Giovedi, 21/03/2019 - “Superare la dimensione autoreferenziale, edonistica e consumistica della felicità recuperando il senso di un percorso educativo della scelta del bene in termini di etica e di diritti umani”. Questo in sintesi l’obiettivo del progetto ‘Felicitas. Dalla cultura dei Diritti Umani alla Scienza della Felicità’ avviato in alcuni istituti superiori del Lazio che hanno accolto la proposta della Lunid (Libera Università dei Diritti Umani) lanciata in occasione di un convegno lo scorso mese di novembre. Il 20 marzo, giornata mondiale della felicità, il progetto è stato presentato alla Camera dei Deputati. La professoressa Gioia Di Cristofaro Longo, presidente LUNID (videointervista) e animatrice di una lunga elaborazione intorno alla Felicità come Scienza, ha illustrato le ragioni del progetto che ha già coinvolto oltre 200 studenti e studentesse di 5 istituti: a Roma il Liceo Statale Maria Montessori, l’IMS Margherita di Savoia, il Liceo classico Statale E. Q. Visconti, il Liceo Statale Niccolò Machiavelli e, a Sezze, l’I.S.I.S.S. Pacifici e de Magistris.
“La Felicità come scelta del bene in termini cognitivi e emotivi va insegnata e progettualizzata - ha spiegato Gioia Longo - .proprio perché, in quanto Scienza, richiede una formazione . Oggi viviamo una vera e propria patologia culturale che deriva da una dittatura della violenza con il racconto morboso di fatti negativi. Manca, come contraltare, il racconto delle tante positività che esistono. In questo senso è importante che la Scienza della Felicità trovi nella scuola il luogo di promozione. Abbiamo constatato nel nostro percorso che i giovani sono interessati, i tempi sono maturi per lavorare in questa direzione. È una sfida che lavora sulla possibilità di affermazione di valori e diritti umani”.
Il cuore del progetto è la possibilità di passare dell’affermazione della Felicità come aspirazione astratta alla possibile concretizzazione. Occorre imparare e per questo è indispensabile “promuovere una formazione ai diritti attingendo dal patrimonio di valori ed esperienze positive da conoscere e far conoscere come Scienza della Felicità, che deve essere oggetto di ricerca, impegno, sperimentazione di visioni ed esperienze positive”. Se la Felicità è “tensione al bene a cui aspira ciascun individuo” la disciplina collegata si inserisce “nel solco dell’educazione alla Cittadinanza e Costituzione anche in vista dell’esame di Stato, oltre che della certificazione di competenze di cittadinanza, come opportunità formativa risultante dall’incontro di discipline dalla psicologia e antropologia alla filosofia, dal diritto all’economia e, in prospettiva, anche al settore tecnologico-scientifico del curricolo”.
In questo modo l’intuizione teorica trova logica collocazione e fattiva sperimentazione nei percorsi formativi che interessano le scuole medie superiori anche in vista dell’esame di Stato.
Le scuole hanno aderito alla proposta cogliendone il senso profondo e l’utilità.
“Il progetto Felicitas qualifica l’offerta formativa ma soprattutto ha il fascino della concretezza e pone alcuni principi nella prospettiva della ‘possibilità’ di essere affermati nella realtà - ha sottolineato il professor Giovanni Scancarello, del Liceo Maria Montessori -, il fatto di recuperare nella scuola spazi di positività è importante anche per le possibilità di protagonismo offerte ai giovani sollecitandoli a superare atteggiamenti di distacco o disinteresse”.
Altro aspetto apprezzato dell'iiziativa è il suo essere dinamica e aperta alla rete in una “visione progettuale e processuale”.
Per la professoressa Elena Zacchilli, del Liceo Niccolò Machiavelli, è di particolare interesse il fatto che sia una “rete non imposta ma nata dal basso, quindi dalla necessità, che vede il suo farsi mentre il cammino è avviato”. Non meno importante è la sfida di proporre ai ragazzi “schiacciati in un eterno presente” una progettualità in cui poter costruire se stessi.
D’altra parte è già una sfida dire “a scuola si studia la Felicità” ha osservato la professoressa Noemi Fiorini, dell’IMS Margherita di Savoia, perché “il termine oggi è connesso all’edonismo e va ricollocata la sua connotazione semantica valorizzando non il versante individuale e psicologico ma quello relazione e sociale”.
Ai diritti sono strettamente connessi i doveri e l’aspetto della responsabilità acquisisce una notevole importanza nei percorsi in divenire. “Inclusione, legalità, salute sono tra i molti temi che affrontiamo ogni giorno e che si collocano in questo solco - ha sottolineato la professoressa Bogliaccino del liceo Visconti -, è importante poterli valorizzare nella prospettiva del progetto, che ha il pregio dell’approccio trasversale e offre la possibilità di motivare i ragazzi ad una partecipazione più sentita”.
L’incontro della LUNID con la sensibilità di scuole e insegnati ha aperto una pista già ricca di iniziative e spunti che ciascun istituto svilupperà nel rispetto delle sensibilità e delle possibilità. A breve si prevede un concorso rivolto agli studenti ed alle studentesse che ha per oggetto il Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica che affronta il tema dei valori, dei diritti, della solidarietà e della felicità come fondamenti indispensabili di una comunità.
Sarà il primo risultato di quello che si preannuncia un cammino lungo, alimentato da sinceri entusiasmi e, quindi, inevitabilmente costellato di novità.
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