Edna O’Brien ha raccontato storie di donne comuni, che si ibellano al mondo patriarcale. 'Le ragazze di campagna' è uno dei suoi numerosi e importanti lavori
Nonostante i temi e lo sguardo O'Brain non fu mai amata dal movimento per i diritti delle donne, che non gradiva la sua evocazione delle donne solo come single sfortunate e amanti disperate. Per decenni il suo lavoro è stato più elogiato fuori dall'Irlanda che nella sua terra natale, che lasciò definitivamente negli anni '60. Nel 2001 ha ricevuto l'Irish PEN lifetime achievement award e, nel 2018, il PEN/Nabokov award for achievement in international literature.
Le ragazze di campagna (tradotto in Italia da Einaudi) aveva fatto vergognare. Le limpide descrizioni del libro dei rapporti sessuali delle ragazze sconvolsero molti e, con l'approvazione della gerarchia della Chiesa cattolica, il libro fu bandito, così come molti altri successivi. Ma i lettori, in particolare le donne, lo avevano apprezzato. Anzi hanno trovato, nel tempo, il suo lavoro interessante, proprio perché dava voce a un mondo fino ad allora invisibile: quello delle giovani donne che si trovano ad amare per la prima volta. E per la prima volta sperimentano il sesso. Le sue sono storie di donne comuni, che si incontrano all'emporio o al supermercato, che vanno in chiesa. E vivono nelle zone rurali. L'apparente banalità della vita rurale è un modo per esplorare emozioni profonde. Sono infatti donne ai limiti della società, perché nate e cresciute in un mondo rurale ad essere protagoniste di alcuni dei suoi libri. Figlie di 'onesti' contadini che non hanno mezzi sufficienti, che litigano per i soldi che mancano, e sfogano la loro frustrazione su mogli o figlie. È questo silenzio, quest'ombra che O' Brain ha raccontato.
Josephine Edna O'Brien nacque il 15 dicembre 1930. Nel 1941, entrò nel Convento della Misericordia a Loughrea, nella contea di Galway, con l'intenzione di diventare suora. Vi rimase cinque anni prima di andare a Dublino, dove lavorò in una farmacia. A Dublino, O'Brien leggeva molto e iniziò a inviare racconti brevi a concorsi giornalistici, incoraggiata dal romanziere ceco-irlandese Ernest Gébler. Le ragazze di campagna, è la storia di due ragazze cattoliche, la timida e sensibile Kate Brady e la sua amica ribelle Baba Brennan, e del loro risveglio sessuale a Dublino. Espulsa dal convento, Kate descrive il suo primo amante: «Quel momento fu totalmente perfetto per me; e tutto ciò che avevo sofferto fino a quel momento fu confortato dalla dolcezza della sua voce dolce e biascicante; sussurrando, sussurrando, come i fiocchi di neve. Mi baciò. Fu un bacio vero. Colpì tutto il mio corpo. Le mie dita dei piedi, sebbene fossero intorpidite e pizzicate nelle scarpe nuove, risposero a quel bacio, e per qualche minuto la mia anima fu persa».
La Sig.ra O'Brien scrisse altri romanzi su Kate e Baba, e la sua reputazione fu consolidata. Le disgrazie dell'amore sarebbero state il tema centrale della sua opera. Le sue eroine sono ripetutamente abbandonate, tradite e turbate da incidenti e malattie che sono stati spesso interpretati come punizioni divina per la loro ribellione.
Oltre ad aver pubblicato più di due dozzine di romanzi nel corso della sua lunga carriera, ha scritto una breve biografia di James Joyce pubblicata nel 1999.
Nel 2016 la scrittrice ha pubblicato il suo romanzo Le piccole sedie rosse, su un misterioso terapista sessuale che si presenta in un villaggio nella campagna dell'Irlanda occidentale. Dopo aver ammaliato una donna del posto, la sua vera identità di criminale di guerra serbo viene svelata. Ma O'Brien non è interessata a rendere sensazionale la sua storia. Il romanzo è una riflessione sul quotidiano, è su come in esso si possa insediare il male: il passato del criminale di guerra serbo non solo è celato agli ignari abitanti, ma l'uomo viene considerato degno di rispetto, perché sembra inoffensivo, solo e in difficoltà, perché straniero.
Nel 2019, all'età di 88 anni, appare Ragazze, un racconto avvincente sulle adolescenti rapite e abusate nel 2014 dal gruppo estremista Boko Haram in Nigeria. O'Brien si era recata in Nigeria per fare ricerche sul libro, parlando con le vittime del loro calvario e incorporando alcuni dei loro dettagli crudi nella sua scrittura. La scrittrice ha difeso la sua decisione di scrivere di Boko Haram, perché la tragedia rifletteva le stesse lotte delle donne contro la povertà, la violenza e lo sfruttamento sessuale a cui aveva dato voce.
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