Lunedi, 13/02/2023 - Elisabetta RASY, scrittrice, saggista e critica, è nata a Roma, dove vive e lavora, a fine anni Quaranta.
Studiosa di narrativa ottocentesca, è co-fondatrice delle Edizioni delle Donne.
Ha pubblicato saggi di letteratura al femminile: La lingua della nutrice (1978), Le donne e la letteratura (1984), Ritratti di signora (1995).
Dèdita alla narrativa, ha pubblicato “La prima estasi” nel 1985, un’opera di scrittura meditativa ed introspettiva, cui ha fatto sèguito “Il finale della battaglia” (1987), “L’altra amante” (1990), “Mezzi di trasporto” (1993), “Posillipo” (Premio Selezione Campiello, nel 1997), “Tra noi due” (2002), “La scienza degli addii” (2005), "Le regole del fuoco" (Premio Selezione Campiello, nel 2016). Altri suoi saggi, sempre riferiti al mondo femminile, sono "Memorie di una lettrice notturna", "Le disobbedienti" e "Le indiscrete".
Le sue opere sono tradotte in molti paesi europei e suoi racconti son stati pubblicati su molte antologie italiane e straniere. Collabora pure all’ottimo supplemento domenicale de il “Sole 24 Ore”.
L’ultima opera di Elisabetta Rasy inerisce ad Etty Hillesum (Milano, Harper Collins Italia, 2023), giovane donna scomparsa poco prima di compiere trent’anni ad Auschwitz che con il suo diario e le sue lettere ci ha lasciato una straordinaria testimonianza della parte più oscura del Novecento, diventando un simbolo della resistenza spirituale di fronte al Male ed alla sua micidiale banalità - per dirla con Hannah Arendt.
Ma prima di trasformarsi in una figura simbolica - racconta Elisabetta Rasy in questo libro – l’audace ebrea olandese è stata una giovane donna libera, inquieta ed irriverente, tenacemente intenta alla scoperta di sé e del senso dell’esistenza, desiderosa di amore e di amicizia nelle loro variegate forme, dall’affetto e dalla tenerezza fino alla passione assoluta, e vera maestra di una giovinezza senza tempo, fuori dal tempo ormai, in cui ognuno può riconoscere il sè tra emozioni, forza e fragilità, paura e coraggio.
Il testo è un viaggio alla riscoperta (o scoperta) di se stesse, per dirla con la stessa Autrice: il Diario di Etty Hillesum le ha permesso di ricostruire la vicenda umana e letteraria della protagonista unitamente a quella di altre giovani donne straordinarie vissute in quello stesso terribile periodo storico, da Edith Stein a Simone Weil a Micol Finzi-Contini, la ‘dea-ex-machina’ del capolavoro di Giorgio Bassani, “Il giardino dei Finzi Contini”, fino ad arrivare a concepire un doppio romanzo di formazione, quasi un 'docu-fiction', relativo alla vita dell’indimenticabile ragazza olandese ed alla propria.
Tramite esso, si è trovata ad indagare il proprio io, tra ricordi e ripiegamenti intimi, e sui temi eterni della umana esistenza: l’amore, le tortuosità dell’anima, la necessità di non soccombere all’orrore, la possibilità di ritrovare gioia e consolazione anche nei momenti più difficili, il desiderio di vivere appieno la propria vita, per arrivare a giungere ad una scrittura autobiografica, indagando sui propri segreti ed enigmi interiori.
Il libro della Rasy sarà presentato domani a Roma all’Accademia Nazionale di San Luca, nella piazza omonima a Palazzo Carpegna, alle ore 17.30.
Dopo l’introduzione di Claudio Strinati, Segretario Generale Accademia Nazionale di San Luca e della stessa Elisabetta Rasy, interverranno: Edoardo Albinati, docente, scrittore, traduttore e sceneggiatore, Anna Foa, docente di Storia Moderna alla Sapienza Università di Roma ed Emanuele Trevi, giornalista e scrittore
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