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Il caregiver in Emilia Romagna: riconosciuto e finanziato

Il caregiver in Emilia Romagna: riconosciuto e finanziato

Lunedì 13 gennaio il convegno "Caregiver familiare: strategie e misure concrete di sostegno" affronta le strategie di intervento a sostegno di chi assicura assistenza ai familiari

Martedi, 07/01/2020 - Il caregiver, persona che presta volontariamente cura e assistenza ad un familiare, è riconosciuto dalla legge regionale dell'Emilia Romagna che lo sostiene "in quanto componente informale della rete di assistenza alla persona e risorsa del sistema integrato dei servizi sociali, socio-sanitari e sanitari". In poche righe è racchiuso un principio di civiltà e rispetto sia per chi ha bisogno di assistenza sia per chi la garantisce h24. Persone, va sempre ricordato, che hanno bisogno di assistenza continua e persone che vi si dedicano - quasi sempre donne - rinunciando ai propri progetti di vita o professionali. Nel primo articolo della legge regionale 2 del 2014 si sintetizza una lunga elaborazione sapientemente costruita nella regione e si apre la strada ad un percorso normativo anche a livello nazionale.

Oggi l'Emilia Romagna fa un ulteriore passo avanti e, stanziando 7 milioni di euro nel bilancio 2020, da gambe alla legge; si tratta di fondi che saranno investiti nei territori attraverso le Asl e gli assessorati. Sarà interessante studiare l'impatto concreto del modello emiliano-romagnolo nella vita dei caregiver e delle famiglie.

Un convegno, organizzato dall'Associazione Carer – Caregiver familiari dell'ER – con il supporto tecnico di Anziani e non solo scs e il patrocinio di Eurocarers (Bologna, 13 gennaio 2020), affronterà proprio questi temi.
Non a caso il titolo è "Caregiver familiare: strategie e misure concrete di sostegno" e, oltre alle relazioni introduttive delle rappresentanti Lalla Golfarelli e Loredana Ligabue, è previsto il contributo di Kyriakoula Licia Petropoulacos (Direttore Cura della persona, Salute e Welfare, Regione Emilia-Romagna). E' atteso l'intervento di Alexis Rinckenbach, Capo dell’Ufficio degli affari europei ed internazionali - Direzione generale della Coesione sociale - Ministero della Solidarietà e della Salute, poichè è ritenuta "molto importante l'esperienza francese in quanto ha molti elementi di vicinanza con la nostre realtà" spiegano le organizzatrici. "L'appuntamento bolognese si colloca in una fase particolare in cui cominciano a prendere corpo vere e proprie strategie che indicano chiaramente l'uscita da una situazione gestita in modo pioneristico. Infatti a livello regionale, si mettono in campo vere e proprie azioni strutturali e mirate sui territori e si iniziano accordi Regione -Sindacati - come quello sulla sanità - che tiene conto di esigenze di conciliazione dei caregiver e a livello parlamentare, la Commissione lavoro del Senato riapre l’iter per l’approvazione di un testo di legge nazionale".
Va ricordato che con la legge finanziaria approvata nel dicembre 2017 era stato istituito un Fondo nazionale di 20 milioni di euro nel triennio. Si trattò di un primissimo passo importante sul piano simbolico più che sostanziale. Un passaggio che ebbe il merito di portare all'attenzione più vasta il tema e che produsse ben 8 proposte di legge, testi che oggi devono trovare sintesi ed arrivare all'esame dell'Aula.

"Abbiamo fatto un grande lavoro in questi anni e i risultati cominciano ad arrivare - dicono le organizzatrici -. Ora affrontiamo nuovi passaggi e la nostra Regione, la prima ad aver riconosciuto la figura e il ruolo del caregiver familiare, si conferma come un punto di riferimento nella sperimentazione di buone pratiche. Stiamo progettando un altro appuntamento per il 20 gennaio a Bologna in cui si parlerà di diritto allo studio e sostegno ai giovani caregiver in età scolare".




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