Login Registrati
Fondazione Nilde Iotti, “Le donne e il governo del Paese”

Fondazione Nilde Iotti, “Le donne e il governo del Paese”

Il secondo convegno annuale della Fondazione Nilde Iotti ha fissato 'un'agenda delle donne'. Un'intervista a Livia Turco, presidente della Fondazione

Martedi, 22/05/2012 - È stato il secondo convegno annuale della Fondazione Nilde Iotti, quello che si è svolto il 26 e 27 aprile scorsi a Roma. Varie competenze femminili - studiose, storiche, giornaliste, studentesse e rappresentanti delle istituzioni e della politica - si sono confrontate su "un'agenda delle emergenze" (sociali, economiche, geopolitiche, valoriali, di vita e di lavoro) frutto della sensibilità e del punto di vista delle donne. A conclusione del convegno abbiamo intervistato Livia Turco, fondatrice e Presidente della Fondazione, facendo il punto sui passaggi cruciali che il dibattito ha messo a fuoco.



Il convegno aveva obiettivi piuttosto ambiziosi, concentrandosi su temi di attualità e di non facile soluzione come, tra gli altri, il welfare e la famiglia oppure le riforme necessarie o il pluralismo religioso. Dopo i vari dibattiti, quali sono le sue valutazioni conclusive?

Il convegno “Le donne e il governo del Paese” ha avuto l’ambizione di proporre un’agenda per l’Italia ed avanzare delle proposte concrete evidenziando la ricchezza delle competenze femminili. Il messaggio che abbiamo voluto inviare è che le donne devono candidarsi al governo del Paese in nome della responsabilità politica e del bene comune, avendo al contempo determinazione e senso di umiltà. Perché i problemi dell’Italia e dell’Europa sono enormi, bisogna risalire la china di una pesante crisi economica e sociale e ridare dignità ed autorevolezza alla politica. Siamo volute partire da un bilancio su cosa vuol dire oggi, dopo la devastazione del berlusconismo, libertà femminile.



In particolare, su quali temi sente che le donne abbiamo l'urgenza di intervenire e far ascoltare la loro voce?

Emma Fattorini ed Olivia Guaraldo hanno parlato di un “nuovo umanesimo delle donne” maturato nell’esperienza quotidiana e nell’esercizio della libertà ed hanno parlato di “felicità partecipante”, quella che è esplosa il 13 febbraio 2011 con la manifestazione di “Se non ora quando?” che ha ridestato un forte ed inedito protagonismo femminile che vede anche un ruolo attivo di una nuova generazione di donne. Abbiamo poi discusso della crisi economica individuando con gli interventi di Cecilia Guerra e Tiziana Primori una ricetta per il Paese. La buona e piena occupazione femminile, l’investimento sui beni pubblici ed in particolare sui servizi sociali.



Dal dibattito sono emerse novità significative che riguardano il mondo femminile?

L’aspetto più significativo del convegno è stata la interattività, la possibilità di un dialogo tra relatrici e partecipanti. Proposte precise sono emerse anche sull’altro tema cruciale: la riforma della politica. Le hanno illustrate Claudia Mancina e Francesca Rosa. Non basta la battaglia per le quote rosa. Le donne devono impegnarsi per una nuova qualità della politica che passa anche attraverso il cambiamento delle regole e delle istituzioni. Claudia Mancina ha ricordato l’ultimo intervento svolto da Nilde Iotti in Parlamento, durante i lavori della Commissione Bicamerale, in cui Nilde Iotti ha messo in risalto l’importanza di superare il bicameralismo perfetto, di costruire il Senato delle Regioni e di avere un Parlamento più efficiente. Temi di grande attualità. Insieme con l’urgenza di avere una legge-quadro sui partiti che applichi l’articolo 49 della Costituzione ed una riforma del finanziamento pubblico che ne riduca l’entità, lo renda trasparente, e faccia leva sull’azionariato popolare. Inoltre non è più rinviabile una riforma della legge elettorale che restituisca ai cittadini il potere di scegliere il suo candidato e il suo rappresentante.



La questione dell'etica pubblica le sta molto a cuore. Cosa possono fare le donne presenti nelle assemblee elettive per riconquistare la fiducia nei confronti della politica?

Un governo delle donne deve essere capace di affrontare in modo efficace i temi difficili che la politica fino ad ora o ha eluso o ha utilizzato in modo strumentale a fini di posizionamento politico. Mi riferisco ai temi difficili della convivenza tra italiani ed immigrati, a come promuovere e gestire il pluralismo religioso ed in modo particolare il rapporto con l’Islam, come affrontare e risolvere i temi bioetici connessi alla vita e alla morte. È stata questa una parte particolarmente efficace del convegno in cui è emerso nella pluralità degli interventi e delle posizioni che la strada da seguire su entrambe le tematiche è quella del rispetto, del reciproco ascolto e riconoscimento, della ricerca di punti condivisi per operare delle scelte che vanno verificate nella loro attuazione concreta. Infine la tavola rotonda “Movimenti e politica: una nuova fase” con Mariella Gramaglia, Francesca Izzo, Nadia Urbinati ha evidenziato la preoccupazione per il degrado della politica che sta attraversando il nostro Paese, per i rischi del populismo, ma ha anche messo in risalto le tante risorse creative ed etiche presenti nel nostro Paese. Da lì bisogna ripartire per una rinascita della politica e per ricostruire una politica popolare. Le donne possono essere decisive mettendo in gioco nono solo le loro competenze ma quella attitudine alla cura, alla presa in carico dell’altro, alla costruzione di legami umani e sociali.

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®