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Torna a Roma il Festival del Cinema Tedesco: emancipazione e genere in primo piano

Torna a Roma il Festival del Cinema Tedesco: emancipazione e genere in primo piano

Apertura con ‘Falling into place’ della regista e interprete Aylin Tezel. Dal 14 al 17 marzo nella capitale il meglio della cinematografia tedesca

Martedi, 05/03/2024 - Il Festival del Cinema Tedesco, giunto alla sua IV edizione, offre quest’anno una selezione di opere di cineaste prettamente ‘al femminile’, presentando una rosa di film, tra anteprime italiane e opere prime, che spaziano, per generi e tematiche, dall’emancipazione femminile alla rivendicazione dei diritti degli atleti queer, passando per il cinema di genere e il racconto di formazione.

Divenuto in questi anni un appuntamento amatissimo dal pubblico della capitale, il Festival è un’iniziativa della German Films, che da oltre 25 anni promuove il cinema tedesco nel mondo e che festeggia nel 2024 i suoi 70 anni di attività, e si svolgerà a Roma dal 14 al 17 marzo 2024 al Cinema Quattro Fontane, in collaborazione con Goethe-Institut e Ambasciata della Repubblica di Germania a Roma.

Le opere che saranno presentate nei quattro giorni di programmazione del Festival, sono state selezionate fra quelle più interessanti scelte a partire dalle recenti produzioni cinematografiche tedesche di autrici/autori e registe/i all’attenzione della critica e dei Festival internazionali: la selezione è stata curata dalla Giuria composta da Cristiana Paternò, Mauro Donzelli e Miriam Mauti. Il pubblico che interverrà alla manifestazione sarà chiamato a votare il proprio film preferito.

Apre il Festival, in anteprima italiana, il film ‘Falling into place’, opera prima della regista tedesca di origini turche Aylin Tezel, anche protagonista del film, che sarà presente per incontrare il pubblico in sala. Il film racconta la storia di Kira e Ian, due sconosciuti in fuga dal loro passato, che si incontrano durante un fine settimana sull'isola di Skye dove trascorrono insieme trentasei ore in cui tutto sembra possibile, ma tornati a Londra, ignari di abitare a poca distanza l’uno dall’altra, potranno ritrovarsi solo dopo aver affrontato i propri demoni.

Altro film in concorso ‘Black Box’, diretto da Asli Özge, pluripremiata regista, sceneggiatrice e produttrice turca di ‘Men on the bridge’, e già vincitrice del premio per la Migliore sceneggiatura alla XVIII edizione della Festa del cinema di Roma. Black Box è un film sui pregiudizi, una metafora sui giochi di potere e sulla politica. Nel microcosmo di un condominio berlinese l'incaricato alle vendite di un'agenzia immobiliare si trova a fare i conti con gli abitanti del palazzo di cui si sta occupando e dal quale, per un’ordinanza della polizia, non si può né entrare né uscire. A causa del divieto tra i condomini si diffonde un clima in cui dominano dubbi, panico e pericolo, finendo per acuire le tensioni già esistenti.

Fra le sorprendenti opere prime, il film ‘Elaha’, della cineasta di origini armene Milena Aboyan, già presentato con successo in anteprima al Festival di Berlino 2023 nella sezione Perspektive Deutsches Kino. La protagonista, Elaha, è una giovane donna curdo-tedesca di ventidue anni in conflitto tra le tradizioni della propria famiglia, i desideri da perseguire e gli obiettivi che si è prefissata, primo fra tutti quello di “recuperare” la verginità. Il film è un viaggio di emancipazione che mostra come la realtà sia l’unica strada per rimanere fedeli a sé stessi.

In anteprima italiana il terzo lungometraggio di Sonja Heiss, ‘Quando Sarà Finalmente Come Non È Mai Stato’ (When Will It Be Again Like It Never Was Before), film con cui la regista tedesca ha aperto la sezione Generation 14plus del 73° Festival di Berlino. Tratto dal bestseller autobiografico di Joachim Meyerhoff, il film è un toccante racconto di formazione che commuove e diverte raccontando quanto sia difficile essere una famiglia. Ambientato in un grande ospedale psichiatrico tedesco, l’opera segue la storia di Joachim, il figlio minore del direttore, per il quale i pazienti sono come una grande famiglia perché molto più gentili dei suoi due fratelli maggiori che lo mandano su tutte le furie. Sua madre dipinge acquerelli e sogna le notti d’estate in Italia mentre suo padre noncurante va per la sua strada.

Tra gli altri titoli presenti al Festival, l’atteso documentario ‘Life is not a competition but I’m winning’, opera prima della regista e sceneggiatrice femminista queer Julia Fuhr Mann, presentato all’ultima Settimana della Critica di Venezia. Il doc racconta la storia di un gruppo di atleti queer a cui è stata preclusa la partecipazione agli eventi sportivi. Se la Storia è scritta dai vincitori, che ne è di coloro a cui non è stato mai permesso di partecipare alle competizioni sportive? Un collettivo di atleti queer entra nello Stadio Olimpico di Atene con l’intenzione di onorare coloro che sono sempre stati esclusi dal podio dei vincitori. Incontrano Amanda Reiter, una maratoneta transgender che ha dovuto confrontarsi con i pregiudizi degli organizzatori sportivi, e Annet Negesa, un’atleta degli 800 metri che è stata esortata dalle federazioni sportive internazionali a sottoporsi a trattamento ormonale. Insieme creano un’utopia radicale e poetica, lontana dalle rigide regole di genere degli sport agonistici.

A chiudere la IV edizione del Festival è ‘Lola Corre (Lola run), film cult del 1998 scritto e diretto da Tom Tykwer, interpretato da Franka Potente e Moritz Bleibtreu. Uno dei film simbolo del cinema tedesco moderno, successivi alla caduta del Muro di Berlino che oggi, proprio per la sua valenza rappresentativa viene riproposto dal Festival in occasione del 70° anniversario di German Films. Il film segue l’impossibile impresa di Lola che, in venti minuti, deve recuperare 100mila franchi per salvare il fidanzato che ha perso la borsa contenente l’ingente somma che avrebbe dovuto consegnare al losco commerciante d’auto per cui lavora di nascosto.

Completa il programma del festival una selezione di cortometraggi, usciti nel 2023, e provenienti dalle principali scuole di cinema tedesche. ‘Free Nights’ di Oliver Adam Kusio, ‘Huge Choice’ di Oleksandra Krasavtseva, ‘Killing Bagheera’ di Muschirf Shekh Zeyn, ‘Collage’ di Gülce Besen Dilek, ‘Long Time No Techno’ di Eugenia Bakurin, ‘It doesn’t have to be Today’ di Sophia Groening, ‘Swimming Lesson’ di Lisa Hürtgen, ‘Primitive Times’ di Hao Yu e ‘Volver al sur’ di Sofía Ayala.

Il Festival del Cinema Tedesco è promosso da German Films Service + Marketing GmbH, in collaborazione con il Goethe-Institut e l’Ambasciata della Repubblica di Germania a Roma con il supporto del Cinema Quattro Fontane.

I film saranno presentati in lingua originale con sottotitoli in italiano. L’ingresso alle proiezioni è previsto con regolare attività di sbigliettamento.

https://www.festivalcinematedesco.it/

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