Il libro di Paola Dei e Alma Daddario: Uccise dal talento
Dodici donne di talento accomunate da fini tragiche e violente, i loro ritratti nel libro 'Uccise dal talento' (Porto Seguro editore)
Martedi, 25/05/2021 - Da Frances Farmer a Maria Callas, da Edith Piaf a Judy Garland fino a Natalie Wood e molte altre. Sono 12 le donne dotate di straordinari talenti sulle quali Alma Daddario e Paola Dei si concentrano nel libro scritto a quattro mani “Uccise dal talento” (Porto Seguro editore). Dodici storie differenti accomunate dalle fragilità e da fini tragiche e violente.
A raccontarci le ragioni del libro sono le autrici. Alma Daddario, giornalista e autrice teatrale, ha curato diversi spettacoli teatrali. Paola Dei, scrittrice, didatta e docente di psicologia dell’arte psicoterapeuta, è anche critica teatrale e cinematografica. .
Un libro dedicato a 12 figure femminili note per i loro talenti, con vissuti particolari e accomunate da alcuni tratti. Quale è stato il criterio che avete adottato per sceglierle? Alma. Più che un criterio è stata un po' la casualità, soprattutto per quello che mi riguarda. Da tempo mi interessavo alle biografie di artiste, soprattutto attrici, ma anche cantanti e pittrici. Avevo scritto già di alcune di loro, mi interessava portare alla luce delle vicende poco note. Ho pensato che sarebbe stato utile e bello riunirle tutte in un libro, e magari completarlo con un punto di vista più approfondito sulle varie personalità, così ne ho parlato a Paola, e abbiamo scelto dodici personaggi. Sarebbero potuti essere di più in realtà, ma credo che la nostra scelta sia comunque significativa. Paola. Il tema del femminile è sempre stato per me molto importante sia dal punto di vista umano, in quanto donna, sia dal punto di vista professionale, in quanto psicologa, sia dal punto di vista artistico, in quanto critica cinematografico e teatrale. Prima di questa esperienza ho dedicato altri libri alle donne, preso parte a Convegni, lavorato in ambienti sconosciuti. C’é sempre stata una frase nel percorso storico della donna che ha evidenziato nel divenire le difficoltà presenti in ogni situazione e in ogni luogo nel portare avanti talento, sogni e speranze: “Condizione femminile”. Ed è a questa condizione femminile che con Alma abbiamo deciso di illuminare la vita e l’opera di 12 donne, 12 artiste, eroine di un mondo ignorante e indifferente che hanno perso la vita troppo presto nel tentativo di conciliare amore e talento. Per me è stata una grande emozione vedere nel 2019 il film Judy, dedicato da Rupert Goold alla grande Garland con Renée Zellweger e quando Alma mi ha proposto di rendere fattiva l’idea del libro, non avrei saputo fare a meno di parlare di Judy.
Le altre, come ha detto anche Alma, ci si sono quasi presentate davanti, una alla volta, come se avessero cercato un modo per reclamare la dignità che in vita è stata loro troppo spesso negata insieme all’identità.
Come è nato il desiderio che vi ha mosse nel voler descrivere queste 12 donne? Alma. Il desiderio è sempre quello di portare alla ribalta talenti femminili sia famosi che misconosciuti, soprattutto indagandone anche l’aspetto umano, oltre che il percorso professionale. Paola. il desiderio é sempre stato quello di mostrare quanto la società debba ancora liberarsi da antichi stereotipi e rendere meno sconosciuti gli avvenimenti che hanno condizionato la vita delle 12 artiste di talento delle quali ci siamo dimenticati troppo presto e che meritano di stare ancora alla ribalta. Sono le opere a loro dedicate che le rendono immortali.
Quale è stata la figura e la storia che più vi ha colpito? Alma. Come non rimanere colpiti dalle vicende, professionali e personali, di queste artiste? Per quello che mi riguarda mi hanno destato grande emozione le vite di Frances Farmer, che ha lottato sino all'ultimo per affermare la propria autodeterminazione contro il dictat delle produzioni hollywoodiane: “impara il copione e taci”. Ma anche la Piaf, con la sua vita sfortunata e la sua voce ineguagliabile, l'afroamericana Dorothy Dendridge, a un passo dall'Oscar che le fu rifiutato. E ancora Natalie Wood, probabilmente vittima di femminicidio da parte del marito. Un po' tutte in realtà mi hanno lasciato dentro uno spunto di riflessione, ciascuna di loro è portatrice di un messaggio. Tutte hanno lasciato un segno nella storia dello spettacolo, in termini di talento e personalità. Paola. Le attrici diventavano carne man mano che scrivevamo ed è stato impossibile non ripercorrere la vita di ognuna di loro. Le loro appassionanti storie, la loro apparenza luminosa strideva con la loro fame d’amore mai saziata. Famiglie anaffettive, madri in cerca del successo ad ogni costo, compagni che le hanno sfruttate. Come non sentire le lacrime premere sugli occhi al pensiero che per la troppa intelligenza Frances Farmer fu lobotomizzata? E come rimanere indifferenti nello scoprire che la fame di cibo e di amore di Judy Garland venne saziata con le pillole. E come non provare un brivido nel conoscere l’animo da piccola fiammiferaia di Maria Callas sotto una apparenza da pantera? Ognuna di loro ha lasciato un segno nel nostro animo, ognuna di loro ha reclamato rispetto e quella compassione, scevra da pietismi troppo facili, che nella vita non hanno mai avuto.
È un percorso, una ricerca, che intendete riprendere e continuare? Alma. Ci siamo appassionate a queste storie. Certamente stiamo pensando a una seconda puntata. Credo però che ci dedicheremo al mondo musicale per la prossima puntata . E' stata un’avventura affascinante incontrare questi personaggi, troppo per non ripeterla. Paola. Il progetto ci ha appassionato molto ed è stato molto bello lavorare con Alma. Ci siamo confrontate spesso, abbiamo discusso sul cammino della donna, acquisite nuove consapevolezze. E…. l’esperienza è stata troppo interessante per non ripeterla. Stiamo infatti già pensando ad un nuovo progetto che è in cantiere. Purtroppo le donne Uccise dal talento non mancano e materiale ne abbiamo già molto.
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