Martedi, 07/08/2018 - Nell'ultima seduta del Consiglio Regionale del Piemonte, la Commissione Pari Opportunità della Regione Piemonte è stata davanti al Palazzo del Consiglio Regionale per cercare di sensibilizzare Consiglieri e Consigliere sul tema della democrazia paritaria e sull’inserimento della doppia preferenza nella legge elettorale regionale.
E’ mai possibile che nel 2018, dopo che ad ogni campagna elettorale ci si riempie la bocca di pari opportunità (perché tutto sommato in un programma elettorale ci sta e un contentino alle donne bisogna pur darlo…) siamo ancora qui a chiedere che venga inserito un meccanismo di riequilibrio del genere meno rappresentato, peraltro previsto da una legge nazionale (la 120/2016)?
Sappiamo bene che questa non è la panacea del vulnus della democrazia, che ben altro ci vorrebbe perché il nostro Paese fosse veramente paritario e riuscisse finalmente a rendere concreto l’articolo tre della nostra Costituzione; invece, in ogni settore, stiamo assistendo ad un arretramento dei diritti, e a quelli delle donne in modo particolare. Le discriminazioni aumentano e con loro, di conseguenza aumentano le violenze contro le donne, i femminicidi. Tutto si lega.
La prospettiva della democrazia paritaria concretizza il dettato della Costituzione italiana ma questa non è solo una questione di giustizia e di uguaglianza, è uno strumento di rinnovamento della classe dirigente, è garanzia di maggiore trasparenza e rispetto della legalità, è occasione per migliorare i processi decisionali e i metodi nel modo di fare amministrazione e politica, apportando competenze, determinazione e concretezza.
Il Piemonte, con solo altre tre regioni: Basilicata, Calabria e Liguria non ha sentito l’esigenza di cambiare la legge elettorale regionale ed ora, ad un anno dalle prossime elezioni, rischiamo di andare al voto con una legge elettorale che di certo non aiuta l’elezione di donne.
Per questo la Commissione Pari Opportunità, prima della pausa estiva ha chiesto ad ogni Consigliere e Consigliera di metterci la faccia: di farsi fotografare con un adesivo dato solo a chi rispondeva affermativamente a questa domanda:
“Lei è d’accordo che il tema della democrazia paritaria è fondamentale per la nostra Regione? Se sì, è disposto a sottoscrivere la proposta di legge che prevede la doppia preferenza?”
Le risposte sono state abbastanza favorevoli, ma purtroppo con molti distinguo, condizionando il voto positivo ad altre modifiche della legge elettorale (abolizione del listino, Riequilibrio dei territori, ecc..) che sappiamo bene vincolano pesantemente l’iter di una proposta di legge di revisione completa della legge elettorale.
Sembra che i partiti non riescano a capire che non si tratta di un conflitto tra uomini e donne ma della necessità di dare valore e rappresentanza alle tante donne che, quotidianamente con il loro impegno e il loro lavoro danno la possibilità a questo Paese di resistere ad una crisi pesantissima della quale sono tra le vittime più colpite.
La Commissione non si non fermerà e chiederà ai decisori politici un’assunzione di responsabilità per rendere finalmente compiuto il nostro sistema rappresentativo. Si tratta di una ‘emergenza’ democratica del nostro territorio: va trattata come tale. In caso contrario sarà una sconfitta che pagherà tutta la Regione, non solo le donne.
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