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Il lavoro e la cura. Il modello cooperativo tra passato e futuro

Il lavoro e la cura. Il modello cooperativo tra passato e futuro

Riflessioni sul ruolo della cooperazione sociale guardando al domani. Testimonianze intorno alle esperienze delle cooperative Nuove Risposte e Il piccolo principe

Giovedi, 04/08/2022 -

La cooperazione sociale parla al femminile. Non solo perché la maggior parte delle cooperative è costituita da donne, ma principalmente perché sono state le donne ad inventarla. È un cammino che nei decenni, a partire dagli anni Settanta, ha avuto la capacità di porre (e imporre) su un piano pubblico quelli che erano problemi vissuti a livello privato e familiare. Il tema della cura ha ottenuto attenzione e investimenti pubblici grazie alle donne che negli anni Ottanta avviarono le prime esperienze a Roma. È il caso di Nuove Risposte, cooperativa sociale che da allora non ha mai smesso di operare e di sperimentare offrendo servizi e gestendo spazi aperti alle comunità. L’incontro a distanza, organizzato da NOIDONNE TrePuntoZero il 21 giugno nell’ambito di ‘Da sole non c’è storia. Donne al lavoro tra passato e presente” - progetto sostenuto dalla Regione Lazio - ha sollecitato un confronto sull’esperienza cooperativa nell’ambito del lavoro di cura con un approccio prospettico che ha messo in relazione il passato e il futuro.
Le rappresentanti di Nuove Risposte (Elisa Paris, Valentina Zotti, Micaela Morousano e Moira Ciancio) e de Il Piccolo principe (Carmela Langella e Giulia D’Amore) hanno risposto alle sollecitazioni di Costanza Fanelli circa la “scarsa percezione diffusa della responsabilità che portano le cooperative impegnate con i minori e la non adeguata informazione al riguardo” e di Tiziana Bartolini rispetto agli scenari futuri della cooperazione sociale e dei servizi alla persona.

Riportiamo di seguito brevi estratti degli interventi. La versione integrale del dialogo è pubblicata nel canale YouTube.

“La cooperativa era un collettivo che sperimentava nuovi servizi nella periferia romana e che si è posto subito tra i suoi obiettivi quello di collaborare con l’amministrazione pubblica. La differenza tra ieri e oggi è che arrivavamo da professioni diverse e, mentre ci costruivamo una nuova professione, imparavamo a gestire un’azienda con tutte le implicazioni rispetto ai doveri e gli oneri” (Paris).

“Oggi arriviamo alla cooperativa con un profilo professionale acquisito, che casomai dobbiamo affinare e/o ridefinire, ma abbiamo lo stesso entusiasmo delle fondatrici. Entrando in un’organizzazione già strutturata dobbiamo capire il funzionamento e le complessità gestionali: è un percorso che la cooperativa ti consente e che ti aiuta nella crescita e nel comprendere il significato di essere imprenditore di te stesso. L’entusiasmo è alla base del lavoro cooperativo, che si sceglie perché si crede nel sistema cooperativo che ha alla base il lavoro di squadra. Questo è il punto di forza che, nel caso di Nuove Risposte, significa portare avanti una realtà che vanta oltre 40 anni di storia” (Zotti).

“L’altro concetto chiave è la partecipazione, che per noi non è un esercizio teorico ma una pratica quotidiana, complessa e impegnativa visto che parliamo di non meno di 100 persone, anche di più, alle quali ci aspettiamo anche riflessioni e proposte” (Paris).

 “Nel tempo cambiano le famiglie e le esigenze e di conseguenza cambiamo anche noi, come socie e come professionalità. Siamo attente anche alle emergenti necessità di nuovi servizi, è una riflessione che facciamo insieme” (langella).
“Mi sento parte di una squadra, è una base solida cui fare riferimento nel portare avanti il mio ruolo di educatrice, soprattutto perché con i giovani si punta sull’inclusione sociale e sul sentirsi parte di una comunità” (Ciancio).

Rispetto al futuro, tutte d’accordo “la cooperazione avrà ancora un ruolo nei servizi sociali: per la passione con cui si relaziona alle persone e alle famiglie, per le competenze professionali che ha maturato e per la capacità di progettare e co-progettare servizi e gestire strutture relazionandosi alle specificità dei territori”.





Testimonianze raccolte nell’ambito del
progetto
‘Da sole non c’è storia. Donne al lavoro tra passato
e futuro’ sostenuto dalla Regione Lazio. #lavoroXlei


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