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ADESSO BASTA, la Campagna dell'Udi e il presidio di Roma

ADESSO BASTA, la Campagna dell'Udi e il presidio di Roma

Presidio alla Regione Lazio nel giorno di avvio della campagna nazionale dell'Udi ADESSO BASTA per chiedere il rilancio dei consultori familiari pubblici

Lunedi, 26/09/2016 -
Roma, 26 settembre 2016. “Noi c’eravamo ieri a fare le battaglie per conquistare i servizi, ci siamo oggi a difenderli e ci saremo domani, sempre all’insegna dell’autodeterminazione delle donne”. (ripresa, Vittoria Tola) Il riferimento è ai consultori familiari e, di conseguenza: alla contraccezione, all’informazione sessuale, all’applicazione della legge 194 (videointervista a R.Marcodoppido, C.Cantatore, G.Scassellati, L.Laurelli).

Siamo a Roma, in una mattina baciata dal sole. A richiamare l’attenzione su questi temi sono le donne che hanno raccolto la sollecitazione dell’Udi e che, nella Capitale e in molte altre città, partecipano ai presidi organizzati all’insegna dello slogan ADESSO BASTA. È la campagna nazionale lanciata dall’Udi e che ha preso il via il 26 settembre, giornata mondiale della contraccezione nata per merito di alcune associazioni internazionali con riferimento alla Conferenza Internazionale dell’Onu (Il Cairo, 1944).

È l’inizio di un percorso che durerà un anno, fino al 27 settembre 2017. Davanti alla sede della Regione Lazio, rispondendo alla chiamata del l’Udi Monteverde e dell’Udi romana La Goccia, si ritrovano un po’ ‘quelle di sempre’, donne che da anni si occupano dei consultori segnalando il costante depotenziamento dei servizi, l’invecchiamento di operatrici e operatori socio-sanitari, la fatiscenza delle strutture e il numero insufficiente. “Solo a Roma ne mancherebbero oltre 90, stando alle indicazioni della legge istitutiva che parla di un consultorio ogni 20mila abitanti”, spiegano. C’è poi il tema del diritto delle donne alla scelta di come partorire, visto che “l’unica Casa del parto, a Ostia, è stata chiusa determinando un disservizio e uno spreco di risorse economiche”. Una delegazione del presidio (le Udi romane, la Casa Internazionale delle Donne, il coordinamento Donne Cgil e Uil) ha incontrato l’assessora regionale Lucia Valente e la consigliera Marta Bonafoni, alla presenza dei dirigenti competenti.  Tra le questioni portate all’attenzione dell’amministrazione regionale (nota completa): il potenziamento e rilancio dei consultori pubblici per garantire una prevenzione e contraccezione sicura e gratuita in tutta la Regione, la non ammissibilità di personale obiettore ai bandi di concorso nei reparti che per legge devono applicare la 194, l’erogazione gratuita nei consultori di ogni tipo di contraccettivo, l’accesso gratuito alla RU486 in day hospital fino a 63 giorni (9 settimane) in tutti gli ospedali come avviene in tutta Europa.  La Regione Lazio, dal canto suo, ha spiegato che sta uscendo dal commissariamento imposto dalla pesante situazione debitoria trovata, cosa che permetterà di emettere alcuni provvedimenti che potranno iniziare a dare risposte, e ha sottolineato che un primo risultato è stata la sentenza del TAR sull’IVG farmacologica. La disponibilità a istituire un tavolo di consultazione è un passo nella direzione dell’accoglienza delle istanze delle donne. Si vedrà presto se alle buone intenzioni faranno seguito azioni concrete.




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