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LA TEMERARIA di Marina VALENSISE

LA TEMERARIA di Marina VALENSISE

Marina Valensise torna alla sua passione di storica e scrive un libro, edito da Marsilio, che racconta l'esistenza di una musa del secolo breve

Giovedi, 05/12/2019 - Marina Valensise, giornalista e scrittrice italiana, ha diretto l’Istituto italiano di Cultura a Parigi dal 2012 al 2016. E', dal 1996, collaboratrice de "Il Foglio" e di vari settimanali. Ora è pure editorialista de Il Messaggero.
In passato si è a lungo occupata di storia e ha curato l’edizione italiana delle ultime opere di François Furet. Nel 2007 ha pubblicato Sarkozy. La lezione francese e nel 2015 una biografia dell’Hôtel de Galliffet, in edizione bilingue e illustrata.
Con Marsilio ha pubblicato "Il sole sorge a Sud. Viaggio contromano da Palermo a Napoli via Salento" (2012, 2 edizioni), premio speciale Mondello per la Letteratura di viaggio 2013 e tre anni anni fa “LA CULTURA E’ COME LA MARMELLATA", simpatico racconto della sua esperienza del suo appassionato iter lavorativo a Parigi che ha arricchito, oltre a lei stessa, la vita presente e futura dell’importante Istituto.
Un modo per promuovere il patrimonio italiano con le imprese, un libro davvero istruttivo.

Last but not least, da poche settimane, ha dato alle stampe la sua ultima fatica, tornando a rivestire i suoi panni di storica.
Si parla de "LA TEMERARIA - Luciana Frassati Gawronska, un romanzo del Novecento", sempre per i tipi di Marsilio editore, nella collana Specchi.

Suddiviso in 7 parti, arricchito di un ottimo apparato bibliografico, il volume racconta la piena esistenza di una vera protagonista e musa del Secol Breve - come s'accenna in risvolto di copertina.
Una testimone del fermento cultuale che riempì di sé tutto il Novecento, qualcosa di magico, un 'momento' in cui il mondo - in primis la vecchia Europa - stava cambiando la pelle e non solo.
Un'epoca in cui sic et simpliciter, magari nei salotti buoni ed intellettuali, si potevano incontrare grandi come Franz  Werfel e Alma Mahler o Wilhelm Furtwangler e Arturo Toscanini, per non citarne che alcuni.
Di essi la Frassati Gawronska divenne amica, lei antinazista e cattolica, figlia di Alfredo, fondatore de la Stampa e sorella del beato Pier Giorgio, scomparso presto ed in odore di santità.

Grazie alla sua vita avventurosa e coraggiosa, fatta anche di rapporti con Mussolini e fughe dalla Gestapo, ma anche piena di Cultura - tutto ben narrato dalla Valensise - si può venire a conoscenza della vicenda terrena di una Donna di grande indipendenza di pensiero, piena di luci e di ombre, certo, ma di quanta esperienza di vita, di vera vita.

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