Sabato, 11/04/2020 - Il “Respiro dell’isola”, edizioni Kalós, pubblicato nel 2010 di Giovanna Pandolfelli è un libro classico. Il modo di scrivere è pregiato al punto giusto; è armonioso. Sembra di leggere uno di quei romanzi che da bambine, almeno io, ci nascondevamo sotto le coperte prima di spegnere la luce. E’ anche classico perché il coro degli abitanti dell’isola, dove è ambientato, riecheggia la tradizione greca.
E’ anche un libro contemporaneo, però, come forse ogni libro veramente classico d’altra parte, perché parla della paura dell’altro, del diverso, l’immigrato per antonomasia, ma non solo, anche il diversamente abile e perché ha come protagoniste donne, diverse ma forti.
E’ ambientato a Lampedusa, l’isola che trattiene gli isolani e porta i corpi di chi è morto in mare, l’isola che conserva i valori tradizionali ma che grazie alla determinazione di alcune donne cambia e si modifica, diviene l’altro e centro propulsore di pensiero, a tratti filosofico, direi: “Chi sono? Cosa vuol dire essere diversi? Perché la diversità spaventa? Cosa è la paura? – Giovanna ci aiuta a rispondere a queste domande
E’ un libro al femminile e femminista – nel senso che ricorda quanto le donne non valgano meno degli uomini. Le protagoniste sono tre donne: Amina, una ragazza africana, la mia favorita, Angela, medico, è un personaggio che cresce dentro al lettore, parola dopo parola, la sua determinazione, quasi scientifica, apre un mondo di forza e serietà e, infine, Adele è piena di voglia di vivere e la sua vitalità traspare in ogni dialogo ed in ogni parola che l’autrice le fa pronunciare. Adele e Angela sono due amiche, diverse ma simili: ciò che le lega è una volontà quasi di ferro e la forza d’animo.
E’ un romanzo onirico ed è questo tratto che io ho più amato: una favola dentro la storia svela l’animo di Giovanna: il faro che produce le stelle e le lancia nella volta celeste è un raggio di vita e luce da cui traspare il vero senso del racconto: siamo noi i creatori dell’arco celeste, noi donne con i nostri sogni e la nostra determinazione.
E’ un romanzo che ci parla di valori, l’amicizia in primis, poi dell’amore e del rispetto.
E’ un romanzo in cui si parla di odori e sapori; soprattutto dell’origano, spezia ci fa capire cosa fare, o ci permette di dire quello che pensiamo senza offendere nessuno o creare confusione e litigi.
Vi lascio e vado a leggere i fondi dell’origano per capire il mondo in un momento tragico come questo, sperando di incontrare i misteriosi personaggi del faro per aiutarli a produrre un nuovo cielo stellato che protegga i più i deboli e soprattutto ascolti anche la voce delle donne.
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