Dal 10 al 12 giugno alla Casa Internazionale delle Donne. Più di 70 autrici: c’è anche Diane Seuss, premio Pulitzer della poesia, per la prima volta tradotta in italiano
Più di 70 autrici e altrettante presentazioni, 80 case editrici e una tre giorni di femminismo ed editoria. L’appuntamento con Feminism,Fiera dell’editoria delle donne, è dal 10 al 12 giugno 2022 alla Casa Internazionale delle Donne, nel quartiere Trastevere di Roma. Tante le novità di quest’anno, a cominciare dal collegamento con Diane Seuss, poeta statunitense che con la sua raccolta Franks: sonnets ha appena vinto il premio Pulitzer per la poesia. Seuss viene per la prima volta quest’anno tradotta in italiano dalla casa editrice Ensemble, che la porta in Fiera con “La ragazza dalle quattro gambe”. “Sembra strano adesso, quando ognuno è così intento ad avere valore”, recita uno dei versi conclusivi di uno dei sonetti che Seuss leggerà a Feminism5. “In topless, nei miei abiti vintage rubati che mi calzavano a pennello. Ero quella scrittrice chiamata anonima”.
La “maratona” di presentazioni, fondata da Anna Maria Crispino, Giovanna Olivieri, Maria Palazzesi, Stefania Vulterini, è giunta alla sua V edizione e quest’anno vede come madrine le filosofe Adriana Cavarero e Rosi Braidotti. Dopo due anni di emergenza pandemica e un percorso obbligato di appuntamenti in gran parte in streaming, l’appuntamento torna al suo tradizionale formato di Fiera libraria. Promossa da Archivia, dalla Casa Internazionale delle donne, dalla rivista Leggendaria e dalla Collana sessismoerazzismo di Ediesse Futura editrice, quest’anno per la prima volta la manifestazione vedrà la collaborazione con il Centro Giovani I Municipio e l’associazione Zalib & i Ragazzi di Via della Gatta.
Letteratura e attualità saranno le protagoniste di questa edizione, che darà grande spazio alla poesia, ai reading e ai dialoghi. Sempre con un occhio ai diritti delle donne. A cominciare da quello all’aborto, in pericolo negli Stati Uniti ma che non gode certo di buona salute in Italia grazie all’obiezione di coscienza e alla mancanza di trasparenza: lo raccontano a Feminism, insieme alla giornalista Marianna Aprile,Chiara Lalli e Sonia Montegiove, presentando il loro “Mai dati. Dati aperti (sulla 194). Perché sono nostri e perché ci servono per scegliere”, edito da Fandango.
Il tema scelto per Feminism5 è Pensar scrivendo. “Pensare, pensare dobbiamo”, esortava a fare Virginia Woolf. E a Feminism si incontreranno i femminismi di ieri e di oggi, con la presentazione di “L’anno dell’ambiguo materno”, l’insieme di pensieri e riflessioni fatte da Alessandra Bocchetti durante il seminario che tenne nell’anno ‘82-’83 al Centro Culturale Virginia Woolf di Roma, edito da Somara!.
E ancora. Scrittrice e sceneggiatrice, Caterina Venturini ha da poco dato alle stampe “Quchi. Quello che ho ingoiato”, e/o editore: la storia di una vita senza troppi sensi di colpa ma anche senza grandi passioni, e di una donna che comunque alla fine trova il suo posto nel mondo. Con quella sospensione che ben racconta lo stato d’animo di una generazione, quella degli anni ‘70, cresciuta tra la promessa dell’autorealizzazione e la realtà di non poter invece desiderare davvero troppo.
A interrogarsi sul conformismo di oggi - sulla pervasività dell'approccio abilista e sul suo impatto sulle persone, con o senza disabilità - saranno Beatrice Gnassi, Fiamma Satta, giornalista e conduttrice, e Armanda Santucci, presidente associazione Nessuno Tocchi Mario e Sensuability, nella presentazione di “Felicemente seduta. Il punto di vista di un corpo disabile e resiliente” di Rebekah Taussig. Il libro è pubblicato da “le plurali”, casa editrice giovanissima nata solo un anno fa in piena pandemia (e presentata nel corso della scorsa edizione della Fiera) grazie all’iniziativa di quattro donne tra i 30 e i 40 anni che vivono tra Dublino, Roma e Firenze.
Scalpore e dibattito è destinato a suscitare il nuovo libro di Giuliana Sgrena, “Donne ingannate – Il velo come religione, identità e libertà”, che l’autrice presenterà dialogando con Loretta Bondì di Archivia. “Il velo islamico è il simbolo dell’oppressione della donna o un’espressione della sua libertà?””, si chiede la giornalista nel libro, edito da Il Saggiatore. “Io non ho dubbi e credo di poterlo dimostrare in questo libro: è sicuramente il simbolo dell’oppressione, anche se in forme e gradazioni diverse. La libera scelta di portare l’hijab, invocata in nome della religione, della tradizione e/o dell’identità, in fondo risponde solo all’ossessione maschile del corpo della donna”.
Una giovane e ribelle casa editrice, Capovolte, porta in Fiera la giornalista argentina Claudia Korol presentando in anteprima nazionale a Feminism “Le rivoluzioni di Berta” dedicato a Berta Caceres, attivista honduregna assassinata nel marzo del 2016.
Poesia, graphic novel e mostreE poi ancora Giulia Caminito, Premio Campiello con il romanzo "L'acqua del lago non è mai dolce" (Bompiani), che interviene alla presentazione di “La ragazza in giardino” di Marise Ferro, pubblicato con Elliot. Con Evelina Meghnagi, attrice, cantante e una delle interpreti di musiche sefardite più riconosciuta a livello internazionale, che insieme a Maria Palazzesi dialogherà con Anna Segre sulla sua ultima opera, “La distruzione dell’amore”, Interno Poesia.
In Sala Ingargiola verrà allestita per tutta la durata della Fiera la mostra delle tavole originali di “Non lo sò”di Loredana Baldin, la graphic novel edita da MEEF che verrà presentata nel corso di Feminism. E il 12 giugno farà tappa alla Casa Internazionale delle Donne, con un intervento durante la Fiera, il tour di Mezzipertuttə, la campagna nata per contrastare il fenomeno delle molestie e delle violenze sui mezzi pubblici.
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