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La goccia che apre le ombre. Storie di cammini

La goccia che apre le ombre. Storie di cammini

Giovedi, 17/12/2020 - “La goccia che apre le ombre – Storie di cammini” (ed Fiorentina) racconta una storia vera (di cronaca nera). Un ragazzo,come tanti altri all'apparenza, all'epoca dei fatti 18enne, Matteo Gorelli, uccide un carabiniere Antonio Santarelli (sotto l'effetto di alcol mentre si reca con alcuni amici a un rave party in provincia di Grosseto).Il carabiniere è di pattuglia quella mattina per un caso e rimane un anno in stato vegetativo prima di morire. In seguito la madre di Matteo (Irene Sisi) scrive una lettera alla vedova (Claudia Francardi) chiedendo perdono.
Con un atto epico, di grande umanità, Claudia decide di perdonare e di rendersi partecipe delpercorso di rieducazione e reinserimento nella società di Matteo. Questo sarà, nonostante il dolore, la sua risposta per rendere onore al marito attraverso il riscatto della vita di Matteo e non rendere un sacrificio invano la morte di Antonio. Irene e Claudia, si incontrano e in maniera del tutto spontanea e “artigianale”, nonostante le molte critice e gli attacchi feroci ricevuti, intraprendono un percorso di giustizia riparativa che non signica che ci ha sbagliato non debba scontare la sua pena, ma che ci sia in parallelo un percorso per riabilitare, per comprendere fino in fondo i propri errori e dare un corso diverso alla propria esistenza, per essere uomini e donne diversi dopo aver scontato la pena. Cosa sia la “giustizia riparativa” è ben spiegato nel libro, attraverso le testimonianze, voci di donne, di madri, come Carolina Porcaro di Sovico (Mi) che hanno raccontato la loro esperienze, per mettere farci comprendereil senso profondo del perdono.
Come dice Claudia Francardi (la vedova ndr) “Il rancore ti condanna sempre all'istante passato”.

Scrive Lucia Aterini:
Ho voluto raccontare questa storia, per me unica e sconvolgente, perché le due
donne hanno messo in moto una storia di amore e di perdono dando luogo a un
esempio di giustizia riparativa dove le parti, che dovrebbero essere antagoniste,
si mettono insieme per riparare i danni di chi ha subito la violenza e dando un’altra
possibilità a chi ha commesso il reato.
Il libro è stato anche per me un cammino e ho scoperto che non ci sono solamente
due donne a fare da ambasciatrici di questo messaggio. Ce ne sono altre
che, nelle difficoltà del quotidiano, si battono per idee di portata straordinaria e
unica.
Nel racconto sono stata aiutata dai contributi che mi hanno fornito “autorità” nel
campo trattato tra cui Gherardo Colombo, già magistrato, don Antonio Mazzi,
fondatore della comunità Exodus e Daniela Marcone, vicepresidente di Libera”
E ancora
“In questo breve viaggio, nelle pieghe della vita di chi mangia dolore e respira
speranza, sono rimasta segnata in maniera indelebile dalle narrazioni che ho
ascoltato e in cui si vede un Bene che all'improvviso scompare senza capire il
motivo per cui questo accada. Ma anche dove si trova un Male che si trasforma
e cerca, con forza e disperazione allo stesso tempo, di cambiare forma e sostanza.
E' impossibile trattenere la commozione di fronte a Claudia e Irene...”

Contributi di:
Gherardo Colombo (già magistrato)
Daniela Marcone (vicepresidente di Libera)
Don Antonio Mazzi (Fondatore della Comunità Exodus)


LA GOCCIA CHE APRE LE OMBRE. Storie di cammini
Libreria Editrice Fiorentina
Pagine: 126
Formato: 15 X 21
Prezzo: € 16
ISBN 9788865001738

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