Giovedi, 30/06/2022 - E’ uscito da poco, per i tipi della Marsilio editore, nella collana I Nodi, 'L'amore al tempo dell'odio', opera di Florian Illies che porta, come sottotitolo, “Una storia sentimentale degli anni Trenta”.
Ecco, probabilmente, è questo riferimento ‘a latere’ che induce alla lettura del libro, incuriosisce, crea reti sul voler conoscere il suo contenuto che ‘sa’ di storia, di relazioni e rapporti tra uomini e donne davvero importanti di nemmeno 100 anni fa, micro e macro storie, qualcosa che potrebbe aprir la strada ad una migliore comprensione delle relazioni ai giorni nostri.
Illies, classe 1971, nasce alla scrittura come storico dell’arte. I suoi orizzonti professionali, estetico - stilistici si allargano, poi: editorialista della «Frankfurter Allgemeine Zeitung», ha diretto in seguito le pagine culturali di «Die Zeit», ed è tra i fondatori della rivista «Monopol» e, per un po’, direttore editoriale della casa editrice Rowohlt. E’, quindi, divenuto Autore di testi di successo tradotti in tutto il mondo, quali L’invenzione delle nuvole. Lettera d’amore sull’arte e la poesia (2018) e 1913. Un’altra storia (2019), per non citar che gli ultimi, sempre èditi da Marsilio.
In effetti, questo suo eclettismo cultural - storico acquisito nella lunga esperienza lavorativa pluriennale, viene molto ben applicato a questo suo ultimo lavoro che, quasi cinematograficamente, risulta essere uno splendido docu-fiction in cui la Storia Europea di quegli anni che divenivano sempre ‘meno formidabili’ – un Prima che inizia ante 1929, anno ‘weimariano’ alle soglie del 1933, il conclamarsi della follia nazista con l’èclat mostruoso della Notte dei Cristalli, per poi proseguire, inesorabilmente, verso la caduta, la distruzione, la soluzione finale non solo ebraica, peraltro – per poi giungere ad un ‘dopo’ che sa solo di un vivere alla giornata e, forse, all’ora, a dimenticare un passato che ormai è scomparso, cercando di vivere un presente che più effimero di così non potrebb’essere.
Ecco, dunque, che in questa montata di odio a 360° che pervade non solo la Germania, ma l’Europa tutta e la condizionerà fino alla/e catastrofe/i, amore/i e Cultura (ancora, è da dire, Grande Cultura) s’intrecciano e dan vita ancora a grandi idee, a grandi opere.
E il tutto si realizza grazie ad incontri unici, ‘liaisons’ ed amori epocali, complicità che comunque diventeranno eterne, per i posteri.
Qualche esempio? Sartre e Simone de Beauvoir (il Castoro) che s’incontrano e vivono tra Francia e Berlino una storia tra eletti/genialità cultural - scrittorie da ‘ripassare’ spesso; Henry Miller e la non meno grande Anaïs Nin che trascorrono follie nella Ville Lumière e persino Albert Einstein, il teorico della relatività, mostra di sapere che il tempo e lo spazio contano, anche in amore.
“Lascio perdere i baci per iscritto – telegrafa alla moglie in villeggiatura estiva a Caputh – ma domenica recuperiamo con l’orale!”. Domenica = bacio x tempo alla seconda (magnifica ‘applicazione’ della legge della relatività alla vita real-sentimentale!).
E bello il paragone che quasi nasce spontaneo tra ‘quei tempi’ e quelli di oggi: anche qui la lungimiranza dell’Autore, il confronto tra le due epoche, risulta, alla lunga, quanto mai ‘up-to-date’!.
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