Un’opera di fantasia che restituisce a Jeanne la sua voce, i suoi colori, le sue bizzarrie e che, al di là del mito, racconta la “vera storia” di donna scandalosa e artista
Martedi, 05/05/2020 - Grazia Pulvirenti in "Non dipingerai i miei occhi. Storia intima di Jeanne Hébuterne e Amedeo Modigliani" (ed Jouvence) compie un’opera di disvelamento, restituisce alla storia collettiva una figura di artista affascinante come quella di Jeanne Hébuterne, con la facoltà propria della conoscenza e con l’ingegno di congiungere rapporti, similitudini, affreschi e segni indicatori , segno di libertà in cui il linguaggio dell’arte assume il significato della metafora. Nel rapporto tra una viva tonalità affettiva che si percepisce ad ogni pagina e una ricerca di articolazione del discorso di recupero della memoria, siamo catapultati in una immersione di bellezza e di multiformità che è non solo la necessità di percorrere i luoghi , ma anche il fatto di tenere insieme trascendenza e domanda metafisica.
Alcuni passi commuovono per la loro forza intrinseca e per l’inquietudine che trasmettono una nuova filosofia che è lamento amoroso, ritrovamento di una propria dimensione, contemplazione della bellezza.
Lascia un Commento