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La lezione di vita delle donne pastore: il film di Anna Kauber

La lezione di vita delle donne pastore: il film di Anna Kauber

Il documentario ‘In questo mondo’ incontra successo di pubblico e riconoscimenti di critica. Prossime proiezioni: 7 luglio ore 21 (Maxxi, Roma) e 10 luglio ore 21:30(Villaggio Medievale, Torino)

Martedi, 02/07/2019 - "È un lavoro unico destinato ad essere un documento prezioso di una realtà femminile che, forse, tra qualche anno non esisterà più". Così nel marzo 2018 Anna Kauber parlava a NOIDONNE del documentario sulle donne pastore che, dopo due anni di lavoro, stava concludendo. Il cammino di “In questo mondo”  (trailerha riscosso da subito grande attenzione e ha ottenuto riconoscimenti prestigiosi.
Abbiamo raccolto le riflessioni della documentarista mentre si accinge a partecipare ad una nuova proiezione del suo lavoro: il 7 luglio sarà il Maxxi ad ospitarla e, come sempre accade dopo le proiezioni, a dialogare con il pubblico. “Il film ha fatto il suo percorso in questi mesi e devo dire che ogni incontro è stato per me un momento di crescita. Le osservazioni del pubblico mi sollecitano a guardare da un altro punto di vista il lavoro fatto. È straordinario. Ogni volta, poi, è uno spunto per rinnovare la comprensione delle ragioni profonde della scelta di vita delle donne pastore. Ogni volta incontro lo stesso sentimento di consapevolezza che questo film svela: il rapporto con la natura che abbiamo smarrito e che riemerge nella visione delle immagini che il documentario propone. Tutti sentiamo di aver perduto la possibilità di una condivisione ma allo stesso tempo conserviamo il desiderio di una maggiore armonia perché siamo parte di un processo complessivo della natura di cui non siamo né padroni né protagonisti unici”. Parlando del suo documentario Anna Kauber va oltre la soddisfazione che giustamente prova per la positiva accoglienza del suo lungo lavoro: si capisce infatti che è completamente ‘dentro’ il mondo che racconta, come se ne fosse diventata parte integrante per esserne portavoce. “Alla fine di ogni proiezione ascoltando i commenti degli spettatori sento sempre emergere gli stessi sentimenti, la loro commozione e la partecipazione profonda ed empatica con la narrazione, con le immagini degli animali e di paesaggi: queste reazioni mi fanno ben sperare di avere raggiunto il mio scopo. Non ho mai pensato infatti di girare il documentario per soddisfare semplicemente una mia voglia, ma è stata una ricerca di senso - personale e collettiva - fuori dai paradigmi consueti: di una possibile alternativa all’idea di quella conosciuta idea di ‘necessario’ progresso/sviluppo - unificata e globalizzata -, con nuove forme di relazione di comunità e anche di economie. La lotta che queste donne meravigliose hanno dovuto fare per la propria realizzazione, felicità e autonomia ha sostanzialmente trasformato un lavoro prettamente maschile - e di impronta patriarcale - attraverso una ‘via femminile’ di cura, attenzione, amore e dedizione agli animali e, per esteso, alla natura. Grazie a questi valori il film riesce a veicolare il messaggio universale che la ricerca aveva trovato. L’ho verificato anche in occasione delle proiezioni organizzate dall’Ambasciata Italiana in India, nella Giornata della Ricerca 2019. A Delhi, Kolkata e Mumbai, in un paese molto lontano da noi anche per tradizioni e cultura, nonostante sia stata proposta l’immagine di un’Italia radicalmente differente dai comuni stereotipi e cliché, ho riscontato nel pubblico le stesse reazioni e la stessa commossa sollecitazione intellettuale ed emozionale avute in Italia”. Ma come spiegare questo successo e questa attenzione? “Da un lato c’è il fascino delle storie individuali delle donne che scelgono una vita difficile e poi c’è la poesia delle immagini, i paesaggi, i suoni… mi piace che di tutto questo patrimonio reale e concreto sia colto anche il forte messaggio etico, che diventa anche messaggio politico”. Qual è questo messaggio? “Si possono fare anche scelte diverse e trovare soddisfazione in lavori che non sono in ufficio o nelle comodità della città. Insomma abbiamo sempre un’altra possibilità, se vogliamo percorrerla. Poi trovo importante che tutto questo sia proposto da donne, con sguardi e linguaggi femminili”. Delle critiche le avrai pure ricevute… “Alcune reazioni negative sono arrivate da chi ha l’immagine idilliaca della pastorizia, da cartone animato, mentre questo lavoro contempla necessariamente anche la morte. Sono animali molto amati, protetti e curati, che non potrebbero esistere senza l’uomo. Ma sottostanno alle regole della selezione e, ovviamente, a quelle produttive: da parte dei pastori è una grande, consapevole assunzione di responsabilità nell’ambito dell'intero ciclo della vita. L’armonica relazione fra uomo e animale, di cura e trasformazione dei prodotti, nei millenni ha creato la straordinaria biodiversità animale e vegetale italiana, che ci è tanto cara e di cui tanto parliamo, senza tuttavia troppo spesso conoscerne le regole e le necessità”. Un documentario che è bello assaporare anche da un punto di vista divulgativo, quindi, rispetto al “rapporto di rispetto e di mutuo aiuto/scambio tra uomo e natura, senza il quale l'uomo non vivrebbe”.

PREMI ASSEGNATI
- 36mo Torino Film Festival "miglior documentario italiano"
- ExtraDocFestival di Cinema al MAXXI di Roma "miglior documentario italiano dell’anno”
- Premio Roberto Gavioli
- 67mo Trento Film Festival Premio Speciale

PROIEZIONI SPECIALI
Ambasciata Italiana in India, presentazione nel tour “A journey into Itay’s green heart” della Giornata della Ricerca Italiana 2019
Proiettato e presentato da Nanni Moretti al Cinema Nuovo Sacher di Roma
Evento Speciale all’interno di Visioni Italiane alla Cineteca di Bologna.
Palazzo delle Esposizioni di Roma, a cura di Strategia Nazione per le Aree Internenell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2019
Estate al MAXXI 2019, 7 luglio
Villaggio Medievale di Torino, 10 luglio

Info:
IN QUESTO MONDO
https://www.facebook.com/inquestomondo/

ANNA KAUBER
https://www.facebook.com/ARTICoLTURA

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