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Trieste / I francobolli raccontano il diritto al voto delle donne

Trieste / I francobolli raccontano il diritto al voto delle donne

Una mostra filatelica ripercorre la storia del suffragio femminile nel mondo

Martedi, 22/03/2022 -

Organizzata da Chiara Simon, curatrice del Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa di Poste Italiane insieme a Simonetta Freschi, Ester Pacor e Camilla Pasqua, la mostra filatelica “Il voto alle donne, la storia di un diritto illustrata dai francobolli”, è visitabile fino al 1° aprile a Trieste nel Palazzo delle Poste Centrali di Trieste, in piazza Vittorio Veneto.

Un percorso che si snoda tra le sale del Museo e il salone della sportelleria delle Poste centrali di Trieste “illustra, attraverso i francobolli e alcuni poste, l’articolato cammino che le donne hanno compiuto negli ultimi due secoli, per ottenere il diritto al voto in diversi Paesi d’Europa e del mondo con un approfondimento dedicato all’Italia – spiegano le organizzatrici - . Non potendo le donne ancora oggi troppo spesso contare su una presenza paritaria nei luoghi delle decisioni (poche le elette, poche le candidate e pochi voti alle donne da parte delle donne), questa mostra si pone l’obiettivo di riprendere dagli inizi il percorso che ha condotto al ‘Suffragio femminile’, il movimento politico delle suffragette che ha avuto come obiettivo l’estensione del suffragio alle donne”.

Alla base della mostra un notevole lavoro di ricerca. “Le origini moderne del movimento vanno ricercate nella Francia del XVIII secolo, quando, nel 1791 Olympe de Gouges pubblica ‘La Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina’. Tra i primi Paesi a concedere il diritto al voto alle donne vi furono la Repubblica Corsa (1755), le Isole Pitcairn (1838), il Granducato di Toscana (1849), la Repubblica Romana (1849), la Nuova Zelanda (1893) - quando ancora non era uno stato indipendente, ma una colonia britannica per lo più autogovernantesi) - il Territorio del Wyoming (1869), l'Isola di Man (1881). Alcuni di queste realtà hanno avuto una breve esistenza e altre non hanno mai avuto l'indipendenza. Il primo Stato europeo a riconoscere il suffragio universale fu il Granducato di Finlandia, con le prime donne elette in Parlamento nel 1907. In Russia, durante il governo provvisorio, in piena rivoluzione, nel novembre del 1917, si tennero le elezioni per l'Assemblea costituente a suffragio universale. Suffragio che poi venne confermato nella Costituzione sovietica del 1918. Il diritto di voto alle donne fu introdotto nella legislazione internazionale nel 1948 quando le Nazioni Unite adottano la Dichiarazione universale dei diritti umani. Come stabilito dall'articolo 21: «1) Chiunque ha il diritto di prendere parte al governo del proprio Paese, direttamente o attraverso rappresentanti liberamente scelti. 3) La volontà del popolo dovrà costituire la base dell'autorità di governo; questa sarà espressa mediante elezioni periodiche e genuine che si svolgeranno a suffragio universale e paritario e che saranno tenute mediante voto segreto o mediante procedure libere di voto equivalenti». Il suffragio femminile viene anche esplicitamente considerato un diritto nella Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna, adottata dalle Nazioni Unite nel 1979, sottoscritta finora però solo da 189 Nazioni”.

L’esposizione è visitabile fino a venerdì primo aprile, nel Palazzo delle Poste centrali, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 19 e il sabato fino alle 12.30; nel Museo, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13, su appuntamento (0406764264).

Nel rispetto degli obblighi stabiliti dal Decreto Legge 7 gennaio 2022, n.1, si ricorda che per accedere a Museo e Poste centrali è necessario essere in possesso di Green Pass base.


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