Alessandra Necci ed il suo ultimo libro, "La regina e l'imperatrice"
Maria Antonietta e Maria Teresa, due destini, tra l'assolutismo ed il dramma della Rivoluzione, che han ‘fatto’ il Settecento: dal loro punto di vista femminile
Venerdi, 23/09/2022 - Quando alcuni giorni fa, per commemorare la scomparsa della Regina Elisabetta II si è tenuto uno dei (tanti e poco proficui) ‘talk-show’ su una rete rai tenuto da sole Signore della scrittura e del ‘gossip’, han colpito di sicuro, ‘overall’, i brevi ma ben competenti interventi di Alessandra Necci, giornalista e scrittrice di razza, vincitrice del Premio Comisso nel 2021, che ben conosce il diritto e la politica: è, infatti, laureata in giurisprudenza alla Sapienza di Roma. Oltre alla Storia, di cui si occupa da molto tempo, collabora con varie testate giornalistiche e redige testi di gran livello, molto adeguatamente documentati e spesso vòlti a figure femminili di rilievo che ‘han fatto’ la Storia – sempre con la S maiuscola, come questo suo ultimo, èdito da Marsilio, “La regina e l'imperatrice”, dedicato a Maria Antonietta ed a Maria Teresa.
Di lei si ricordano, tra gli altri, due recenti volumi, sempre in argomento:
“Isabella e Lucrezia, le due cognate. Donne di potere e di corte nell’Italia del Rinascimento”, del 2017 e “Caterina de' Medici”, del 2020 (https://www.noidonne.org/articoli/alessandra-necci-e-lultimo-libro-caterina-de-medici-di-mcristina-nascosi-sandri-16510.php), entrambi pure compresi nella collana Specchi della Marsilio.
In particolare nel libro la Necci dice di aver puntato a descrivere il rapporto tra donne e potere.
Molto diverse, infatti, le storie di vita delle due personagge.
"Mi interessava raccontare il potere conquistato e quello perduto, una l'ha usato molto bene, l’altra lo ha sprecato. I due diversi caratteri han fatto la differenza: una era tesa alla propria crescita di vita, di esistenza, l’altra, al contrario, non si è evoluta ed ha pagato con la propria testa gli errori commessi (...). Ammetto poi che a Maria Antonietta sono arrivata perché mi incuriosiva, al di là della sua fama e perché, in qualche modo, è stata una Lady D del '700. Mi affascinava il cercare di conoscerla fino in fondo (...). C’è poi da dire che, in effetti, sia Maria Teresa che Maria Antonietta agiscono ‘nel secolo delle donne’. I salotti erano il posto in cui le donne davano il loro meglio e, all'epoca, la storia si faceva nei salotti, diffondendo le idee. Chiunque arrivasse a Parigi, compreso Napoleone che proveniva dalla Corsica, rimaneva sbigottito per quanto potere avessero le donne".
Lascia un Commento