Mercoledi, 13/04/2022 - In collaborazione con la Rete di Scuole Taranto Legge (Archita, Aristosseno, Calò, Ferraris/Quinto Ennio, Liside, Maria Pia e Pitagora) si è svolto l’8 aprile 2022 il programma della Ringhiera.net dal simpatico titolo di “Libro co(N)nesso”. Sin dalla locandina si è giocato sulle parole e sul suo significato. Infatti si presentava in trasmissione il libro della professoressa Elena Manigrasso: Dizionario dialogato sulla lingua sessista e sul contrasto alla violenza di genere, edizione ARACNE ROMA.
Michele Tursi e Angelo di Leo hanno guidato il dibattito on line insieme a Elena e alla professoressa Maria Pia Dell’Aglio, docente del liceo Archita. Oltre 200 ragazzi e ragazze in collegamento nella diretta. Un grande traguardo.
Sin da subito la Manigrasso è entrata a gamba tesa nell’argomento: “dire una parola sbagliata in ogni situazione, e soprattutto in questo contesto in cui ci seguono centinaia di persone, è mancare di opportunità, perdere grandi occasioni di comunicare il giusto messaggio, in primis per questi temi spinosi. Il libro può essere usato come arma contro ogni stereotipo e mai farsi trovare con parole scariche”.
Gli speaker hanno presentato il libro nella sua confezione editoriale, hanno notato che non si tratta di un dizionario che è solo elencazione in ordine alfabetico, ma che per ogni parola ne viene sviscerato il significato filosofico, umano, votato alla uguaglianza.
Angelo e Michele hanno coinvolto gli ascoltatori e le domande non si sono fatte attendere. Ecco quella di Nicola: lei afferma in una sua intervista che la lingua italiana e quindi quella dantesca sono piene di errori. Pensa che in una Lingua così importante sia possibile? E se sì, come rimediare?
Elena: penso che gli errori siano nel declinare al maschile anche quando è possibile declinare al femminile. Se io dico avvocato e mi rivolgo ad una donna la figura dell’avvocato sarà associata sempre al prestigio maschile. Esiste maestro e maestra, quindi perché questo non deve valere per avvocato e avvocata? Più aumenta il prestigio sociale ed economico, più diminuisce la declinazione al femminile. Non è solo un errore grammaticale. È una scelta politica.
Questa risposta però poco coincide con ciò che è stato affermato subito dopo dallo studente Gabriele che dice: parlare di ciò che succede ogni giorno, dei mille omicidi e le mancanze di rispetto nei confronti delle donne, di questo si deve parlare piuttosto che di declinazioni e suffissi.
Elena: questa dichiarazione credo sia la dimostrazione di come siano difficili da digerire i cambiamenti linguistici a favore della figura femminile in ogni campo sociale, politico, economico, o semplicemente nell’immaginario collettivo. Certamente è importante parlare di rispetto, ma ancora più importante è parlarne scegliendo le parole giuste, secondo me.
Ma a prescindere dalle opinioni che vanno tutte accolte come apertura alla discussione, lo spazio offerto dalla RINGHIERA.net ha permesso di ragionare sulle parole, su un sessismo che si annida apparentemente bonario in alcune di esse, ma che invece non permette il decollo vero e proprio delle pari opportunità.
Si legge un altro messaggio: gli alunni e le alunne del Liceo Archita salutano e ringraziano la scrittrice per le riflessioni offerte col suo libro. E poi anche:
la conoscenza è potere. Keren
Questo è il bello delle presentazioni di libri, questo è il miracolo che si manifesta quando diverse generazioni dialogano fra loro. Alla prossima.
Elena Manigrasso
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