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Caro PIER PAOLO...scrive Dacia MARAINI

Caro PIER PAOLO...scrive Dacia MARAINI

Ha parlato col corpo. Con esso ha testimoniato le sue idee. (Dacia Maraini)

Sabato, 05/03/2022 - E’ uscito proprio in questi giorni l’ultimo libro di Dacia Maraini, da molto tempo una delle nostre migliori pensatrici e scrittrici di sempre, dedicato a tutto tondo a Pier Paolo Pasolini, suo grande amico e sodale, insieme con Alberto Moravia, a lungo compagno della scrittrice.
Il 5 marzo lo scrittore, il critico, il cineasta, ma, soprattutto, l’intellettuale, lucido, visionario, che ha lasciato in eredità previsioni di un futuro che, a volte pare realizzarsi puntualmente davanti ai nostri occhi, compirebbe cento anni.
Ed invece la sua morte - quella morte che sempre c’accompagna, direbbe Pavese - che lui aveva assurdamente e coerentemente previsto, (evocato?) lo ghermì, a novembre saranno 47 anni, restituendolo a ricordi indelebili, ad una nuova vita che ormai fa parte della storia che dal Secol Breve si allunga ai tempi nostri e oltre.
Del suo vissuto artistico, letterario e della sua fine oggi Dacia Maraini ha deciso di ricordare e raccontare, lei che è stata, come detto, una delle amiche più vicine a Pier Paolo, come Adriana Asti, Laura Betti, Elsa Morante, per non citare che alcune donne per lui importantissime, parti essenziali della sua vita, quasi imprescindibili, come spiega anche lei stessa nel suo libro.
Ed in queste pagine la scrittrice compone, soffonde e narra, in un dialogo in forma di epistolario, intimo, profondo, rispettosamente affettuoso, le esperienze artistiche e cinematografiche, le idee ed i viaggi condivisi con Alberto Moravia e Maria Callas alla scoperta del mondo ed in particolare dell’Africa.
Non casuale, forse, l’Africa: si dice che sia la Madre di tutti, tutti verremmo da lì, geneticamente, e chi ci va una volta, non vede l’ora di tornarvi, uterino porto sicuro.
E questo concetto di maternità riferito al femminile, alla Donna considerata quasi esclusivamente come Madre - il riferimento al rapporto viscerale, esclusivo di Pasolini con la madre Susanna tanto da fargli pensare all’incesto il solo pensiero di rapportarsi con donne – Dacia l’ha ben chiarito nel corso della prima presentazione del suo libro fatta a Roma con il critico e studioso Marino Sinibaldi mercoledì 2 marzo scorso, a cura della Casa del Cinema di Roma e di Neri Pozza Edizioni, le stesse che han pubblicato il volume.
“ Io penso di averlo capito fino in fondo, Pier Paolo – ha confidato la Maraini, in questa occasione ed ha proseguito:
- Il suo rapporto con le donne era sempre madre e figlio...La Donna era la Madre...
L’aborto per lui era una violenza perché lui era il bambino; sarebbe stata una violenza fatta contro di lui, anche se, in effetti, non era così, era un suo pensiero, un suo sentire.
Io penso ch l’aborto sia il prodotto di una società dei padri, non delle madri sennò si sarebbe trovato un altro ‘modo’, un altro mondo...
Ed ecco una parte delle nostre discussioni....(...)”.
Lo stile intessuto di grazia e dolcezza, ma anche di quella componente razionale e ferma, caratteristica della scrittura di Dacia, fanno di questa sua ultima opera un ‘fil-rouge’ della memoria ad unire passato, presente e futuro e non solo l’opera piú significativa, ma l’unica voce possibile (e plausibile) per capire oggi chi è stato un uomo come Pier Paolo Pasolini, uno che ha davvero fatto la Storia della Cultura del Novecento.


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