Matilde Serao, ‘a signora' che seppe raccontare Napoli come pochi
Sarà presentato a Napoli il 12 aprile il libro sulla fondatrice de Il Mattino, scritto da Nadia Verdile (ed Pacini Fazzi)
Mercoledi, 04/04/2018 - “Matilde Serao, ‘a signora”, l’ultimo libro sulla fondatrice de 'Il Mattino', sarà presentato giovedì 12, alle 17.30, a Napoli (Casa Ascione), nella Galleria Umberto I, in Piazzetta Matilde Serao.
Ne parleranno con l’autrice, Nadia Verdile, Francesco De Core, redattore capo del Mattino e Giuliana Cappiapuoti, Gcck connecting knowledge, referente per la Campania di toponomastica.
Il volume edito dalla Pacini Fazzi di Lucca, ha riscosso finora un grande consenso di pubblico riaccendendo passioni mai sopite per una donna che seppe raccontare Napoli come pochi. “Matilde Serao, la sua vita, la sua infaticabile intelligenza, il suo impegno pubblico - ha scritto nella prefazione al libro il direttore del Mattino, Alessandro Barbano - dovrebbero diventare una fiction”.
Ottavo volume della Collana “Italiane” diretta dalla stessa Verdile, il libro racconta prima di tutto la donna. Cronista lucida e verace, narratrice di talento, anticipatrice di mode e linguaggi, Serao ha raccontato con la sua fervida penna donne, uomini e vicende di un’epoca, la politica, la giustizia, il costume, acquerellando con tratto inconfondibile, la società dei suoi tempi, per tanti versi ancora quella dei nostri. Fu paladina degli ultimi, amica dei potenti senza mai concedere ad essi indulgenza e sottomissione, tra le Italiane Matilde Serao merita un posto che assume un significato anche di riconoscenza per il suo impegno.
”Della Signora del Mattino - spiega Verdile - mi ha appassionato la sua verve, l’ironia, talvolta il sarcasmo, la bellezza della sua bruttezza, la disinvoltura della sua intelligenza, la sua risata crassa e contagiosa, quel suo modo di scrivere a metà strada tra la dolcezza del sentimento e la crudezza della realtà, la sua vita, fuori dal prodigio della letteratura che tanto dà e tanto schiaccia;Matilde Serao andava raccontata per quello che era stata: una donna, grande”.
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