Sono 120 le ex lavoratrici della GIAL già precarie e senza diritti. La crisi nella Provincia di Latina colpisce duramente le donne: solo 4 su dieci sono occupate. Intervista alla Consigliera regionale di Parità Alida Castelli
Venerdi, 22/07/2011 - La consigliera di parità della Regione Lazio, Alida Castelli esprime la sua preoccupazione per la sorte delle circa 120 ex lavoratrici dell’azienda GIAL srl di Borgo S. Michele (Latina) di cui oggi (22 luglio 2011) si discute al 'Tavolo' convocato appositamente presso la Regione Lazio.
"Le lavoratrici della GIAL rappresentano un caso piuttosto diffuso e non solo in provincia di Latina. A fronte di 27 lavoratori assunti a tempo pieno, tutti uomini, le 120 ex lavoratrici sono state infatti impiegate da molti anni con contratti di lavoro a termine stagionali".
Quale è il problema specifico che riguarda queste lavoratrici?
Per loro non si prevedono ammortizzatori sociali se saranno definitivamente licenziate né, in caso di un’auspicato piano di reindustrializzazione dell'azienda, si prevede per loro la possibilità di un percorso protetto per il reimpiego.
Dal suo punto di osservazione, questo sta accadendo anche in altre situazioni?
La situazione di queste lavoratrici si inserisce in una condizione lavorativa che nella Provincia di Latina assume caratteristiche di vera emergenza per quanto riguarda il settore femminile. Sottolineao che meno di 4 donne su 10 sono occupate, una percentuale che è tra le più basse nel panorama regionale ed italiano.
Cosa chiede Lei in quanto Consigliera regionale di Parità?
Auspico che vengano messi in atto tutti i tentativi per evitare che queste lavoratrici, e le molte altre che si trovano in questa situazione, siano espulse dal mercato del lavoro in un momento in cui la crisi economica pesa in maniera forte sulle famiglie ed in particolare sulle donne della nostra Regione.
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