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Il made in Italy delle detenute

Il made in Italy delle detenute

La prima agenzia nazionale di coordinamento di imprenditorialità delle donne detenute - Sigillo è il primo progetto di questo genere in Italia e in Europa e coinvolge tre cooperative sociali

Costanza Fanelli Venerdi, 24/06/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2016

Sono tante, ma non certamente quante servirebbero, le esperienze che sono impegnate, dentro e fuori le mura degli istituti di pena, a creare e sviluppare attività produttive e di lavoro per persone detenute. Eppure il rischio che chi esce dal carcere torni a delinquere si riduce dal 76% al 12% per chi ha un lavoro esterno al carcere. Ma sono in pochi a sapere che, all’interno di questo impegno portato avanti da associazioni e cooperative, sta nascendo un vero e proprio distretto produttivo tra realtà che si occupano in modo specifico di donne detenute o ex detenute.

Un po’ di storia. Nel 2013 nacque Sigillo, la prima agenzia nazionale di coordinamento di imprenditorialità delle donne detenute, allo scopo di curare la qualità dei prodotti e il rapporto con il mercato. Il progetto - il primo nel suo genere in Italia e in Europa - venne alla luce dopo anni di collaborazione e confronto tra il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e tre cooperative sociali (Alice di Milano, Officina Creativa di Lecce e Uno di Due di Torino) che negli anni hanno saputo distinguersi per le proprie capacità imprenditoriali e per la propria esperienza in laboratori tessili all’interno delle sezioni femminili delle carceri italiane. Nel suo primo anno di attività Sigillo contava già 15 aderenti

La tappa successiva è stata “Socially Made in Italywww.sociallymadeinitaly.com). Nato nel 2015, è una sorta di rete produttiva organizzata tra i laboratori di cooperative sociali che si occupano di inserimento lavorativo per le detenute e ha l’obiettivo di coinvolgere direttamente i marchi dell’alta moda a collaborare per rendere questi laboratori all’altezza della qualità e dello stile del Made in Italy. L’intento è quello di dare vita ad una filiera produttiva in grado di proporsi al mercato facendo leva sulla qualità e sul prezzo.

Attualmente le cooperative coinvolti sono quattro (Catania, Venezia, Milano e Vigevano). I prodotti principali sono soprattutto borse e gadgettistica. Mediamente ogni laboratorio ha tra le quindici e le venti persone impiegate dalle cooperative che lo gestiscono, per un totale di circa cinquanta lavoratrici coinvolte nel progetto.

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