La situazione della Sicilia nell’intervista a Daniela Anzelmo, da venti anni ginecologa sempre dalla parte delle donne e convinta del valore che ha il legame con il territorio
Tra le attività consultoriali che danno soddisfazioni c’è l’ascolto dei giovani. “Stiamo lavorando molto sugli adolescenti con un progetto mirato che è partito dall’assessorato regionale alla salute; nelle scuole parliamo ai ragazzi e alle ragazze di sessualità e delle attività dei Consultori. È una bella esperienza che li porta poi a frequentare il Consultorio giovani. I risultati sono incoraggianti: abbiamo avuto un incremento degli accessi delle fasce dai 14 ai 18 anni perché, penso, il nostro servizio risolve dei problemi che né i genitori né internet né gli amici possono risolvere”.
L’entusiasmo di Daniela Anzelmo nel descrivere l’attualità dei Consultori Familiari si nutre di una profonda convinzione dell’unicità e utilità del lavoro quotidiano. “Il ginecologo del Consultorio, a differenza dell’ospedaliero, è sempre dalla parte della donna, che sia contraccezione o interruzione volontaria della gravidanza è comunque pronto ad accoglierla e assecondarla nei suoi desideri. La bellezza del nostro lavoro, per esempio, è seguire tre generazioni di donne dalla nonna alla nipote, oppure seguire una donna attraverso le sue tre fasi dall’adolescenza, alla vita fertile, alla menopausa…. No, non penso che si possa sostituire il Consultorio con un semplice ambulatorio, è un servizio molto più completo. Non può essere né annullato né sostituito con altro perché ha delle peculiarità che nessun altro servizio sociosanitario offre”.
Questo articolo è parte del progetto 'I Consultori alla prova del passaggio generazionale' dell'Associazione NOIDONNE TrePuntoZero sostenuto con i fondi dell'8xMille della Chiesa Valdese
Tutti i materiali del progetto, qui https://www.noidonne.org/consultori-familiari/index.php
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