Il Ministero della Salute ha pubblicato le Linee di Indirizzo ma le Regioni non sono tenute ad applicarle. E il centrodestra punta al movimento per la vita nei consultori
Venerdi, 26/02/2021 - È a partire dalle Linee di Indirizzo pubblicate nel sito del Ministero della Salute nell’agosto 2020 che prende avvio la riflessione di Giovanna Scassellati, ginecologa responsabile del "Day Hospital-Day Surgery 194" dell'ospedale San Camillo di Roma, il reparto dove si fanno le Interruzioni Volontarie di Gravidanza. “Le professioniste che svolgono il loro lavoro ogni giorno, supportando con amore e disciplina le donne che scelgono di fare un’Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) farmacologica possono testimoniare quanto sia ancora troppo poco valorizzata nel nostro paese, che è ancora troppo arretrato i questa pratica. A volte facciamo un piccolo passo in avanti, ma poi nuovamente tanti all’indietro”.
Internazionale delle Donne di Roma”. C’è chi punta sull’aumento delle nascite pensando di obbligare le donne a fare figli e cita i recenti dati Istat che restituiscono per la prima volta il primato delle morti sulle nascite, anche a causa del Covid-19. “Non si possono forzare le donne, l’autodeterminazione è stata una battaglia di progresso che ci ha portato a scegliere i tempi e i modi di fare famiglia, per esempio oggi ci sono tante famiglie anche monoparentali. Il problema vero è il lavoro e le difficoltà della gestione dei figli, per la quale è indispensabile un supporto familiare. Quindi ci vogliono politiche che aiutino la conciliazione di orari e tempi di vita con più possibilità di scelta di un lavoro flessibile o part time. Siamo ancora molto lontani - sottolinea Scassellati - , e occorre molto lottare per avere servizi adeguati e reclamare diritti, diritti che, ricordo alle giovani, non sono mai acquisiti per sempre. Sono beni da tutelare giorno per giorno, da consegnare alle nostre figlie e nipoti”.
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