Giovedi, 08/02/2018 - Con un tocco di leggerezza, in 'La sposa yemenita' (ed Becco Giallo) l'autrice ci introduce in un mondo di difficile accesso ai più, in cui scopriamo tradizioni, costumi, curiosità e la grandezza di un Paese culla della regina di Tebe. Con gli occhi di un'occidentale, riusciamo a vedere attraverso la narrazione delicata di Laura Silvia Battaglia le contraddizioni di un mondo in cui, accanto ad una raffinata architettura, ad una ricchezza culturale ed artistica, convive una realtà di rapimenti di stranieri, tratta di bambini, attacchi suicidi.
Attraverso l'obiettivo e la penna del reporter, la Battaglia documenta tutto questo senza falsi moralismi, né toni scandalistici. Inoltre, il suo sguardo femminile si rende testimone di una società in cui la donna ha un ruolo subordinato, relegato all'ambito domestico, gode di libertà limitata e non è considerata cittadina a pieno titolo. Laura Silvia entra nel quotidiano di queste donne, si mescola a loro in un momento di festa come quello del matrimonio, regolato da rituali e tradizioni affascinanti. Riferisce altresì lo sguardo incuriosito degli yemeniti, uomini e donne, rispetto ad una straniera.
Particolarmente interessante è il dialogo con lo sceicco, un importante capo religioso con cui si trova a confrontarsi la giornalista. Alle stuzzicanti provocazioni su questioni religiose, l'autrice risponde con argomenti convincenti e il confronto si svolge in un clima di scambio intellettuale alla pari. Una conquista, se si considera il territorio teatro di tale incontro.
Va ricordato che la Battaglia è una cultrice del mondo arabo ed ha fatto sua la missione di divulgarne la cultura in Italia. Conduce infatti un programma su TV 2000 dal titolo Cous Cous TV, rubrica di approfondimento su vari aspetti del mondo arabo, dalla tradizionale cucina, alla televisione araba, dalla satira ai cartoni animati. Tanti spunti per conoscere ciò che ci circonda, per apprezzarlo, capirlo, perché la conoscenza è alla base della comprensione e della non discriminazione.
La Sposa Yemenita è dunque un ulteriore contributo della giornalista alla conoscenza di un Paese associato dall'opinione pubblica principalmente ad estremismo religioso e discriminazione femminile. Questo libro approfondisce aspetti intimi di un realtà innegabile che, grazie alla scelta del genere narrativo, diventa accessibile ad un pubblico ampio, anche giovane, ma non solo. Un'opera ricca di ironia, arma tagliente manovrata da una mano che dimostra grande professionalità.
Lascia un Commento