Lunedi, 01/07/2013 - Monitorare il fenomeno della violenza che subiscono le donne, effettuare una mappatura dei servizi esistenti e delle risorse destinate a contrastare la violenza di genere, controllare la concreta attuazione delle Convenzioni e degli accordi internazionali, relazionare annualmente alle Camere. Sono alcuni dei compiti attribuiti alla “Commissione Bicamerale sul fenomeno dei femmicidi e femminicidi “ con il Disegno di legge (AS 860 del 20 giugno) presentato alla stampa e alle associazioni lo scorso 27 giugno. Il DDL, politicamente trasversale e sottoscritto anche da molti uomini, raccoglie le istanze più attente delle realtà che conoscono bene le ragioni della violenza sessuata. “Il Disegno di legge tiene conto della complessità dei fattori che concorrono a rendere la violenza un fenomeno strutturale e l’idea della Commissione Bicamerale tende a tenere insieme i vari livelli di intervento sul piano politico e di conoscenza attraverso il monitoraggio e la relazione annuale fatta alle Camere”. La Senatrice Valeria Fedeli, Vicepresidente del Senato, ha illustrato i principi di base della proposta, precisando anche l’importanza di “mettere in rete i dati disponibili elaborati dai singoli Ministeri e dagli Istituti di ricerca, primo fra tutti l’Istat, e di interloquire con le associazioni e con le strutture impegnate nel campo specifico”. È quindi puntando all’ascolto e alla trasversalità delle conoscenze, ma anche alla capacità di relazione e coinvolgimento, che la Commissione potrà dare efficacia alla sua azione di contrasto della violenza. Il contesto in cui si muoverà, una volta approvata, è quello indicato dalla Convenzione di Istambul recentemente ratifica dal Parlamento. Si è fatto, quindi, un primo importante passo nella giusta direzione, ma la strada da percorrere è ancora molta. E in salita. Secondo Anna Finocchiaro, Presidente della Commissione Affari Costituzionali dove è incardinato il DDL, “ci vorrà molta pazienza nella fase di discussione della legge e in particolare nella parte penale, perché quando si dice che il nocciolo duro è quello culturale si dice una verità che vale anche in queste Aule. Avremo bisogno di sentire la forza delle donne fuori dal Parlamento per sconfiggere le resistenze interne”. La differenza la faranno i componenti - dieci Senatori e dieci Deputati - della Commissione che, secondo la proposta, oltre ad essere rappresentativi dei gruppi parlamentari dovranno rispettare una misura antidiscriminatoria. Ai parecchi uomini in Commissione sarà chiesto lo sforzo di comprendere, bene e fino in fondo, che la violenza di genere non è una ‘questione di donne’ e che il loro compito non è formale. “Occorre sostituire la retorica del genere con una cultura di genere intervenendo certo a livello legislativo e a livello educativo” ha detto la Senatrice Stefania Giannini, sottolineando “la necessità di costruire modelli sociali concreti da proporre ai giovani affinché la parità e il genere siano un costrutto sociale che davvero si può affermare”. Va in questa direzione l’interrogazione rivolta alla Ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca in merito alle sue intenzioni di “introdurre la cultura del rispetto e della consapevolezza delle identità di genere e il superamento degli stereotipi sessisti tra gli obiettivi nazionali dell’insegnamento e nelle linee generali dei curricoli scolastici”, anche con riferimento ai libri di testo e nel rispetto del codice di autoregolamentazione POLITE. Per la Senatrice Cristina De Pietro questo è fondamentale “se vogliamo agire sulla struttura formativa dei giovani per evitare la continuazione una cultura di sessismo e discriminazione”. Una nuova generazione di uomini e donne potrà quindi formarsi attraverso sinergie positive, frutto dell’alleanza tra istituzioni e soggetti che nei territori esprimono “capacità di accoglienza e sperimentazione” e che, secondo la Senatrice Alessia Petraglia, “possono accompagnare un lavoro strutturale e non solo emergenziale coinvolgendo anche le insegnanti sul linguaggio e sul rapporto maschio femmina nell’intento di recuperare il nostro ritardo culturale”. Simbolo di questa alleanza e di un nuovo e buon inizio è stata una insolita foto di gruppo voluta dalle senatrici al termine della conferenza stampa.
Video-intervista a Valeria Fedeli: http://www.streamago.tv/general/24619/senato-012.html
Video-intervista a Cristina De Pietro: http://www.streamago.tv/general/24619/senato-011.html
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