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Si rinnova il successo de ‘La Nueva Ola - Festival del Cinema Spagnolo e Latinoamericano di Roma

Si rinnova il successo de ‘La Nueva Ola - Festival del Cinema Spagnolo e Latinoamericano di Roma

Chiusa col consueto ‘tutto esaurito’ la manifestazione che, tenutasi nella settimana della Giornata Internazionale contro l’omofobia, ha avuto un focus sui temi LGBTQIA+

Martedi, 21/05/2024 - La Spagna, è cosa nota, sui diritti civili e sulle famiglie arcobaleno, è una spanna avanti a noi, nonostante il regime di Franco abbia represso per anni l’espressione delle libertà sessuali, o forse proprio per quello.

Cadendo quest’anno la XVII edizione de ‘La Nueva Ola’, Festival del Cinema Spagnolo e Latinoamericano di Roma (tornato nel mese di maggio, dal 15 al 19, come nelle prime edizioni), nella settimana in cui si celebra la Giornata Internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia (17 maggio), il Festival ha deciso di dedicare il focus 2024 a opere che promuovono il movimento LGBTQIA+, come sezione di un programma che ribadisce il suo impegno a promuovere la parità di genere e il rispetto delle differenze.

Il segreto del successo di questo Festival, che ha saputo crearsi una strada e un nome nel panorama della Capitale, oltre all’amore degli italiani per la Spagna e per la cultura ed il cinema spagnoli, è legato alle scelte oculate e di qualità della direzione artistica, affidata ai suoi ideatori, Iris Martin-Peralta e Federico Sartori, che hanno saputo coinvolgere e mettere in connessione le più alte istituzioni spagnole in Italia (tra cui l’Ambasciata, l’Accademia, l’Ente del Turismo e tutti i principali Istituti di cultura), con il pubblico di cinefili ed appassionati, che ne ha fedelmente seguito l’evoluzione, dalle tante edizioni presso il cinema Farnese di Campo de’ Fiori, alle ultime svoltesi presso il Barberini, sempre mantenendo la stessa informalità e natura ‘popolare’.

A conferma di questo, l’edizione 2024 è stata vinta da un film che racconta la nascita di un movimento popolare e di una lotta ancora non del tutto conclusa: si tratta dell’acclamato e pluripremiato (tra i tanti anche il Goya per la Miglior canzone originale di Rigoberta Bandini) ‘Te estoy amando locamente’ di Alejandro Marín, ambientato a Siviglia nel 1977 ed incentrato sulla nascita del movimento di liberazione omosessuale andaluso, paradossalmente nato all’interno della Chiesa cattolica, grazie al sostegno di preti aperti e all’avanguardia (poi bacchettati da vescovi e prelati conservatori).

La storia, ispirata a fatti realmente accaduti, segna l’esordio alla regia di Alejandro Marín e racconta una delle pagine più buie della storia recente spagnola: la transizione dal regime franchista alla democrazia, che ha tardato moltissimi anni, e il permanere della cosiddetta ‘Ley de Peligrosidad Social’ (Legge di pericolosità sociale), che metteva fuori legge l’omosessualità ed imprigionava i trasgressori, abrogata solo nel 1995 dal governo socialista di Felipe Gonzalez.

Nell Siviglia vintage degli Anni Settanta, un ragazzo tranquillo, appena diplomato, figlio di madre vedova, una donna forte e tenace, capisce di non voler andare all’Università ma di aspirare piuttosto a diventare un cantante, anche se la madre già lo vede avvocato e lo spinge a rientrare nei ranghi, mentre il giovane protagonista è costretto a nascondere la propria omosessualità per evitare litigi.

L’incontro con un gruppo di artisti e ragazzi poco accettati dalle proprie famiglie a causa delle loro omosessualità, sarà l’occasione tanto attesa per ribellarsi e, come succede ai puri, pagarne pesantemente le conseguenze. Ma intanto il gruppo diventa Movimento e nessuno è lasciato da solo, persino la madre si converte alla causa della libertà e della giustizia, mentre la Spagna Anni Settanta inizia il suo cammino verso il futuro.

Nel cast, fra gli altri, l’attrice Alba Flores (Nairobi, una delle beniamine de 'La casa di carta'), l’attrice e attivista Alex de la Croix, il cantante La Dani, Omar Banana. La proiezione è stata accompagnata dal regista, dalla sceneggiatrice Carmen Garrido Vacas e dal produttore Xavi Toll. A ritirare il premio in sala, l'ultimo giorno, sono tornati il regista Alejandro Marin e la sceneggiatrice Carmen Garrido.

Tra i dodici film del concorso, tante anche le storie di donne e sulle donne, che raccontano le aspirazioni, le fragilità, le sofferenze, i traguardi e le lotte contro società machiste o contro gli stereotipi di genere ben strutturati nella società.

Fra questi, da segnalare ‘Neisi: La fuerza de un sueño’, di Daniel Yépez Brito, un documentario sull'atleta di sollevamento pesi Neisi Dajomes, che è stata la prima donna ecuadoriana a vincere una medaglia olimpica. La sua è una storia di riscatto e coraggio: figlia di rifugiati colombiani fuggiti dalla violenza del loro paese, per tutta la vita ha dovuto fare i conti con una condizione di povertà che non le consentiva di vivere assieme alla sua famiglia. Ha trovato la sua rivincita nei confronti della vita proprio grazie allo sport, con cui è riuscita a superare anche importanti dolori personali, come la morte prematura del fratello e della madre. Il film ha ricevuto il Premio IILA-Cinema, rivolto ai giovani talenti del cinema centro-sudamericano, promosso dall'Organizzazione Italo-latinoamericana di Roma.

Altro film al femminile in concorso, già premiato a Berlino con il Premio del Pubblico nella sezione Panorama, ‘Memorias de un cuerpo que arde’. di Antonella Sudasassi, un delicato racconto dove si intrecciano poeticamente le storie di tre donne cresciute in Costa Rica in una società machista e repressiva. Il film nasce come conversazione immaginaria con le nonne della regista, in cui si affrontano argomenti intimi mai esplorati prima d’ora. Incarnate dall'attrice Sol Carballo, queste voci narrano storie vere e dolorose di aspirazioni soffocate, violenza e abusi subiti.

E ancora ’La Hijas’, fortunato esordio alla regia di Kattia G. Zúñiga, premiato come Miglior Film Iberoamericano al Festival di Malaga. Emozionante ritratto adolescenziale di due sorelle in viaggio dalla Costa Rica a Panama per incontrare il loro padre, il film è basato sull’esperienza biografica della regista.

Vincitore del Gran Premio della Giuria World Cinema Dramatic all’ultimo Sundance Film Festival, scritto e diretto dalle cineaste messicane Astrid Rondero e Fernanda Valadez, Sujo è un’affascinante storia di formazione che si muove tra il cinema di genere e il dramma sociologico.

Attesissima anche la premiere di ‘On the Go’, l’audace esordio della regista e direttrice della fotografia María Gisèle Royo insieme all'artista Julia de Castro e interpretato fra gli altri da Omar Ayuso (protagonista della serie di successo Elite). Presentato in concorso all’ultima edizione del Locarno Film Fest (Cineasti del presente), dove ha ottenuto una Menzione Speciale, il film è un vero e proprio road-movie erotico all’insegna dell’irriverenza e della libertà. Gioiosa, folle e militante opera queer, interamente girata in 16mm, che sarà accompagnata dalle due registe.

A concorrere per la sezione spagnola, fra gli altri film, anche la commedia musicale ambientata nella città di Valladolid ‘Voy a pasármelo bien’ di David Serrano, con un cast d’eccezione con protagonisti Raúl Arévalo (Dolor y gloria) e la messicana Karla Souza (Le regole del delitto perfetto; Il tuffo) che ha aperto il festival alla presenza del regista e della popolarissima attrice e modella argentina Luz Cipriota (Rifkin's Festival; Onda su Onda) che ha co-sceneggiato il film.

Autentica chicca del programma, in anteprima, è stato il film ‘Samsara’ la nuova straordinaria opera di Lois Patiño, astro nascente del cinema d’autore spagnolo, che affronta il tema della reincarnazione in chiave di buddhismo tibetano. Il film girato in 16mm permette a Patiño di confezionare, attraverso effetti cromatici e viraggi, un vero e proprio trip allucinatorio, che visualizza la fase che intercorre tra il trapasso e la rinascita di una nuova vita. Un’esperienza unica che va dalle montagne del Laos alle rive della Tanzania, alla ricerca del sublime. Premio della Giuria in Encounters alla Berlinale 2023.

Il concorso è stato arricchito dalla commedia brillante ‘Bajo Terapia’ di Gerardo Herrero (già produttore Premio Oscar per Il segreto dei suoi occhi), in cui tre coppie in terapia sono convocate dalla psicoanalista per un gioco di buste contenenti istruzioni su cosa devono fare: i sei protagonisti, interpretati da stelle dell’ultimo cinema spagnolo, portano alla luce i loro problemi, pizzicandosi sulla cura dei figli, i compiti domestici, il denaro, la gelosia, il sesso. Il film è stato presentato dal regista e dalla produttrice Mariela Besuievsky.

In concorso anche 'La mesita del comedor' (Il tavolino di vetro) di Caye Casas, pluripremiato a livello internazionale, e già cult. Black humor e tragedia domestica al servizio di un film che sfida ogni convenzione. Il regista sarà presente assieme al produttore Norbert Llaràs.

Anche nella sezione latinoamericana diverse sono state le anteprime: come l'attesa opera postuma del peruviano Óscar Catacora, 'Yana-Wara', conclusa dallo zio Tito Catacora, che prosegue il percorso del precedente film Wiñaypacha (Óscar Catacora, 2017): un thriller impregnato di realismo magico, uno sguardo unico e penetrante sulle tradizioni millenarie delle comunità andine degli Aymara, delle loro profonde radici culturali e spirituali.

‘La Pràctica’ dell’eclettico regista Martin Rejtman, figura chiave del nuovo cinema argentino, è invece una commedia raffinata sullo sfondo del mondo dello yoga, tra spiritualità e vita reale.

Sempre nei confini della commedia, ma in questo caso con un importante sottotesto politico, si muove ‘Puan’ di María Alché e Benjamín Naishtat, ambientato nell'iconica facoltà di Lettere e Filosofia di Buenos Aires. Il film, premiato al 71. Festival di San Sebastian come Miglior sceneggiatura e Miglior attore protagonista, uscirà nelle sale italiane prima dell’estate.

Nella sezione Perlas, dedicata a titoli dall’elevato contenuto artistico e cinematografico, non inediti in Italia, è stato presentato, come film di chiusura del Festival, l'esordio al lungometraggio di Felipe Galvez ‘Los colonos’, crudo e raffinato racconto che porta l’attenzione sul genocidio degli indigeni Selk’nam perpetrato, alle soglie del XX secolo, durante le campagne di colonizzazione della Patagonia e della Terra del Fuoco, e per lungo tempo oscurato dalla storia ufficiale del Cile.

Premio FIPRESCI in 'Un certain regard' del Festival di Cannes 2023, il film è stato anche il candidato cileno agli Oscar come miglior film internazionale. Prima della proiezione, la serata finale è stata aperta da un saluto dell'Ambasciatore Vivaldi che ha ringraziato chi ha realizzato il film “perché spesso - ha detto - le pagine tragiche della storia si dimenticano e certo cinema è finanche terapeutico”.

La proiezione del film è stata poi introdotta dal suo direttore della fotografia, l'italiano Simone D'Arcangelo, assieme a Federico Sartori e Iris Martin-Peralta, direttori artistici del Festival.

Tra gli altri ospiti presenti in sala, oltre all'Ambasciatore del Cile in Italia, Ennio Vivaldi con la consorte, il Consigliere Rappresentante del Cile alla FAO Javier Gorostegui, il direttore del Museo delle Civiltà di Roma Andrea Viliani, e tutto lo staff Americhe del museo, la chef cilena Monica Spencer, l'artista Rä Di Martino, il curatore Lorenzo Benedetti, la Responsabile Affari Culturali dell'Ambasciata del Cile Federica La Paglia e la Responsabile comunicazione dell'Ambasciata Patricia Mayorga.

Dopo la tappa romana, La Nueva Ola proseguirà il suo viaggio in Italia: dal 22 al 25 giugno sarà a Napoli (FOQUS) e dal 28 al 30 luglio a Messina (Horcynus fest). Per ripartire in tour dopo l'estate toccando tra le altre città: Torino (cinema Baretti), Padova (cinema Lux), Bergamo (ciinema Conca verde) e chiudendo la stagione a Bolzano (25-27 novembre Filmclub).

La Nueva Ola - Festival del cinema spagnolo e latinoamericano è un evento ideato, prodotto e organizzato da EXIT media e riceve il sostegno dell'Ufficio culturale dell'Ambasciata di Spagna in Italia, Direzione Generale Cinema e Audiovisivo (Ministero di Cultura), Acción Cultural Española, Regione Lazio, IILA - Instituto Italo-Latinoamericano, Ufficio del turismo spagnolo, Instituto Cervantes di Roma, la Real Accademia di Spagna a Roma, Spain Film Commission, Ayuntamiento de Valladolid e le ambasciate di Perú, Argentina, Cile, Costa Rica, Ecuador, Messico.

Tutti i film sono stati proiettati in versione originale sottotitolata in italiano.

Fino al 26 maggio La Nueva Ola è anche on-line su MyMoviesOne.it Canale La Nueva Ola con altri film del miglior cinema spagnolo e latinoamericano, selezionati da EXIT media.

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