L'ultimo libro di Serena Ballista affronta i lati oscuri della maternità, storie potenti che rifiutano gli stereotipi e raccontano le tante realtà che non vogliamo vedere
Mercoledi, 13/09/2017 - Essere madre o fare la madre? Le pagine scorrono, le storie si dipanano e il quesito si insinua senza trovare risposta. Se un figlio è per sempre - e così è, indipendentemente dalla storia di quella nuova esistenza e dal rapporto che chi l’ha generata instaura con lui/lei - allora la maternità è una modificazione costitutiva dell'esistenza della donna la quale, quindi, si trova ad essere madre sempre e comunque, in ogni gesto, momento o relazione. “Non potevo fare a meno di pensare che per tutta la vita io sarei stata sua madre e lei mia figlia” dice Laura, mamma di Guia, nel racconto che apre la serie dei “nove brani, nove come i mesi che servono per rinascere come madre” di “Cattiva madre” (Giraldi editore). Così scrive Serena Ballista, l’autrice, nella postfazione, pagine in cui spiega la genesi di un libro tanto asciutto quanto profondo. 
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