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'Sotto le foglie': François Ozon, il femminile e i suoi misteri

'Sotto le foglie': François Ozon, il femminile e i suoi misteri

Un film scorretto e poetico, sui rapporti familiari e sulla sorellanza. Tra dramma, commedia e thriller. Dopo l’anteprima al Festival Rendez-Vous 2025, in sala dal 10 aprile con la Bim distribuzione

Mercoledi, 09/04/2025 - È sempre un piacere ritrovare François Ozon, regista e sceneggiatore francese classe 1967, reso noto dal film '8 donne e un mistero', capace di descrivere universi femminili inafferrabili e personaggi complessi ed intensi, spostandosi con grazia e maestria in epoche e situazione completamente differenti e sempre in cambiamento.

Il suo ultimo film infatti, ‘Sotto le foglie’ (titolo originale ‘Quand vient l'automne’ che si riferisce anche alla stagione della vita della protagonista), si discosta totalmente dal precedente, ‘Mon crime - La colpevole sono io’, commedia femminil-femminista ambientata nella Parigi del 1935, che giocava con l’ironia e l’artificio.

Dopo la presentazione in anteprima al Festival Rendez-Vous 2025, presso il cinema Nuovo Sacher di Roma, alla presenza di Ludivine Sagnier, una delle interpreti del film e musa di Ozon, il film arriva nelle sale italiane il 10 aprile con la Bim distribuzione.

In ‘Sotto le foglie’ siamo in un piccolo villaggio della Borgogna, ai giorni nostri, dove due amiche e colleghe di tutta una vita, oggi anziane, trascorrono un’apparentemente tranquilla vita di provincia: cucinano, fanno la spesa, coltivano l’orto, si vedono ogni giorno per il caffè e, soprattutto, gestiscono i propri figli, ormai adulti ma irrisolti e problematici, aiutandosi l’una con l’altra in tutti i modi

La premurosa nonna Michelle (una magnifica Hélène Vincent le cui rughe ed i cui occhi esprimono un’infinita varietà di espressioni e sentimenti) condivide tutto con la sua migliore amica e vicina Marie-Claude (nel ruolo Josiane Balasko), anche un passato comune non del tutto socialmente accettato, probabile causa, secondo le due amiche, delle difficoltà dei loro figli ad integrarsi socialmente (il figlio di Marie-Claude è in prigione) e ad instaurare relazioni positive con gli altri (la figlia di Michelle è sempre arrabbiata con la madre e non riesce a mantenere un lavoro).

Michelle non vede l’ora di trascorrere l’estate con il nipote Lucas, ma quando sua figlia Valérie (la brava Ludivine Sagnier) e Lucas arrivano a casa della nonna, le cose iniziano a prendere una strana piega e nulla sembra andare per il verso giusto: Valérie mangia dei funghi velenosi raccolti da Michelle e finisce all’ospedale, decidendo poi di portarsi via il figlio perché crede la madre l’abbia voluta avvelenare.

“La storia dei funghi ‘velenosi’ mi è venuta dalla mia storia personale - afferma Ozon - Quando ero bambino, una delle mie zie aveva organizzato un pranzo di famiglia per il quale aveva cucinato dei funghi che aveva raccolto lei stessa. Durante la notte ci eravamo sentiti tutti male tranne lei che non li aveva mangiati. Quella storia mi aveva affascinato e avevo sospettato che mia zia, una donna tanto gentile e affettuosa, avesse voluto avvelenare tutta la famiglia (cosa che sotto sotto era il mio più grande desiderio all’epoca)! Sono partito da questa idea per creare un personaggio che in apparenza ha tutte le caratteristiche della «nonna che prepara le torte», ma che in sostanza potrebbe essere più inquietante dell’immagine che proietta.”

D’altro canto il ritorno di Vincent (Pierre Lottin, visto di recente in ‘La banda stonata’), il figlio di Marie-Claude appena uscito di prigione, sembra sconvolgere ulteriormente gli equilibri, fino ad una serie di imprevisti colpi di scena e risvolti thriller che modificano continuamente l’assetto del film, mantenendo lo spettatore in tensione nonostante un andamento quieto ed autunnale: ‘sotto le foglie’ sono tanti i segreti che le due donne portano e porteranno con sé per sempre.

Il film richiama non a caso le atmosfere delle più celebri storie di Agatha Christie e Georges Simenon, ma come sempre in Ozon, l’approfondimento psicologico dei personaggi e l’estetica del film hanno la prevalenza. Qui è forte anche il tema della sorellanza tra amiche, quasi più importante dello stesso legame madre-figlia, come a dire che le esperienze forti vissute per anni insieme a una persona costruiscono relazioni più significative talvolta dei rapporti fra consanguinei. Altri temi importanti quello dell’atteggiamento non giudicante che si deve avere verso gli altri e le loro vite, di cui spesso poco sappiamo, e quello della vecchiaia, di cui sempre meno si parla, anche cinematograficamente,

“Il mio principale desiderio era soprattutto filmare delle attrici di una certa età – racconta Ozon - mostrare la bellezza delle rughe sui loro volti, che riflettono il tempo che passa e le loro esperienze di vita. Sono sbalordito nel constatare fino a che punto le persone anziane scompaiono alla nostra vista nella società e sugli schermi. E per contrasto ho avuto voglia di filmare attrici di 70-80 anni che mostrano con orgoglio e senza artifici la loro età. Ho molto ripensato a Sotto la sabbia, a quando stavo per iniziare le riprese con Charlotte Rampling – che allora aveva soltanto 50 anni – e già tutti mi dicevano: «È troppo vecchia, non interesserà a nessuno!»”.

Campione d'incassi in Francia con quasi 700.000 spettatori, vincitore del Premio della giuria per la migliore sceneggiatura e del Premio per il miglior attore non protagonista (Pierre Lottin) al ‘Festival international du film de Saint-Sebastián’, e candidato ai César per la Migliore attrice con la protagonista Hélène Vincent (già vincitrice del César per la Migliore attrice non protagonista per ‘La vita è un lungo fiume tranquillo’) ‘Sotto le foglie’ è un film da non perdere.

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