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LA MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA  -  1932-2022

LA MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA - 1932-2022

Un prezioso ‘baedeker’, il testo di Gian Piero Brunetta sul Grande Cinema Internazionale e di casa nostra èdito da Biennale di Venezia/Marsilio Ed.

Mercoledi, 18/01/2023 - Tra pochi giorni, venerdì 20 gennaio prossimo, Gian Piero Brunetta, storico, studioso e docente universitario a Padova da decenni di Storia del Cinema, direttore, tra l’altro, negli anni Novanta, di splendidi cinefestival internazionali come il Mystfest del Giallo e del Mistero di Cattolica, ripresenterà, sempre a Venezia (dopo la prima volta alla Biennale, a luglio scorso), all’Ateneo Veneto, alle ore 18, il suo ponderoso volume LA MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA - 1932-2022, quasi un testo sacro per la conoscenza a tutto tondo della Settima Arte, uno strumento imprescindibile èdito da Biennale di Venezia / Marsilio Ed. in occasione dei novant’anni della Mostra, un doveroso omaggio ad un anniversario importante che nessun’altra manifestazione cinematografica al mondo può di certo vantare (cfr. https://www.noidonne.org/articoli/venezia-79a-mostra-internazionale-darte-cinematografica-18668.php).

“Questo libro si propone di raccontare, ad un ideale grande pubblico di lettrici e lettori, la storia della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia che quest’anno celebra il novantesimo anniversario, una storia mai raccontata in maniera così ampia” – aveva dichiarato 'in primis', Brunetta.

La storia della Mostra di Venezia è anche un pezzo di Storia d’Italia, dunque imperdibile.
Dalle origini legate al regime fascista, allo spostamento delle ‘locations’ iniziali da Venezia Città al Lido, alla costruzione dell’Hotel Excelsior, dei suoi Giardini e Fontane Luminose, poi del nuovo Palazzo del Cinema, e via via alle polemiche, al Sessantotto che solo riuscì a far fare una pausa alla ‘kermesse’ veneziana, ai giorni nostri in cui la Mostra può esibire una sezione sulla realtà virtuale presso il Lazzaretto Vecchio: decenni, quasi secoli ed epoche diverse che s’incontrano e si danno la mano in laguna, con ironia, con affetto, ma sempre con il massimo del ‘divertissément’ – per dirla sempre con Brunetta – perché in fondo il divertimento è una cosa seria, o no?

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