Domenica, 24/01/2021 - Quando la incontri, la senti parlare ad un convegno o ascolti una sua intervista, rimani abbagliata dalla sua lucidità, dall’elaborazione profonda del pensiero, dalla sua dialettica e dalla modernità con cui affronta i temi che sono stati oggetto del suo impegno politico in questa lunga e feconda vita.
Maria Lisa Cinciari Rodano compie 100 anni. E tutte noi le dobbiamo molto. Tutte noi che siamo venute dopo, dobbiamo alla sua lungimiranza, alle sue battaglie e alla sua determinazione, e a quella di tante donne della sua generazione, la riflessione politica sulla parità e sull’autodeterminazione delle donne, modernissima per quegli anni e le tante conquiste che nel corso di un secolo sono state possibili anche grazie a donne come lei.
La sua storia è un esempio di attivismo politico e di impegno civico straordinari: fin da giovanissima infatti si batte contro il fascismo e sceglie la strada della libertà diventando partigiana e antifascista e paga con il carcere questa sua scelta.
Da quel momento la sua vita sarà sempre improntata alla lotta per la libertà, per la giustizia dentro e fuori le istituzioni, per la difesa delle disparità e delle disuguaglianze nei confronti delle donne: consigliera comunale e provinciale a Roma, deputata e senatrice per molte legislature, parlamentare europea per dieci anni. E’ la prima donna vice presidente della Camera dei deputati, e riveste anche incarichi importanti nelle Commissioni sui diritti delle donne al Parlamento Europeo e in Italia e fa parte di innumerevoli delegazioni italiane ogni qualvolta ci siano Conferenze mondiali sulle donne come a Pechino, a Nairobi, a New York. Ma Marisa Rodano è stata anche attivissima nell’associazionismo come anello di congiunzione fra il femminismo e le Istituzioni che di volta in volta rappresentava.
E' stata infatti fra le fondatrici dell'Udi (Unione donne Italiane, ora Unione donne in Italia) di cui è stata anche presidente e sua è l’idea, l’8 marzo del 1946, di scegliere la mimosa come simbolo della Giornata internazionale della donna.
"Era il primo 8 marzo che si celebrava nell'Italia ormai libera e la scelta della mimosa come fiore della Giornata Internazionale della donna venne da sé". ricorda Marisa in un ‘ intervista a Vittoria Tola già Responsabile nazionale dell' Udi, in un libro prossima uscita ('Mimosa in fuga', ed. Carthusia). "Rammento che passammo in rassegna diverse possibilità: scartato il garofano, già legato al Primo maggio, esclusi gli anemoni perché troppo costosi, la mimosa sembrava convincente, perché, almeno nei dintorni di Roma, fioriva abbondante e poteva esser raccolta senza costi sulle piante che crescevano selvatiche. Fu così — è questo il fotogramma che rivedo — che disegnai un approssimativo rametto di mimosa con l'apposito punteruolo che incideva la cera, sul cliché, con il quale sarebbe stata ciclostilata la circolare per i comitati provinciali”
Negli ultimi decenni si spende profondamente per il tema della Democrazia paritaria, prima presiedendo le riunioni dell’Accordo comune per la democrazia paritaria, poi fondando insieme a Daniela Carlà “Noi Rete Donne” network per l’analisi e la promozione della rappresentanza nei processi decisionali. E Carlà dice di lei “E’ un punto di riferimento per la politica, ma è anche straordinariamente saggia, sensibile, sobria. Non ama attribuirsi meriti, ma li riconosce alle altre: un esempio anche in questo. Sì è una grande fortuna per me l’occasione del confronto continuo con Marisa”
Aver conosciuto Marisa Rodano è stato per me un grande privilegio e quello che mi ha colpito la prima volta che l’ho vista è il non essere ripiegata su se stessa, con l’autoreferenzialità tipica delle persone di una certa età che hanno ricoperto incarichi importanti e che hanno in qualche modo segnato la Storia del nostro Paese. Lei, al contrario, è sempre protesa al futuro, alla ricerca di nuove soluzioni e nuove strade per il protagonismo femminile.
Tanti auguri Marisa per questo giorno speciale, anche se tu sicuramente stai già pensando al domani!
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