul contrasto e la prevenzione della violenza di genere.

Il Progetto I.L.M.A., volto a favorire l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale delle donne vittime di violenza, ha dato vita a un percorso di formazione sperimentale finalizzato a sviluppare le competenze necessarie alla progettazione e realizzazione di prodotti legati alla pelle di bufala, animale simbolo del territorio pontino. Un'esperienza formativa per nuove figure professionali conclusasi con la nascita di la.b, un laboratorio di pelletteria al femminile all'interno del quale la necessità di inclusione lavorativa si è intrecciata con un progetto di economia circolare, basato sul riuso di un materiale considerato di scarto e sul legame con il territorio, inteso non solo come imprinting culturale, ma come identificazione e creazione di legami fra l'individuo e la comunità nella quale vuole riconoscersi. Un punto di partenza per una rinascita. Un modello di innovazione sociale secondo la logica dell’economia circolare, volta al potenziamento della cultura di genere in ambiente socio lavorativo.

L'esperienza delle donne che hanno dato vita al Laboratorio La.b si è intrecciata con quella delle protagoniste dell’Atelier Acanthus nato nell’ambito del Progetto S.A.I. - Sistema di Integrazione e Accoglienza - del Comune di Latina, una sartoria sociale nella quale le donne richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale hanno trovato un motivo per riallacciarsi alla vita con speranza, un esempio di buona pratica in materia di inte(g)razione: storie di donne che, dopo un faticoso percorso per uscire dalla violenza, riprendono in mano la loro vita imparando un mestiere, diventando imprenditrici di loro stesse, dando vita a un’impresa tutta al femminile attraverso un processo di empowerment che integra il concept sociale con una visione imprenditoriale: saper Essere per saper Fare.


la.b - l'altra pelle
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