Martedi, 16/03/2021 - Anche fra le minacciose ondate del Covid l’Arca continua a navigare, piena di voci e vita con le prove del nuovo spettacolo ‘Migranti da Tre Soldi’. L’Arca è un teatro molto speciale, aperto nel 2016 dentro le mura della Casa Circondariale di Marassi a Genova dove anche il palcoscenico è strumento e valore per l’inclusione sociale e civile e il reinserimento delle persone recluse.
La tempesta del virus ha reso in ogni campo tutto estremamente difficile e per il teatro e il cinema ha significato la drastica chiusura al pubblico delle sale, ormai da quasi un anno, tranne una breve parentesi.
Questo irrinunciabile pilastro culturale e artistico che sta soffrendo una crisi profondissima lotta in ogni modo di non arrendersi e lo sta facendo anche il piccolo grande mondo teatrale di Marassi nel contesto carcerario, già molto complesso e delicato. “Resistiamo, anche se faticosamente” dice Mirella Cannata, presidente dell’associazione Teatro Necessario che gestisce le attività e i laboratori teatrali a Marassi, d’intesa con la Casa Circondariale diretta da Maria Milano.
Nelle prove gli attori detenuti recitano in gruppi più piccoli per rispettare distanziamenti e norme di protezione e “finora tutto funziona perché nell’istituto l’emergenza viene gestita con grande attenzione”.
‘Migranti da Tre Soldi’, che nel titolo riecheggia l’opera più famosa di Bertolt Brecht e vi si ispira anche nel ribaltare stereotipi e schemi consolidati per proporre nuovi e stranianti punti di vista alla riflessione degli spettatori dovrebbe andare in scena ad aprile al Teatro Ivo Chiesa della Corte, la maggiore sala del Teatro Nazionale di Genova, ma tutto è legato alla situazione del Covid. “Se non potremo ancora rappresentarlo con il pubblico – dice Mirella Cannata – lo faremo in streaming”.
Con la chiusura delle sale imposta dalla pandemia nel 2020, il Teatro Necessario ha perso tutti gli incassi della biglietteria, il 40% delle entrate. Le altre provengono da fondi pubblici e privati: Regione Liguria e Comune di Genova per la rassegna Voci dell’Arca, l’otto per mille della Tavola Valdese e la Compagnia di San Paolo che sostiene le attività teatrali a Marassi nel progetto nazionale Per Aspera ad Astra promosso da ACRI con dodici compagnie teatrali carcerarie di cui è capofila la Fortezza di Volterra.
Per mantenere vivi i contatti con il pubblico il Teatro Necessario propone sulla sua pagina Facebook (e troveranno spazio anche sul network di comunità Goodmorning Genova) il progetto Revival con gli spettacoli realizzati a partire dal 2006, uno ogni domenica alle 21 sino alla fine di aprile. “Gli spettacoli sono preceduti da una breve presentazione dei protagonisti, a rotazione può esserci l’attore, il musicista, l’autore”. Questo teatro ha rapporti consolidati con il mondo delle scuole alle quali ha proposto anche “di scegliere uno o più spettacoli per farli vedere alle classi, con la nostra partecipazione online anche per dibattiti con gli studenti, nei corsi di educazione civica e come momenti dedicati all’inclusione sociale e all’articolo 27 della Costituzione (che sancisce il senso di umanità per le pene, tese alla rieducazione)”. Fra i primi a partire l’istituto Marco Polo e proseguono i collegamenti con il Vittorio Emanuele II – Ruffini, presente da oltre vent’anni con i suoi corsi, come la grafica pubblicitaria, nella Casa Circondariale di Marassi dove sono attivi anche altri istituti scolastici. Il Teatro Necessario, oltre alla storica compagnia Scatenati degli attori reclusi quest’anno sperimenta anche un progetto per giovani detenuti con lo spettacolo 'La Classe VC', ispirato a ‘Nemico di Classe’ previsto all’Arca nel prossimo maggio.
Un teatro che alimenta anche i mestieri del teatro con i corsi di scenotecnica, illuminotecnica, costumi e fonica che formano detenuti anche per l’allestimento degli spettacoli portati in scena, dentro e fuori le mura del carcere.
Le sue rappresentazioni infatti da parecchi anni sono nel cartellone dal Teatro Nazionale di Genova e ne hanno ospitate anche altre importanti realtà come la Tosse. A Marassi il teatro ha fatto salpare la sua Arca, sala unica in Italia anche per la realizzazione: la struttura esterna finanziata dalla Fondazione Carige e dalla Compagnia di San Paolo, gli interni allestiti da persone detenute formate nei corsi di falegnameria e scenotecnica gestiti dalla Regione con il Fondo Sociale Europeo e seguiti dall’associazione Fuoriscena, gli impianti antincendio e di sicurezza finanziati dall’Amministrazione Penitenziaria, le 200 poltroncine donate dallo storico cinema Mignon di Chiavari e l’aiuto importante di Dario Fo che aveva donato diversi suoi disegni e stampe, messi all’asta per raccogliere fondi.
L’associazione Teatro Necessario, presieduta dall’insegnante Mirella Cannata, con Sandro Baldacci direttore artistico e regista unisce musicisti, drammaturghi, scenografi, insegnanti, operatori culturali nell’impegno e nella passione civile e culturale che non conosce sbarre, come dice emblematicamente anche il nome della compagnia degli attori detenuti, gli Scatenati. Dal 2006 a oggi se ne sono alternati in scena più di 300. Marinai di un’Arca che non si arrende alle tempeste e il loro teatro, più che mai Necessario, renderebbe orgoglioso anche Noè.
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