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'Amichemai': Maurizio Nichetti torna con una commedia al femminile

'Amichemai': Maurizio Nichetti torna con una commedia al femminile

Un road movie da Trieste ai Balcani, con Angela Finocchiaro e Serra Yilmaz. Nelle sale dal 27 febbraio, distribuito da Minerva Pictures

Martedi, 25/02/2025 - Scoppiettante e inaspettato il ritorno dietro la macchina da presa – dopo oltre vent’anni di assenza – di Maurizio Nichetti (Ratataplan, Volere Volare, Ladri di saponette), che ne firma anche la sceneggiatura.
Non a caso il soggetto è opera, oltre che dello stesso Nichetti, anche dell’attrice Angela Finocchiaro e di Cristiana Mainardi.

Una storia in cui le donne sono le protagoniste assolute. Brillantissimo, durante tutto il film, il duetto tra le strepitose attrici Angela Finocchiaro e Serra Yilmaz.

La prima è Anna, veterinaria competente e appassionata nonché, di volta in volta, moglie innamorata, figlia affettuosa, madre ansiosa e nonna paziente che, in queste sue molteplici vesti, vive un conflitto quotidiano con Ayse, l’imperturbabile, ineffabile, intrigante, misteriosa donna venuta dalla Turchia a fare da badante (o più correttamente caregiver…) all’anziano e malridotto padre di Anna.

La personalità di Ayse è forte e non esita ad affermarla; la povera Anna ne è paradossalmente vessata, arrivando ad accettare la misteriosa scomparsa di denaro o a dover acquistare cetrioli in quantità industriale per le esigenze di wellness della astuta badante…

Il tutto mentre appare e scompare, come per magia, la figura di Angelo (Luca Lombardi), sempre in abito nuziale, il marito di Anna che si è da tempo eclissato con la scusa di un importante lavoro in Bulgaria. Un evento luttuoso costringerà le due donne ad intraprendere un viaggio avventuroso a bordo di un pick-up giallo, su cui viene caricata l’ingombrante eredità destinata ad Ayse – un antico letto che si rivelerà essere molto più prezioso di quanto sembrasse.

Dall’elegante e decadente Trieste il viaggio si snoda attraverso Slovenia, Serbia e Croazia – del resto Amichemai è una coproduzione italo-slovena, con il contributo della Film commission del Friuli Venezia Giulia – dando vita ad un road movie punteggiato di personaggi esilaranti anche se talvolta un po’ stereotipati.

Dopo una tappa in Bulgaria per una visita a sorpresa al marito idealizzato, puntualmente scoperto in traffici poco limpidi, Anna si riconcilierà con Ayse, scoprendone la grande umanità e sensibilità, e soprattutto un rapporto con gli uomini non sottomesso.

Il racconto di una sorta di “educazione sentimentale”, trasmessa da una donna insospettabilmente libera ad un’altra più convenzionale, viene arricchito da inserti metafilmici molto arguti, come l’espediente di far precedere l’inizio del film vero e proprio dalle inquadrature verticali di uno smartphone, maneggiato da due giovanissime donne che hanno il compito di documentare il work in progress del film: nello schema produttivo attuale, sembra dire Nichetti, non puoi fare a meno di un content creator (qui ce ne sono addirittura due, che in realtà sono attrici, Gelsomina Pascucci e Pia Paoletti) o di un drone per le riprese dall’altro…

Infatti, nelle note di regia leggiamo che il cineasta si è fatto “guidare dall'istinto più che dal mestiere e il film, oggi come allora, è nato, giorno dopo giorno, si è sviluppato come ha voluto, è uscito dalla sceneggiatura per farsi contaminare dalla vita che abbiamo vissuto in questi ultimi anni. Pandemia, guerre, cambiamenti climatici dalle catastrofiche conseguenze, il tutto raccontato da una Rete sempre più presente che ci raggiunge, ovunque e comunque, con mille post frenetici, pillole d'informazione che calamitano sempre la nostra attenzione”.

Detto che “Amichemai” è un film green, in collaborazione con Greenpeace, la conferenza stampa di Nichetti e Finocchiaro, a margine dell’anteprima romana alla “Casa del cinema”, è stata un’epifania cinematografica, con due grandi personaggi dallo spessore umano e artistico sempre in perfetta sintonia.

Dall’incontro con Serra Yilmaz, avvenuto attorno ad una tavola imbandita di prelibatezze ottomane che in realtà erano ‘gli avanzi’ del giorno prima, alla visione di un regista così geniale ed immaginifico da restare ai margini del grande cinema per un periodo lunghissimo: “Dopo tanti anni non mi ricordavo più perché avevo smesso di fare cinema. Adesso me lo sono ricordato. Perché è molto difficile fare le cose che vuoi fare tu, che non siano condivise dalla logica scontata dello streaming. Io quando vado al cinema vorrei sempre essere sorpreso da un film, ma purtroppo quando tu cerchi di sorprendere è difficile che ti aprano le porte le televisioni, i network, le piattaforme, perché loro sanno qual è il prodotto che va bene, giustamente. E allora tu devi difendere il tuo film”.

Presentato in anteprima assoluta al 42° Torino Film Festival, nella sezione zibaldone, “Amichemai” è prodotto da Isabella Cocuzza e Arturo Paglia, per Paco Cinematografica e da Loka Film, e distribuito da Minerva Pictures.

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