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'Chicchi la resistente': conoscere la storia, sempre attuale, di una donna speciale

'Chicchi la resistente': conoscere la storia, sempre attuale, di una donna speciale

Giovedì 19 giugno a Genova presentazione del libro su Teresa Mattei, la più giovane partigiana eletta nell'Assemblea Costituente, scritto da Anita Ginella

Mercoledi, 18/06/2025 - I diritti di cui oggi le donne godono e che sono messi in pericolo dall’oscurantista momento storico, che vede prevalere elementi di estremismo di destra, non solo in Italia, sono frutto anche dei sacrifici di donne della Resistenza come Teresa Mattei, la più giovane partigiana dell'Assemblea Costituente. Pedagogista sciolta, si impegnò dal dopoguerra, nelle battaglie per la conquista del voto alle donne, fino all'ingresso in magistratura, nonché per i diritti dei bambini. La procugina Anita Ginella, già docente di discipline nell'area di Storia contemporanea nella facoltà di Scienze della Formazione a Genova (ora DISFOR) e scrittrice, le ha dedicato il suo ultimo lavoro: Chicchi "la resistente" (Erga), che sarà presentato il 19 giugno alle 17,30 a Genova-Quarto presso la Sala del Centro Sociale (Via G. Maggio, 4), con la giornalista Donatella Alfonso.
La parentela con Teresa, ci ha riferito Anita, le ha consentito di restare in affettuoso contatto con Chicchi per tutta la vita. E da Chicchi, lei ha imparato dalle piccole cose pratiche a quelle grandi, etiche e politiche, nonché ad essere breve e sintetica quando parla in pubblico, pur se ammette: "non sempre ci riesco".
Come riporta anche nella prefazione: "Mi ha più volte riempito di orgoglio dicendomi alla lettura dei miei scritti di storia: Ma sei brava, scrivi bene, sei un'attenta ricercatrice. Quel ma mi lasciava un poco perplessa, come se non se lo fosse aspettato e se ne meravigliasse, però non importava, aveva comunque apprezzato il mio lavoro".
Tante le esperienze vissute insieme, fino a quella più recente e traumatica del G8 di Genova (19-22 luglio 2001), quando la cugina è stata sua ospite, insieme al figlio Rocco, per una decina di giorni: "eravamo entrambe angosciate per la gravità e la metodicità delle violazioni dei diritti inviolabili sanciti dalla nostra Costituzione [...]. Teresa ha affermato che le botte agli inermi, le cariche sui cortei autorizzati e pacifici, l'uccisione di Carlo Giuliani, la notte cilena nella scuola Diaz, le torture di Bolzaneto, non avranno mai una giustificazione".
Teresa Mattei era nata a Genova nel 1921 ed è scomparsa ad Usigliano (Pisa) nel 2013, ma Anita, che avverte forte la sua mancanza, ha nostalgia della sua voce e delle sue intonazioni "sempre delicatamente dolci ma ferme", stanca delle inesattezze che passano inesorabilmente da uno scritto all'altro su una delle più note Madri Costituenti, ha deciso di renderle giustizia con il suo libro. "Soprattutto però, trattando di Teresa, che è sempre stata una ribelle disobbediente, anticonformista e fuori dagli schemi, si compone troppo spesso un falso ritratto, accettabile, di femminista,- come osserva il figlio Gianfranco Sanguinetti - ex costituente allineata all'ideologia dominante, parlando solo di mimosa, di violette e altre lepidezze politically correct, innocue e rassicuranti, come si fa quando la si celebra. Teresa era una donna decisa, pragmatica, rigorosa, coraggiosa e soprattutto libera: "La mia legge me la faccio da me".
E ancora l'Autrice: "Una donna che non ha mollato mai, come le aveva insegnato il padre Ugo, e ha superato grandi lutti, dolori (n.dr: ad esempio, quello per l'amato primo marito Bruno Sanguinetti o per la figlia Antonella, suicida), distacchi, senza mai venire meno al suo impegno civile, fino all'aultimo.
Chicchi la resistente non si è mai arresa. Nella seconda parte della sua vita, troppo spesso trascurata, come "pedagogista sciolta" ha messo la sua creatività al servizio dei più deboli e ha realizzato iniziative che hanno avuto risonanza mondiale, da Una treccia intorno al mondo, alla richiesta del premio Nobel per la pace per i bambini di Serajevo.
Rocco, il figlio purtroppo scomparso, che la aiutava nei progetti e le è stato accanto sino alla fine, si inquietava molto per questa trascuratezza nei confronti della parte più lunga della vita di sua madre, 58 anni dedicati a grandi progetti pedagogici e a importanti battaglie per i diritti di tutti, segnati da incontri illuminati con personaggi di grande rilievo. Basta leggere i nomi delle persone insignite del "Premio Bambino Permanente" da lei inventato e realizzato con l'aiuto di Rocco, per comprendere in quali contesti nazionali e internazionali sapesse muoversi con eleganza e savoir-faire, da Cesare Zavattini a Sandro Pertini, a Michail Gorbacev, a Tiziano Terzani, a Rita Levi Montalcini... Con un po' di presunzione, come storica e consanguinea, ho voluto scrivere di lei, cercando, con l'aiuto di suo figlio Gabriele, di fare chiarezza sulle tante inesattezze riscontrate e ridisegnare un ritratto veritiero". Il suo testo, precisa Ginella, accanto ai ricordi familiari e personali, nonché ai racconti della stessa protagonista Chicchi, si basa prevalentemente su citazioni integrali di sue interviste e scritti, raccontati in maniera fluida, tanto da farla diventare una breve biografia romanzata. Teresa (Teresita Sofia Ida all'anagrafe) ormai novantaduenne, ancora intellettualmente vivace, ripercorre la sua vita, poco prima di abbandonarla. E così il racconto si snocciola tra i ricordi di infanzia e di adolescenza, partendo dalle personalità che frequentavano la casa dei suoi genitori a Bagno a Ripoli: Giorgio La Pira, Piero Calamandrei, Natalia Ginzburg, Carlo Levi, Adriano Olivetti, don Primo Mazzolari, Feruccio Parri (politico, partigiano, presidente del Consiglio nel 1945. Riposa nel Cimitero Monumentale di Staglieno) e molti altri, e della sua prima esperienza di partigiana, quando, ancora adolescente, fu investita di fiducia e inviata dal padre in treno da Firenze a Nizza, per consegnare del denaro ai fratelli Rosselli, antifascisti impegnati nella guerra civile spagnola. Fermata a Mantova dai fascisti, fu interrogata e rinchiusa insieme a delle prostitute. Toccante il ricordo delle compagne di scuole "polverizzate" a Mathausen a seguito delle leggi razziali emanate nel novembre 1938, quando, per essersi ribellata in classe all'ascolto della propraganda razzista del professor Santarelli contro gli ebrei: "Io esco perché non posso assistere a queste vergogne", - fu espulsa dal Liceo Michelangelo di Firenze e radiata da tutte le scuole del Regno. Così come è intensa e travagliata la storia con il partigiano Bruno Sanguinetti, suo primo e grande amore, che morirà a soli 41 anni.  
                                                                              

Sulla mia pelle di donna
Un'esperienza estremamente traumatica segnerà la vita di Teresa. Suo fratello Gianfranco era stato catturato dalla SS, detenuto e torturato in Via Tasso e così lei aveva deciso di recarsi a Roma per essere vicina ai genitori, chiedendo un passaggio a un autocarro, il cui autista, a seguito di un mitragliamento, era stato ucciso. Aveva pertanto chiesto un passaggio a due soldati austriaci, dicendo loro che aveva un fratello molto malato da raggiungere. Questi si fermarono in un campo di nazisti per portare un messaggio, senza che lei se ne rendesse conto. Quando una pattuglia di tedeschi la scoprì nascosta nel retro del camion, i due, temendo rappresaglie, negarono di sapere della sua presenza. I nazisti pensarono allora a un'azione partigiana: la arrestarono, seviziandola e struprandola tutta la notte in un loro posto di polizia a Perugia. Racconta Chicchi: "La violenza dei tedeschi l'ho pagata sulla mia pelle di donna. Mi ruppero dei denti e mi lesionarono un rene con il calcio di un fucile... Io conosco il tedesco e capii che la mattina dopo mi avrebbero fucilato. Fortuna volle che la notte lasciarono di guardia un italiano, un repubblichino. Aveva una figlia della mia età, non voleva credere che fossi comunista, che fossi una partigiana, con la faccia perbene che avevo. Mi ricordo che si mise a piangere. Mi disse che avrebbe dovuto allontanarsi per un po' e che non voleva trovarmi al suo ritorno, indicandomi da quale parte fuggire. Riuscii a scappare saltando da un muro molto alto. Arrivai a un convento dove per un caso trovai una suora grande amica di mia madre, Sofia Idelson che dirigeva un orfanotrofio a Messina. In lei ritrovai una mamma. Dopo qualche giorno mi imbattei in un carbonaio che mi portò via su un camion. Raggiunsi a Roma i miei genitori, ma dei terribili avvenimenti di Perugia non dissi loro alcunché. Non ne volli parlare perché non volevo dare loro un altro colpo doloroso. Al mio arrivo mi vedevano disperata e io non osavo raccontare quello che mi era successo. Non ho mai detto niente alla mia famiglia per non aggiungere altro dolore oltre a quello dell'arresto di Gianfranco. Inoltre, c'era un forte pudore da parte mia. Io non ho mai parlato della mia storia più tragica, la pudicizia mi vietava di farlo. Non l'ho mai raccontata neanche ai miei figli. E poi quel che stava sicuramente patendo Gianfranco in Via Tasso sotto gli aguzzini nazisti era la nostra priorità, tutto passava in secondo piano, anche la mia pena. Papà e mamma erano disperati, incapaci di reagire".

L’impegno civile di una donna moderna
Continua Anita Ginella: "Le pagine del libro, scritte quasi sotto dettatura, restituiscono l’immagine di una vita d’impegno civile, di una “donna non storica” ma attuale. Non solo le mimose, scelte da lei per la festa della donna, ma la fondazione dell’UDI; “il cinema fatto dai bambini”; la treccia intorno al mondo; Radio Bambina; la testimonianza al processo militare a Priebke; la campagna referendaria del 2006 contro la riforma costituzionale “anticostituzionale”.
Come non ricordare le sue battaglie per una sinistra coraggiosa e non legata a pregiudizi, gli scontri all’interno del Partito Comunista? O le battaglie da deputata in Parlamento, tra cui quella per consentire alle donne l'ingresso in Magistratura? "Il 26 novembre io e la compagna Maria Maddalena Rossi, spalleggiate dalla democristiana Maria Agamben Federici, presentammo l'esplicito emendamento, Le donne hanno diritto di accesso a tutti gli ordini e gradi della Magistratura. Si scatenò l'atteggiamento di sufficienza, di insofferenza e di arroganza della grande maggioranza dei Padri Costituenti che consideravano inammissibile l'ingresso delle donne nelle funzioni giurisdizionali. [...] Si disse che le donne erano troppo emotive, non sapevano bene le cose, non erano in grado di dirigersi. Fu veramenre una grossa offesa, che forse rinfocolò il nostro nascente femminismo, ma purtroppo non arrivò ad avere una giusta vittoria. In quei giorni feci un discorso sulla parità di accesso in Magistratura. Si alzò un deputato liberale: Signorina - mi disse -, non onorevole, ma disse proprio signorina - ma lei lo sa che in certi giorni del mese le donne non ragionano? E io gli risposi: Ci sono uomini che non ragionano tutti i giorni del mese. Allora fummo sconfitte, il nostro emendamento fu bocciato. L'Assemblea scelse di mantenere il silenzio su questa specifica questione, decise di non decidere, rinviando la scelta a leggi future". La legge che avrebbe consentito alle donne l'accesso a tutte le cariche, professioni e impieghi pubblici, sarebbe stata finalmente approvata nel 1963.

Una vita costellata di incontri importanti quella dell'antifascista Chicchi: da Palmiro Togliatti ad Alcide De Gasperi, Sandro Pertini, Piero Calamandrei, Bruno Munari, Cesare Zavattini, Roberto Rossellini, Franca Rame, Rossana Rossanda, Nilde Iotti, Danilo Dolci, a Giovanni Battista Montini, per citarne solo alcuni.
Il volume, che si avvale di una articolata prefazione di Massimo Bisca, presidente dell'ANPI di Genova, si legge tutto d’un fiato, è polisensoriale (si può leggere, guardare e ascoltare) e contiene molte immagini-testimonianza della vita di Teresa Mattei con approfondimenti audio e video fruibili attraverso l'App Vesepia.
Anita Ginella ha anche curato, assieme ad altri, la mostra storico documentaria "Teresa e le altre. Partigiane genovesi e Madri della Costituzione", di cui recentemente è stato pubblicato il catalogo dalla Sezione genovese dell'ANPI Teresa Mattei.

Anita Ginella
Chicchi "la resistente" Teresa Mattei dalla Resistenza alle battaglie per i diritti delle donne e dei bambini
Erga edizioni
pagg.179 € 16,90


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