Martedi, 06/04/2021 - Una struttura pubblica dedicata alla diagnosi e alla riabilitazione dei Disturbi del Comportamento Alimentare è organizzata nella Asl di Frosinone si chiama UOSD DCA in cui la Responsabile è la dottoressa Franca Marzella con un equipe di Psichiatri, Psicologi, Assistenti Sociali e Infermieri. A illustrarci il servizio è la dr.ssa Maria Cristina Cuppini, psicologa e psicoterapeuta, che opera nell’ambito U.O.S Servizio Salute Mentale Donna (S.M.D.) del Dipartimento di Salute Mentale e Patologie da Dipendenza, dedicata alle donne che in particolari momenti del ciclo di vita, o in particolari situazioni di fragilità emotiva, incorrono in disturbi psicologici e psichiatrici che necessitano di psicoterapia mirata o psicofarmacologia: situazioni di violenza, stalking, psicopatologia perinatale della donna (depressione post-partum), psicopatologia della menopausa e vari tipi di stress. “La persona si rivolge dal servizio di iniziativa propria oppure attraverso l’invio dei servizi territoriali. Noi gestiamo l’accoglienza e la valutazione, con piani di intervento individualizzati e psicodiagnosi. Si lavora con la psicoterapia individuale e di gruppo; talvolta i due percorsi vanno in parallelo perché oltre al lavoro nel gruppo le persone necessitano di percorsi individuali per superare le resistenze più profonde. A differenza dell’uomo, che di solito esterna le proprie emozioni con comportamenti aggressivi, le donne che arrivano da noi hanno spesso problemi di ansia, depressione, paure, insicurezze che possono risalire a varie cause. Spesso dipendono eccessivamente dal partner, fino ad annullarsi, fino a non avere nessun tipo di autonomia. Hanno introiettato l’idea di non valere nulla, rinforzando un basso livello di autostima, sviluppano sensi di colpa e senso di inadeguatezza. Accanto alla richiesta di aiuto c’è anche una forte difficoltà al cambiamento, con la paura del ricatto e di non riuscire a conquistare un’autonomia. I problemi di solito emergono tra i 40 e i 50 anni, quando non ci sono più i figli da accudire, nella fase dello svincolo. Noi lavoriamo sulla base di una presa di coscienza che la donna ha pian piano maturato dentro di Sé, sulla consapevolezza e, dove è possibile, collaboriamo con i Servizi Sociali del territorio di appartenenza per cercare soluzioni concrete al fine di aumentare il senso di autonomia e autostima”.
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