Sabato, 04/12/2021 - “Bella come Afrodite, saggia come Atena, con la velocità di Mercurio
e la forza di Ercole:
è conosciuta solo come Wonder Woman!”. William Moulton Marston in All Star Comics #8, 1941 -
Le sale espositive di Palazzo Morando/ Costume Moda Immagine di Milano ospitano, da pochi giorni, una mostra dedicata ad uno dei personaggi femminili più iconici di sempre, Wonder Woman, soggetto e tema e ‘plots’ legati, ‘ab ovo’ ed al massimo ai fenomeni di costume.
Si tratta del primo progetto museale nonché della prima mostra in Italia interamente dedicati all’eroina femminile dell’universo DC, personaggio tra i più amati dell’immaginario americano di tutti i tempi: non a caso il contributo peculiare moda di Maurizio Francesconi, branca essenziale della curatela a tutto tondo di Alessia Marchi, studiosa e storica dell’arte, con un mèntore, alle spalle, di altissima levatura, Andrea Emiliani.
Nel 1941 William Moulton Marston, avvocato psicologo americano che si era avvicinato al femminismo dopo aver conosciuto Emmeline Pankhurst, divenendo pure un teorico del femminismo liberale, grazie all’apporto della moglie, della compagna e del disegnatore Harry G. Peters, ideò per l’editoria il personaggio di Wonder Woman; così, grazie alle prime illustrazioni di Peters, da Wonder Woman ebbe origine, negli anni Settanta, l’omonima serie televisiva statunitense, con protagonista un’intramontabile, ineffabile e bellissima Lynda Carter, per conquistare più avanti il grande schermo con i film Wonder Woman (2017) e Wonder Woman 1984 (2020), entrambi interpretati da Gal Gadot, israeliana di origini ebree aschenazite, distribuiti in Italia da Warner Bros Pictures.
Quest’anno Wonder Woman compie i suoi primi 80 anni.
Ottant’anni in cui la sua figura – originalissimo modello della a volte prevedibile cultura pop americana – ha incarnato l’ideale eroico della donna-guerriero, la più grande icona femminile dell’universo DC che ha debuttato nelle pagine di All Star Comics #8 come Diana, giovane membro di una tribù di donne chiamate Amazzoni, originaria di Paradise Island, un'isola nascosta situata nel mezzo di un vasto oceano.
Wonder Woman è divenuta, anche mitologicamente, indiscusso simbolo di verità, giustizia e uguaglianza, attraversando e superando ‘con grazia’ confini spazio-storico-temporali.
"Bella come Afrodite, saggia come Atena, più veloce di Hermes e più forte di Ercole" – come si diceva in ‘incipit’- ma anche tenace come Atlante, potente come Zeus, audace come Achille: Wonder Woman incarna le migliori attitudini fisiche e morali che la mitologia greco-romana ci continua a insegnare. È un ‘unicum’, dunque, in cui ancora oggi si possono rispecchiare donne - e anche uomini - che sanno di essere tutte e tutti un po' ‘wonder’, un po’ mito che, per l’appunto e non a caso, affonda le sue origini nella classicità greco-romana, quella di figure divine ed eroi protagonisti della nascita del mondo.
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