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I giudizi sospesi di Silvia dai Pra’

I giudizi sospesi di Silvia dai Pra’

Il racconto di un amore tossico, che disgrega una famiglia

Lunedi, 25/09/2023 -

Una tempesta si abbatte su di una normale famiglia del ceto medio Mauro, il capofamiglia, è un professore di storia e filosofia di un liceo; Angela, sua moglie, insegna arte alle scuole medie; la primogenita è "Perla-la-perla", geniale e infallibile, sorprendente a scuola per la sua curiosità verso il sapere; il secondogenito, Felice detto "Felix", non è all'altezza della sorella e in più situazioni esce sconfitto dal confronto quando James Tocci incontra Perla e se ne innamora ricambiato. Questo il senso del romanzo I giudizi sospesi (Mondadori, vicitore del Premio Dolores Prato, 2023) di Silvia Dai Pra’.

La relazione tra James e Perla inizia all'insegna della reciproca scoperta, ma ben presto Perla ne rimane invischiata. Perde qualsiasi interesse e inizia a percorrere una strada diversa. Addirittura finisce in una clinica psichiatrica, all’età di diciassette anni. Perla si trasforma in un'adolescente ribelle e chiusa in se stessa. Tocci, ben presto, allontana Perla dai familiari, persino dal fratello Felix, con cui lei ha sempre avuto uno stretto rapporto. Ma nulla sul conto di James può convincere Perla a staccarsi da lui, sebbene, la storia si svolge in un piccolo paesino vicino Roma, tutti dicano che James è un ragazzo violento e che non è una persona di cui ci si può fidare. La famiglia Giovannetti fa tentativi ora goffi ora avventati per far tornare Perla. Ma nulla: Perla non vuole lasciarlo.

I genitori, il fratello e i parenti più stretti provano a far ragionare Perla, ma nessuno riesce a smuovere la ragazza, «Vi chiedete anche voi costantemente, ossessivamente, perché i rapporti con le persone più importanti della nostra vita si riducano, alla fine dei conti, a una serie di domande mai fatte?». La frustrazione e il dolore sono tali che spesso i membri della famiglia e altre persone vicine a Perla penseranno di andare da Tocci e usare la forza.

L'illusione di poter cancellare Tocci e resettare la vita di Perla e la disperazione per la consapevolezza che ormai la ragazza non sia più la stessa, porta tanti membri della famiglia a ripensare alla propria vita e a compiere nuove scelte. Perla non sappiamo quanto coscientemente, ma di certo in preda a un accecante egoismo sconvolge la vita di una famiglia intera.

Il racconto di questo amore tossico, che disgrega una famiglia, si anche con la scelta del narratore: l'io narrante è Felix, che ricostruisce a ritroso la storia della sua famiglia, una storia che dipende in tutto e per tutto da Perla. E a lei, infatti, è dedicato questo romanzo, diviso in quattro sezioni cronologiche: 1998, 2005, 2015, 2023. La narrazione vede Felix coprotagonista, oltre che narratore interno, ma evidentemente limitato. Tutto è filtrato dai suoi occhi di adolescente, prima, e di uomo adulto, poi. Anche sulla sua crescita le decisioni della sorella hanno un peso: Felix è colui che rimane fermo nel suo amore per Perla, che prova a salvare quel che resta della sua famiglia, pur essendo da sempre inaffidabile, incostante e fatica a trovare il suo posto nel mondo. In più di una situazione mette ‘in pausa’ la sua vita per andare a salvare (a suo modo) la sorella, o perlomeno per vederla di sfuggita, ben sapendo che potrebbe ricevere da lei solo ostilità e non più affetto. Nonostante ciò, Felix ha un amore continuo e puro per la sorella e resta spesso sconvolto da quanto James riesca a manipolare anche lui, mostrandoglisi sempre amichevole, al di là di ogni ragionevolezza.

Dopo un ritorno alla normalità Perla riesce a diplomarsi, a lasciare la sua vita sotto l’influsso di James Perla scompare. Senza lasciare traccia. Lasciando nel lettore l’idea che Perla possa ricomparire, come invece essere stata uccisa da James, che liberamente ritorna a incrociare la strada di Felix. Che Perla abbia voluto abbandonare una famiglia ormai finita? Che si sia fatta una nuova vita? O che si trovi in qualche oscuro anfratto sfigurata, è difficile dirlo.

Descrizioni e dialoghi sono lì a ritmare la scena e a farla da padroni, vanno però notate le parentesi, usate molto spesso come commento nella narrazione di Felix. Se si osserva approfonditamente, ci si accorge che il narratore ripone là i suoi pensieri, i suoi commenti a distanza di tempo, le riflessioni più riposte. Come fosse un monologo che interessa lui solo e i lettori (cosa per altro che ricorda molto il teatro).


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