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La togetherness, il nuovo valore del turismo

La togetherness, il nuovo valore del turismo

Intervista a Paola Rizzitelli, Wellness Economy Strategy Consultant, su turismo trasformativo e sul ruolo della bioetica

Venerdi, 06/10/2023 -

La connessione empatica tra le persone e il rapporto con gli animali, la natura che cura, in particolare attraverso la medicina forestale e i giardini terapeutici, le strutture e le destinazioni ricettive interconnesse e bioetiche. Sono i principi della togetherness su cui da anni lavora Paola Rizzitelli, Wellness Economy Strategy Consultant, temi affrontati nei suoi libri*. Si tratta di una proposta innovativa di Turismo trasformativo che intende “riconnettere il viaggiatore con l’ambiente e i suoi abitanti allo scopo di generare benessere”. In vista del suo intervento dal titolo “Il turismo nel tempo della bioetica. Togetherness e nuove relazioni tra viaggiatori, ambiente e animali” in apertura della 60ma edizione del TTG Travel Experience di Rimini “The year of Utopia. Live. Believe” (mercoledì 11 ottobre alle 10.30) le abbiamo rivolto alcune domande. 

Prima di tutto ci spiega da quali osservazioni e riflessioni nasce la sua idea e a quali elementi teorici fa riferimento?
Sentivo l’esigenza di una proposta turistica pensata e organizzata come esperienza trasformativa, che si proponesse di generare salute e benessere individuale e collettivo. Come raggiungere questo obiettivo? Fermo restando uno stile di vita sano anche durante la vacanza, riconnettersi all’ambiente e ai suoi abitantioffre una gran valore aggiunto. Mi sono ispirata alla bioetica, secondo il concetto espresso dalla professoressa Luisella Battaglia, professoressa ordinaria di Filosofia Morale e Bioetica, che osserva “siamo cittadini di un mondo interconnesso in cui la salute di ogni elemento è strettamente dipendente da quella degli altri”. La chiave di lettura è l’interconnessione quale campo di osservazione della bioetica, intesa come “l’etica del mondo vivente”, da bios (vita) + ethos (comportamento, costume, misura dell’agire) che riguarda l’uomo e l’ambiente entro il quale le diverse forme di vita si svolgono. L’esperienza turistica si nutre di relazioni tra queste componenti. Se avessimo maggiore conoscenza e sensibilità bioetica, presupposto della sostenibilità, si potrebbero creare più facilmente connessioni. Il mio intervento a Rimini si concentra su questi elementi nell’intento di stimolare la riflessione, offrendo una panoramica di situazioni adeguate ad un turismo di riconnessione e suggerendo alcune strategie agli operatori turistici.  

Lei sta lavorando per affermare la necessità di un turismo trasformativo. Cosa intende?
Il turismo trasformativo è orientato all’accrescimento personale del viaggiatore e in viaggi costruiti per generare un cambiamento e nuove consapevolezze mettendo al centro il ‘mondo vivente’ nel suo insieme e affinché questo accada è necessario che ognuno si prenda le sue responsabilità: operatori turistici, destinazioni e viaggiatori. Questi interlocutori sono uniti (mi auguro) dal grande desiderio, sogno, “utopia”, di una nuova consapevolezza collettiva, un mondo migliore da abitare, di un ‘settore turistico’ che ci permetta di conoscere la migliore versione di noi stessi.  

Come e quando è maturato questo percorso che sta portando avanti?
Dopo il 2020 le motivazioni di viaggio sono cambiate: è raddoppiato il bisogno di natura e di libertà, si è palesato il piacere di fare esperienze in compagnia, sono diminuiti i tour de force culturali ed è aumentata la voglia di relax, ricercando sostenibilità, ecoresort ed ecoviaggi. Se si cerca la socialità, allora bisogna attivarsi per valorizzare le relazioni:quindi individuare target selezionati per standard qualitativo, offrire vacanze con la famiglia per ritrovarsi, far incontrare gruppi di simili (amiche, longevity, sportivi), sapere che il solo traveller desidera anche condividere l’esperienza e cerca lo scambio con altre persone. Perché la dimensione di benessere sociale e relazionale è fondamentale per realizzare una vita sana ed equilibrata. Inoltre, è diventato importante il valore di sentirsi parte - anche per un tempo limitato - di un Comune, un borgo, un territorio diverso: cittadini temporanei di un territorio che deve saperti accogliere e invitati a conoscere usi e costumi di un luogo. Tutto esige un principio di reciprocità: rispetto delle regole scritte o tacite e sostegno delle economie locali.  

Qual è il ruolo della bioetica nel turismo?
La bioetica si propone di studiare in modo sistematico i complessi problemi morali, giuridici e sociali indotti dagli sviluppi della biologia, della medicina e in generale delle scienze della vita. Si è resa necessaria di fronte all’imperativo del progresso tecnologico, al modo in cui gli uomini influiscono sull’ambiente e in cui l’ambiente influisce sul benessere di ogni forma di vita. Per questo la riflessione bioetica nello sviluppo turistico oggi è necessaria. Presuppone che gli operatori turistici si interessino a temi quali: gli aspetti morali, sociali e giuridici delle relazioni dell’uomo con le altre specie, le conseguenze pratiche del rapporto tra l’uomo e la natura o la questione ecologica e la giustizia ambientale delle destinazioni ospitanti o, ancora, i rapporti tra diritto, economia e sviluppo sostenibile, senza dimenticare l’educazione ambientale, l’interazione e la coesistenza fra gli esseri viventi di un determinato ambiente, durante l’esperienza turistica. Quando bioetica e turismo si incontrano, quest’ultimo diventa una grande opportunità educativa e di benessere, in quanto durante la vacanza possono essere sollecitate nuove riflessioni e adottate nuove abitudini e si impara a connettersi. Questa la premessa per creare un cambiamento. Non è un caso se l’Istituto Italiano di Bioetica - fondato a Genova appunto da Luisella Battaglia nel 1993 - si occupa anche di questi temi.

Intervista a cura di Tiziana Bartolini



Chi è Paola Rizzitelli*

Con l’ideazione del brand “Sinergie per il benessere” ha scelto di occuparsi dei settori della Wellness Economy e di usare il marketing e la comunicazione come veicoli per rieducare a sane abitudini e aiutare lo sviluppo di un’economia volta al benessere. Ispirata da principi etici e dal bisogno di migliorare la qualità di vita dell’uomo del terzo millennio, ama mettere in rete aziende e professionisti virtuosi, stimolare il cambiamento e una presa di coscienza di responsabilità collettiva. Da oltre quindici anni è consulente di imprese e professionisti per lo sviluppo di progetti di rebranding e marketing, è inoltre formatrice, relatrice a seminari e convegni. Ha anche fondato l'Associazione di Medicina Olistica, è socia AIMeFe referente per la costituzione di ForestBathing Center, partner dell'Istituto Italiano di Bioetica nella divulgazione di una responsabilità sociale ed etica d'impresa. Dopo la prima edizione de “Il Marketing del benessere, il cambiamento necessario per una nuova economia”, nel 2022 ha pubblicato “Il Turismo Evoluto. Strategie per co-creare benessere collettivo attraverso l’esperienza”. Ha impostato la sua vita nella ricerca di un’evoluzione personale e professionale, attraverso grandi cambiamenti e alcune rinascite, tanto che le piace dire di essere nata tre volte: a Bari, a Bologna e ad Arco dove ora vive, a contatto con la natura la sua più grande alleata e maestra, fonte di benessere fisico, mentale e spirituale, insieme alla sua inseparabile compagna a quattro zampe Mia. Per informazioni:www.sinergieperilbenessere.com/

 


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