Martedi, 30/01/2018 - Torna con uno spettacolo di cui è anche autrice dei testi e delle musiche. Grazia Scuccimarra, infaticabile e fedele al suo stile, da quasi quaranta anni sferza il pubblico con una satira pungente che non fa sconti e prende di mira paradossi e contraddizioni dei luoghi comuni sulle donne e sulla società, sulla politica e sulle relazioni. L'abbiamo intervistata alla vigilia del nuovo impegno teatrale che la porterà in scena con la pièce 'Sono una donna lacero confusa'. L'appuntamento, dal 1° al 25 febbrai, è al Teatro degli Audaci di Roma (fb)con gliarrangiamenti di Pino Cangialosi e le luci di Flavio Bruno. Repliche tutte le sere alle 21,00 – la domenica alle 18,00 – lunedì, martedì e mercoledì riposo.
Grazia, la prima domanda riguarda il luogo: perché un teatro di periferia? Un caso o una scelta? Innanzitutto perché il mio storico teatro dei Satiri é tristemente chiuso da qualche anno e non é facile trovarne un altro in centro,in secondo luogo i teatri del centro offrono spazi per poco tempo ed io ho bisogno di un periodo sicuramente più lungo di una o due settimane. Infine perché anche la periferia ha diritto di essere considerata. La periferia pullula di persone che con fatica si spostano per andare a teatro, impariamo ad andare noi da loro. E poi che dire del nome… Teatro degli Audaci… me lo sento proprio cucito addosso!
'Sono una donna lacero confusa' è già andato in scena in passato. Hai adeguato il testo col passare del tempo?
I miei testi sono proprio autonomi, si aggiornano da soli. Non me ne accorgo nemmeno… e me li ritrovo come fossero stati scritti due giorni prima.
Hai un intento particolare con questo nuovo ciclo di rappresentazioni?
A questo punto della mia vita l'unico intento é quello di sopravvivere, anche teatralmente…
Come è cambiata, se è cambiata, la tua satira nel corso del tempo?
Oggi é più secca, priva di fronzoli, essenziale. Gli anziani hanno sempre meno tempo per divagare, bisogna centrare l'obiettivo subito.
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