"Se in Italia ci fosse uguaglianza vera tra uomini e donne la crescita del PIL sarebbe del 30%". Lo sostiene Asa Löfgren e l'eurodeputato Gianni Pittella lo ribadisce in occasione del quinto Barcamp
Martedi, 28/06/2011 - Intervista all'europarlamentare Gianni Pittella in occasione del Barcamp dedicato alle Pari Opportunità, appuntamento che si tiena a Roma il 30 giugno 2011 presso la Casa Internazionale delle Donne.
Tra gli intenti del quinto Barcamp vi è quello di dare un impulso all'Italia affinché sui temi delle Pari Opportunità possa allinearsi con i Paesi dell'Unione, soprattutto a quelli del Nord Europa. Ma le differenze sono davvero così grandi? Quale potrà essere in concreto l'impatto di questa iniziativa?
Mi lasci dire innanzitutto una cosa su questa meravigliosa esperienza che é l'Europabarcamp: ridare la possibilità a tutti i cittadini di discutere e di decidere su un tema, prima in rete e poi dal vivo, é un contributo bellissimo al rilancio della democrazia italiana. E sono sicuro che anche questo Barcamp sulle Pari Opportunità di genere darà indicazioni concrete e per noi vincolanti su come ridurre ed eliminare il divario che esiste tra noi e altri Paesi dell'UE. Tutta l'Europa deve essere la patria delle Pari Opportunità di genere.
Secondo Lei queste differenze quali conseguenze hanno per il nostro Paese?
Pesano negativamente sulla tenuta sociale, sull'accesso al lavoro, su una vera integrazione territoriale (al Sud la donna é molto più svantaggiata che al Nord). Pesano sulla crescita civile ed economica e sull'autonomia morale del Paese. Secondo l'economista svedese Asa Löfgren, se in Italia vi fosse uguaglianza vera tra donne ed uomini, la crescita del PIL potrebbe aumentare del 30%
In particolare nel campo del lavoro e della rappresentanza nelle istituzioni le donne italiane sono molto indietro, nonostante l'Italia sia considerato un paese avanzato. Come si spega questo ritardo? Dove cercare le responsalità?
La parità è un obiettivo che va perseguito, conquistato, difeso ogni giorno. Ci portiamo dietro ancora una profonda cultura sessista nonostante le grandi battaglie del divorzio, dell'aborto, del diritto di famiglia, sulla quale abbiamo fatto importanti passi avanti ma alla quale si è aggiunto come un macigno una politica del governo nazionale che ha colpito i servizi alle persone, che ha penalizzato ulteriormente il Sud e le aree interne, che ha dato un colpo terribile all'istruzione e alla ricerca e all'educazione, che non ha lanciato alcuna seria politica per le pari opportunità.
Per non parlare poi dell'attacco alla dignità delle donne, che é il vulnus più atroce e dannoso che ha sfregiato la civiltà dell'Italia.
In riferimento ad un manifesto del PD (il Suo partito) per la Festa di Roma ci sono state molte polemiche per l'inopportuno uso dell'immagine femminile. Quale la Sua oponione al proposito? Pensa di attivarsi nei confronti di chi lo ha avallato politicamente ?
Si può discutere sull'opportunità o meno di quella immagine ma certo escludo che ci sia stata una intenzionalità sessista o una malafede. Il mio partito è la forza politica che più si sta spendendo per dare al suo interno e nelle istituzioni lo spazio paritario che le donne devono avere perchè politica e democrazia siano davvero le prime palestre della parità praticata e non solo annunciata.
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