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Quando il riuso creativo delle immagini genera innovazione e bellezza

Quando il riuso creativo delle immagini genera innovazione e bellezza

All’insegna dei giovani, chiusa la II edizione dell’UnArchive Found Footage Fest. La regista Virginia Eleuteri Serpieri vince il premio "UnArchive" con il film ‘Amor’

Mercoledi, 05/06/2024 - Nel cuore del quartiere Trastevere a Roma si è conclusa, con un forte afflusso ed entusiasmo da parte del pubblico, la seconda edizione di UnArchive Found Footage Fest, la manifestazione ideata dall'Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS, con l'obiettivo di valorizzare il panorama artistico internazionale dedicato al riuso delle immagini d’archivio in nuove opere filmiche, spesso di forte sperimentazione. Obiettivo pienamente centrato a giudicare dalle opere selezionate e dalla risposta degli spettatori.

Il Festival si è svolto presso il Cinema Intrastevere con appendici artistiche e musicali all’Accademia di Spagna (dove si sono tenute le Master Class e i Panel) ed al Live Alcazar. In una settimana ricca di appuntamenti, il quartiere si è immerso in una moltitudine di visioni, incontri partecipati e performance dal vivo dal linguaggio fortemente innovativo.

Le presenze registrate in sala sono state circa 4000, cui si aggiungono gli oltre 500 spettatori degli eventi live, i 150 accorsi ad assistere ai panel e il vasto pubblico che ha visitato le opere installative, con un forte coinvolgimento del target di pubblico compreso tra i 25 e i 34 anni. Un indice di controtendenza per il cinema in sala, che dimostra un sorprendente interesse dei giovani verso le forme creative e sperimentali del cinema di found footage, confermato anche dai circa 30.000 contatti sui social media che le pagine del Festival hanno registrato nei giorni della manifestazione.

Certamente gli aspetti tecnologici e sperimentali legati al riuso creativo affascinano le giovani generazioni, ma piace pensare che ci sia anche un desiderio di interrogare e conoscere il passato, mediante le immagini, ed una ricerca della memoria, tramite le storie individuali e la Storia collettiva. Tante le registe ed artiste donne che hanno partecipato e vinto alla manifestazione ed al Concorso, con le loro opere innovative, coraggiose e tecnicamente avanzate.

La Giuria internazionale, composta da Bill Morrison, Firouzeh Khosrovani e Sara Fgaier, ha decretato vincitrici e vincitori come segue (premi in valore economico), con le motivazioni dei premi:

Il Premio del concorso Internazionale è stato assegnato a Virginia Eleuteri Serpieri si aggiudica il premio "UnArchive" con Amor (Italia, 2023), un'opera poetica su una Roma subacquea senza tempo trasformata in un pianeta della cura affettiva.
“Da sola la regista ha raccolto i frammenti, ha scoperto come rimetterli insieme e poi li ha incollati con cura l’uno all’altro, uno a uno. Alla fine l’immagine è ricomposta, ma non è più la stessa di prima. Adesso è più imperfetta, e più preziosa.”

La regista vincitrice, Virginia Eleuteri Serpieri, nel corso di un Panel tenutosi presso l’Accademia di Spagna fra autrici e autori internazionali intervenuti al Festival, auspicando una maggiore fruibilità per tutti dei materiali d’archivio (spesso costosi e non sempre facilmente reperibili), ha dichiarato: “Le immagini d’archivio sono come piante, che hanno bisogno di essere portate fuori, all’esterno, e che vanno nutrite, altrimenti, se lasciate chiuse senza nutrimento, muoiono”.

Miglior lungometraggio è Between Revolutions (Romania, Croazia, Qatar, Iran / 2023) del rumeno Vlad Petri, storia di due regimi in accesa rivoluzione, Iran e Romania, colti attraverso la corrispondenza tra due studentesse.
“Un'opera che intreccia magistralmente il found footage nella narrazione, creando il quadro intimo di un'amicizia, quella tra Zahra e Maria, tra le rivoluzioni dei loro rispettivi paesi, Iran e Romania. Between Revolutions fa emergere la natura illusoria delle rivoluzioni, il divario tra idee politiche e dura realtà. Il film è un ritratto lirico del sorgere e tramontare delle ideologie. Politica e intimità si mischiano nella breve durata del film, con una chiara struttura di montaggio e con la corrispondenza poetica tra Maria e Zahra.”

Miglior corto Solaris, Mon Amour (Polonia / 2023) dei polacchi Kuba Mikurda, Laura Pawela e Marcin Lenarczyk, storia personale sulla perdita, il lutto e la memoria tratta dall'opera di Stanisław Lem.
“Un'opera che ci trasporta in un percorso di ri-immaginazione. Usando adattamenti radio del film Solaris di Stanislaw Lem e una collezione di circa 70 film educativi polacchi, i registi creano abilmente un’opera di trasformazione alchemica, generando, con immaginari, montaggio e sound design eccezionali, una riflessione fantascientifica su memoria e perdita. Con questo materiale, lo spazio interno e lo spazio profondo si ripiegano su loro stessi, l’universo esiste sia dentro che oltre il corpo, e le storie personali sono intrecciate con il destino delle specie.”

Menzione speciale a Federica Foglia per Film Negativo / Positivo (Canada, Italia / 2023), collage fatto a mano, composto da film erotici in 16mm degli anni Quaranta e Settanta intrecciati a documentari sulla natura e materiali organici.
“Un’opera di collage di delicata bellezza e grazia che mette le star di film erotici dell’ epoca del cinema muto come spiriti creativi, dee che stimolano l’erotismo attraverso il mondo naturale, nei suoi insetti, fiori, foglie e semi.”

La Giuria degli studenti, collettivo proveniente da diverse università e accademie artistiche e presieduta quest'anno dal regista Giovanni Piperno, ha assegnato invece i seguenti riconoscimenti (premi con valenza simbolica, con utilizzo gratuito di tre minuti di materiali d'archivio per le prossime opere realizzate):

Premio UnArchive, per il miglior riuso creativo a “Picture of Ghosts” di Kleber Mendonça Filho (Brasile / 2023)
“Per la capacità del regista di amalgamare materiali di archivio privati, pubblici e filmici di formati diversi in una narrazione poetica. Trasfigurando l’architettura della città e della sua casa in un luogo di culto creativo. Parte dalla figura del fantasma per restituire vitalità alla memoria.”

Miglior Lungometraggio “Amor” di Virginia Eleuteri Serpieri (Italia / 2023)
“Per la poesia e l’originalità dell’articolazione narrativa che unisce un percorso di lutto intimo e la testimonianza di una città intera. Ricorda con forza e delicatezza l’importanza di un bene comune e prezioso che incarna la vita stessa, l’acqua, il fiume…”

Menzione Speciale – Miglior Lungometraggio “Manifest” directed by Angie Vinchito (uno pseudonimo che protegge l’identità dell’autore (o del collettivo) che ha realizzato il film e che risiede ancora nella Federazione Russa).
“Per la straordinaria capacità di narrare la tragica condizione di bambini e adolescenti russi imprigionati in un sistema violento e repressivo, attingendo dal vasto oceano dei social media. I giovani protagonisti di questo film sono la voce di una potente storia corale che necessita di essere udita dal mondo intero.”

Miglior Cortometraggio a “L’architetta Carla” di Davide Minotti con Valeria Miracapillo (Italia / 2024:
“Per la forza di scontro tra immagini industriali e visioni personali, tra voci aliene e discorsi poetici, nel segno di una frattura grottesca in cui ingegneria e architettura si impongono come visioni in grado ora di controllare, ora di rivoluzionare il mondo.”

Menzione Speciale – Miglior Cortometraggio a “We should all be futurist” diretto da Angela Norelli (talia / 2023)
“Con raffinatezza e grande ironia la regista è riuscita a capovolgere il significato delle parole di Filippo Tommaso Marinetti per un'emancipazione femminile ante litteram facendo crollare il patriarcato sotto le sue stesse parole ove si è adagiato per secoli, complimenti!”

Tra gli eventi più partecipati del Festival, sono da ricordare gli incontri di approfondimento con i registi Eyal Sivan (Israele), Bill Morrison (Stati Uniti), Sergei Loznitsa (Ucraina) e Kamal Aljafari (Palestina), dei quali nel corso del Festival sono state proiettate alcune delle opere più rare e significative nel lavoro di found footage.

"Non è stato facile selezionare, tra le centinaia arrivate, le opere per il nostro concorso internazionale - hanno ricordato i direttori artistici Alina Marazzi e Marco Bertozzi - né per la giuria dev'essere stato semplice assegnare i riconoscimenti di questa edizione di Unarchive. Un Festival frequentato da un pubblico altamente partecipativo, attento, diversificato, capace di amplificare una rete culturale in piena estensione. L'auspicio è che questi film possano continuare a circolare indipendentemente, per raggiungere nuovi contesti e coinvolgere un sempre maggior numero di spettatori".

"L'immagine osservata, studiata, analizzata e risemanticizzata attraverso il lavoro sul found footage - ha dichiarato Vincenzo Vita, presidente dell'AAMOD, nella cerimonia di chiusura della manifestazione - porta ad una ricostruzione diversa della realtà filmata all'origine, che viene rimanipolata dall'estro creativo del filmmaker quanto resa comprensibile e identificabile dall'occhio tecnologico delle nuove generazioni. Con questo festival e questi dati siamo lieti di aver potuto assistere a un rovesciamento degli schemi, riportando la fruizione ad un sistema "slow" di percezione e analisi del cinema".

Nella foto dei premiati e delle premiate:
Da sx a dx: Vlad Petri, Marcin Lenarczyk, Virginia Eleuteri Serpieri, Andrej Grjazev, Angela Norelli, Valeria Miracapillo (Photocredit: Filippo Maria Gori)

 

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