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Ardore – Romain Gary e Jean Seberg, una storia d’amore di Anna Folli

Ardore – Romain Gary e Jean Seberg, una storia d’amore di Anna Folli

L'autrice per 381 pagine racconta il romanzo di Romain e Jean, delle loro due vite vere, finte, inventate, recitate. Alle volte solo immaginate. Sicuramente tutte vissute

Giovedi, 11/05/2023 -

Alle volte già sopravvivere alla propria esistenza è una vittoria. Ad alcuni pochi è concesso il dono di vivere come il personaggio di un romanzo. A raccontarla nel romanzo-biografia Ardore – Romain Gary e Jean Seberg, una storia d’amore (Neri Pozza), come fosse un racconto appassionante o la sceneggiatura di un film francese, è Anna Folli.

Lo scrittore Romain Gary ha avuto la fortuna di vivere più vite. È stato Roman Kacev, Shatan Bogat, Émile Ajar. Voleva vivere mille esistenze, ognuna con una delle sue tante personalità. Prima di diventare uno dei grandi del Novecento, è stato un bambino ebreo scappato dalla Lituania, un eroe della Seconda guerra mondiale e un diplomatico. È stato l’unico scrittore a vincere due volte il Premio Goncourt, la prima con Le radici del cielo – primo romanzo ecologista – e il secondo La vita davanti a sé grazie a mistificazione che l’ha fatto entrare nel mito. Gary assume lo pseudonimo di Émile Ajar e scrive con quel nome il romanzo più bello da lui scritto. La mistificazione letteraria gli scappa, però, di mano e nel 1975 il libro vince il premio Goncourt – riconoscimento che non si può vincere due volte –, vende milioni di copie e diventa un film vincitore anche di un Oscar. A interpretare il ruolo di Ajar, con cui firma il romanzo, manda il nipote, Paul Pavlowitch (in un bellissimo documentario, La double vie de Romain Gary, integralmente visibile su Youtube è possibile sapere la storia nei dettagli).

Jean Seberg è bellissima, fragile e piena di sogni. Viene a da una sperduta cittadina dello Iowa dove i giorni scorrevano tutti uguali e la vita è una lunga strada dritta e monotona. Ma lei sente di essere diversa, anche se ancora non sa come. Lo scopre una sera quando, nel buio della sala, appare un giovane Marlon Brando ne Il mio corpo ti appartiene. Da quel momento Jean sa che solo recitare può renderla felice. E come in una fiaba, a diciassette anni un grande regista di Hollywood la sceglie tra migliaia di ragazze e la rende una star. A ventidue, con À bout de souffle di Godard, diventa l’indimenticabile musa della Nouvelle Vague. Ma a Jean ancora non basta. La sua anima è vicina agli ultimi della terra e le sue lotte per l’uguaglianza la rendono una diva scomoda, perseguitata dall’Fbi.

Jean e Romain sono diversi in tutto e appartengono a mondi lontani, eppure a entrambi è bastato uno sguardo per capire che vogliono passare insieme il resto della loro esistenza. Così per dieci anni sono stati la coppia più invidiata e più ammirata di Parigi. E quindi del mondo del glamour.

Gary è un uomo straordinario e sua moglie una donna altrettanto unica. Di lui scrive: «La sua anima slava lo tiene in trappola impedendogli di essere pienamente felice; come sempre veramente è diviso in bilico tra orgoglio sfiducia, tra fede e cinismo, soprattutto quando crolla inebetito dal successo». Romain Gary tutto quello che vede o vive lo fa diventare un romanzo e non può esimersi dal romanzare anche la propria biografia, anche non ne aveva certo bisogno. «Una vita sola non gli bastava. Doveva essere lo scrittore, ma anche l’eroe della seconda guerra mondiale, il diplomatico. Era tante cose insieme, poi nell’ultima parte della sua vita ha sentito il bisogno di scrivere con uno pseudonimo perché voleva dimostrare di non essere finito, come molti critici lo consideravano. Invece alcuni dei suoi libri più belli li ha scritti proprio alla fine, con lo pseudonimo», scrive la Folli. «Invece Jean Seberg, nata in una famiglia puritana, è una donna che si ribella, di carattere forte, che rischia restare schiacciata dallo star system». Pensando a lei si ricordano la bellezza, davvero strepitosa, la grazia e il fascino, ma dietro la facciata c’è un’anima altrettanto inquieta: «L’ ardore del titolo scrive la scrittrice vuole anche riportarci a questo lato del suo carattere. Una donna che ha combattuto per i propri ideali e ha sempre difeso i più deboli, soprattutto i neri che negli Stati Uniti erano molto ghettizzati e per questo ha pagato duramente».

Nelle interviste, ancora rintracciabili su YouTube, a colpire oltre alla bellezza è proprio il suo candore, la sua semplicità quest’aria un po’ infantile che non perderà fino alla fine dei suoi giorni. E che nasconde un’anima molto tormentata. «Sono riuscita ad avere delle testimonianze dirette di chi l’aveva conosciuta racconta la Folli. Ne emerge una donna con grande gioia di vivere, curiosa di conoscere e capire».

Un amore totalizzante, ma anche contrastato il loro.

«Venivano da mondi completamente diversi e poi avevano 24 anni di differenza di età. Hanno dovuto fare molta fatica per avvicinarsi. Poi, però, dopo dieci anni alcune cose non hanno più funzionato, anche se tra loro è rimasto un legame fortissimo e lui ha continuato a occuparsi di lei a proteggerla e quando Jean è morta, suicida, lui non è più riuscito a scrivere nemmeno una riga. Lui che era uno scrittore molto prolifico. Poi l’ha seguita sparandosi un colpo in testa».

Ardore – Romain Gary e Jean Seberg, una storia d’amore è una biografia, un romanzo e un saggio. I romanzi di Gary sono tutti autobiografici, sono testi che, attraverso una camaleontica capacità di immedesimazione, restituiscono al lettore le molteplici identità dello scrittore. Lo stile di Romain Gary è immediato, efficace, autentico.

Di simile capacità dà prova anche Anna Folli, che per 381 pagine racconta il romanzo di Romain e Jean, delle loro due vite vere, finte, inventate, recitate. Alle volte solo immaginate. Sicuramente tutte vissute.

 

 

 


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