Per la tutela dei diritti ecco Fiabattiva: promuove l’attivismo dei cittadini, la cura dei beni comuni, il sostegno delle persone in condizioni di debolezza
Lunedi, 13/08/2018 - Questa magia può solo avvenire se i comportamenti umani cambiano, se ciò non avviene nulla cambia. E allora insegniamo ai bambini e alle bambine sin dai primi anni di età la parola “rispetto” che sta in cima a ogni desiderio di giustizia e pace. Lo possiamo dire anche con una fiaba. Eccola.
Le avventure di crapa rugosa
C’era una volta in un paese di campagna un porcellino d’india che si credeva il più bello e intelligente di tutto il villaggio. Era un abilissimo adulatore e corteggiava tutte le fanciulle, farfalle, crisalidi, api e colibrì, molte delle quali cadevano ai suoi piedi. Lui si gonfiava il petto, si sentiva straordinariamente forte per questa abilità. Ma quando si stancava, le fanciulle che erano state adulate venivano prese in giro con frasi sprezzanti dallo stesso giovanotto. “Che strano”, dicevano le farfalle, “prima ci fa un sacco di complimenti e poi ci riempie di insulti. Strega, vecchia, gatta morta, credulona” per dirne alcune. Fu così che le api del villaggio, non potendone più di questa doppia faccia cominciarono a chiamarlo “crapa rugosa”, ma niente da fare lui ricominciava a corteggiare e a screditare. Anzi alle api trappò le ali provocando nelle poverine un dolore immenso. Le farfalle subirono la perdita delle antenne. E il prepotente sentiva uno strano piacere a fare tutto questo. E allora le poverine si rivolsero alla fata Armonia che capì il loro malcontento e il loro dolore anche fisico e trasformò veramente il porcellino d’india straordinariamente forte in un corpo ruvido e squamoso come un serpente. Una pelle così dura come era duro il suo cuore divenne la sua testa e il suo corpo. I bellissimi capelli lasciarono il posto a una superficie piena di onde rugose e i denti bianchi come mandorle si spezzarono in monconi affilati. Ridotto in quello stato il giovincello non poteva più uscire in paese, si faceva accompagnare da altri due giovani porcellini d’india straordinariamente forti che nascondevano con le loro spalle straordinariamente grandi la testa e il corpo rugoso e squamoso dell’amico. Ma non riuscivano a nascondere la sua lingua verde a due punte. Allora lui si rivolse al suo amico “Vampascione” il magnifico porcellino d’india straordinariamente abbronzato che passava tutto il giorno ad ammirare la sua straordinaria abbronzatura. “Non ho tempo” gli disse Vampascione, “io devo andare al mare per curare la mia pelle liscia e abbronzata”. Non c’era nessuno che lo aiutasse. Era rimasto solo. Che dire…mai stuzzicare la fata Armonia, lei non ama che si calpesti il prossimo, uomo o uoma che sia.
Elena Manigrasso
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