Login Registrati
Buon compleanno 194! Al San Camillo un nuovo reparto per la RU 486

Buon compleanno 194! Al San Camillo un nuovo reparto per la RU 486

Si apre un reparto per l'aborto farmacologico, ma i problemi per la 194 sono ancora tanti a 37 anni dalla sua approvazione.

Venerdi, 22/05/2015 -
Roma, 22 maggio 2015. A 37 anni dalla legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza, fortemente ostacolata in tutta Italia e in parte depotenziata dal massiccio utilizzo dell’obiezione di coscienza, a Roma si è aperto nel padiglione Maternità dell’ospedale San Camillo un nuovo reparto dedicato all’aborto farmacologico in Day Hospital e diretto dalla dottoressa Giovanna Scassellati. Il “repartino” si è inaugurato due giorni fa, il 20 maggio, in controtendenza rispetto a tagli, chiusure e sprechi ed è situato in locali nuovi, inutilizzati per anni, luminosi e accoglienti. Erano presenti, oltre al personale medico, operatrici, operatori e utenti, il Direttore Generale, il Direttore sanitario, la Consigliera regionale Marta Bonafoni, la Consulente del Presidente Zingaretti per i diritti di genere Cecilia d’Elia.



Giovanna Scassellati, che è stata da tutt* ringraziata insieme alle sue collaboratrici per l’impegno profuso in questo progetto, ha ricordato che la somministrazione della RU 486 è stata introdotta al San Camillo fin dal 2010, appena il farmaco è stato disponibile presso le farmacie ospedaliere e che le richieste sono nel tempo cresciute fino a rendere necessario dare risposte adeguate e attivare un servizio che, grazie alla ricerca scientifica e farmacologica, taglia drasticamente i costi, riduce i tempi e non aggiunge ulteriore sofferenza fisica e psicologica alla donna che decide di interrompere la gravidanza. Ha sottolineato che il San Camillo è l’ospedale della Regione che prende in carico il maggior numero di donne, provenienti anche da fuori Roma, visto che la situazione regionale sulla applicazione della 194 presenta molte colpevoli lacune e si augura che presto venga reso possibile l’aborto farmacologico in tutte le strutture.



Negli stessi locali si è trasferito il Coordinamento Regionale per la legge 194 nell’intento di garantire una maggiore informazione e tutela alle donne. Le autorità presenti, dopo una attenta visita al reparto, si sono dette disponibili a fare la loro parte e hanno espresso soddisfazione per quanto realizzato. Staremo a vedere: noi donne non abbasseremo di certo la guardia. Come è scritto nel comunicato stampa che annuncia l’evento, l’apertura del nuovo servizio è da considerarsi un risultato importante della mobilitazione delle utenti e dell’associazionismo femminile e segnala una maggiore attenzione da parte della nuova Direzione aziendale che fa ben sperare per il futuro.



Il servizio sarà in funzione dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 15. Dunque una buona notizia, finalmente, dopo tante denunce di inadempienze che rendono reale il rischio del ricorso all’aborto clandestino e casalingo, soprattutto tra le immigrate e le giovani. Una apertura alla speranza dopo tante lotte da parte di molte donne tra cui la rete cittadina “Io decido” che negli ultimi mesi è stata presente per ben tre volte proprio al San Camillo con volantinaggi e cortei e che ha in programma di impegnarsi fino a quando in ogni struttura della città non sia garantita l’autodeterminazione attraverso l’applicazione piena della legge 194, la somministrazione della RU 486, la tutela della salute riproduttiva anche col potenziamento e riqualificazione dei consultori.



La legge 194, approvata il 22 maggio del 1978, consente l’obiezione di coscienza ai singoli operatori, obbliga invece le strutture pubbliche a garantire comunque il servizio come recita l’articolo 9 “gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono in ogni caso tenuti ad assicurare l’effettuazione degli interventi di interruzione di gravidanza”. Per questo la struttura inadempiente, in quanto nega o sospende un pubblico servizio, è illegale e passibile di denuncia, come sostengono tra le altre le donne dell’Udi, che hanno voluto fortemente questa legge e che continuano dovunque a difenderla contro l’ottusità di istituzioni e di sedicenti movimenti per la vita e a lottare perché venga correttamente applicata anche nella parte che riguarda la prevenzione.



Come hanno ribadito in un incontro con la Ministra Lorenzin del novembre 2013, le utenti hanno diritto ad una scelta informata e non al buio, devono perciò poter consultare gli elenchi di chi presenta obiezione per decidere da chi vogliono essere seguite e curate: questi elenchi non ci sono mai stati. Come, hanno altresì denunciato, non ci sono dati attendibili e aggiornati sull’applicazione della 194. Inoltre hanno chiesto se sia opportuno e in quali termini consentire ad un obiettore o obiettrice di diventare primar* o direttore/direttrice di una struttura che è tenuta ad applicare la legge. Stanno ancora aspettando risposte esaurienti e credibili.



Molte altre associazioni per fortuna sono impegnate su questo fronte, ad esempio la LAIGA (Libera Associazione dei Ginecologi per l’Applicazione della legge 194) che nel 2012 ha presentato un ricorso contro il governo italiano per la mancata applicazione della 194; nel marzo di questo anno il Comitato Europeo dei Diritti Sociali del Consiglio d’Europa ha accolto il ricorso e ha emesso una sentenza di condanna nei confronti dell’Italia in quanto, scrive la LAIGA “nega alle sua cittadine l’esercizio del diritto alla salute riproduttiva ed il pieno utilizzo della legge 194”. Un’altra bella figura per il nostro Paese in cui l’obiezione diventa spesso una scelta di comodo più che una questione di coscienza, senza verifiche né obblighi. Noi donne scontiamo tutto questo quotidianamente sulla nostra pelle, soprattutto in alcune zone del sud dove l’obiezione sembra essere parte integrante di una laurea in ginecologia e condizione imprescindibile per assunzioni e incarichi amministrativi.

Abbiamo davanti a noi ancora tanto da fare e lo faremo: buon compleanno legge 194!



Rosanna Marcodoppido

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®