Anche la Regione Piemonte chiede il ritiro del ddl Pillon
Il Consiglio regionale del Piemonte approva la mozione della Consigliera Accossato che chiede il ritiro del ddl Pillon con i voti della maggioranza e della Lega Nord
Giovedi, 20/12/2018 - In questo ultimo periodo il Comitato Torinese per il ritiro del ddl Pillon non è stato con le mani in mano, ha continuato a informare e sensibilizzare la cittadinanza di tutta la regione, con incontri, dibattiti e iniziative sul territorio ed anche ad interloquire con la politica.
Dopo le festività, cercheremo di capire come procedono i lavori in Commissione al Senato e insieme anche ad altre realtà nazionali, individueremo iniziative per contrastare questa riforma.
Non possiamo pensare che una proposta così lesiva dei diritti dei minori, così iniqua e ingiusta possa diventare legge.
Intanto registriamo con soddisfazione che la Regione Piemonte ha votato una mozione che chiede il ritiro del ddl Pillon, approvata con i voti della maggioranza consiliare e della Lega Nord.
Qui di seguito il comunicato stampa:
Il Consiglio regionale del Piemonte chiede il ritiro del disegno di legge Pillon. Approvata la mozione presentata dalla consigliera Silvana Accossato di LeU con i voti della maggioranza consiliare e della Lega Nord.
E’ stata approvata la mozione consiliare presentata dalla consigliera Silvana Accossato di LeU sottoscritta anche da Caputo, Conticelli, Appiano, Baricco, Olivetti, Cassiani (Pd), Grimaldi e Ottria (LeU), Balzella (Mov. Libero e Indipendente) e dall’assessora Cerutti anche con il voto della Lega Nord, che chiede il ritiro del disegno di legge Pillon.
“Sono molto soddisfatta che oggi il Consiglio, dopo aver votato la sua contrarietà al decreto immigrazione, abbia dato un altro segnale importante sul tema dei diritti delle persone esprimendosi contro il disegno di legge Pillon” – spiega l’Accossato anche a nome dei due colleghi Grimaldi e Ottria.
“Abbiamo in questo modo raccolto la sollecitazione e le istanze pervenute dai movimenti delle donne di tutta Italia e in particolare dal “Comitato torinese per il ritiro Pillon” che in questi mesi l’ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica segnalandone tutte le incongruenze e i rischi di regressione su un tema delicato come il diritto di famiglia.”
“Questo disegno di legge presenta una visione retriva della società, è nemico delle donne e della loro autonomia; è un progetto misogino e classista che nei fatti rende costoso e complicato il divorzio consentendolo solo a chi ha i soldi per permetterselo”
“Come stanno sostenendo le tante giuriste e psicologhe che si sono occupate della questione questa proposta pensa agli adulti prima che ai bambini ed è anche pericolosa per le donne vittime di violenza in famiglia” conclude l’Accossato.
Ora non ci resta che auspicare che questa proposta, che non è sicuramente maggioritaria nel sentimento del Paese, non sia approvata dal Parlamento italiano.
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