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Welfare / E' già macelleria sociale - di Costanza Fanelli

Welfare / E' già macelleria sociale - di Costanza Fanelli

Da 929 milioni di euro del 2008 ai 270 milioni del 2011: un taglio insostenibile, secondo il Forum del Terzo Settore

Sabato, 12/11/2011 - Il governo Berlusconi si avvia a dimettersi ma lascia, tra gli altri danni procurati al paese in questi anni, un pesante macigno sul futuro del welfare: l’applicazione della legge delega fiscale e assistenziale, già varata nei mesi scorsi, se non verrà cambiata, genererà danni sociali gravissimi al nostro paese non solo tagliando in un settore già così colpito altre risorse ma eliminando fondamentali principi di diritti di cittadinanza.

Ad alzare la voce su questo sono le 80 maggiori organizzazioni sociali riunite nel Forum del Terzo Settore che in una Conferenza Stampa e in una audizione alla Camera alla Commissione Finanze e Affari sociali congiunte, supportati da una ricerca coordinata dal prof.Cristiano Gori, hanno denunciato che il governo anziché garantire risorse e riforme vere al settore del welfare del paese, già così debole, lo considerano solo un pozzo a cui sottrarre altra acqua in nome del risanamento.

Il Fondo nazionale per le politiche sociali, si denuncia, è già sceso dagli oltre 929 milioni di euro del 2008 ai 270 milioni del 2011, portando l’Italia tra i livelli di spesa sociale più bassi dell’Europa soprattutto nei settori critici ed emergenti della non autosuffcienza (anziani e disabili), della famiglia e maternità, della lotta alla povertà.

L’applicazione della legge delega del governo oltre a tagliare altre risorse produrrebbe un altro effetto negativo: la riduzione drastica degli interventi per la non autosufficienza di anziani e disabili, l’indennità riconosciuta finora in base ai bisogni delle persone verrebbe concessa in base al reddito, togliendo questa misura dall’ambito dei diritti di cittadinanza soggettivi delle persone e introducendo questo criterio del reddito che potrebbe a questo punto entrare in tante altri settori del Welfare sociale e sanitario.

"In tutti i paesi europei che hanno introdotto misure per la non autosuffcienza - sottolinea il prof. Gori - tali misure sono considerate un diritto in quanto tale e semmai vengono graduate (ma non eliminate) anche in relazione ai livelli di reddito oltreché messe in relazione ai servizi sociali offerti a questa categoria di persone fragili."

Oltretutto il risparmio che ne deriverebbe, dai calcoli fatti dal Forum del Terzo settore, sarebbe di solo 1.320 milioni di euro a fronte di bisogni di cassa di 20 miliardi di euro per il bilancio pubblico.

“Si chiuda al più presto la seconda Repubblica del sociale - ha detto il portavoce del Forum Andrea Olivero -. Sono 15 anni che in Italia manca una vera riforma del welfare che tenga conto delle nuove condizioni sociali del nostro paese, aggravate oggi dalla crisi, che riguardano in particolare due ambiti in cui siamo agli ultimi posti in Europa: il sostegno alle persone non autosufficienti e la lotta alla povertà.” Per il momento almeno si stralci l’articolo della delega che colpisce proprio queste categorie di persone.



MEMORIA FORUM TERZO SETTORE PER AUDIZIONE COMMISSIONE FINANZE - LEGGI



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