In rete e in onda - Presentata a Roma www.donnatv.it, la prima tv delle donne accessibile gratuitamente su internet
Ribet Elena Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2007
“È una sfida di comunicazione per impossessarsi della tecnologia e dei suoi linguaggi, per affermare un nuovo modello femminile nella comunicazione”. Eleonora Selvi è la entusiasta e determinata direttora di 'DonnaTv', prima televisione delle donne accessibile gratuitamente su internet. L'idea è nata nell'ambito dei corsi “Donne, politica e istituzioni” che nel 2005 hanno coinvolto migliaia di donne nelle università italiane grazie all'iniziativa del ministero delle Pari Opportunità. In quell'ambito è maturata la consapevolezza della necessità di una strategia intellettuale e politica di donne che vogliono utilizzare in modo diverso gli strumenti di comunicazione come l’immagine e il web, offrendo contenuti 'altri', un'immagine diversa della donna e stimolando riflessioni e dibattito. "In un suo studio il Censis ha individuato in 578 programmi televisivi un divario enorme tra ruoli maschili e femminili – ha osservato Selvi - le donne sono per lo più attrici, cantanti e soubrette, sempre collaborative rispetto ai colleghi uomini che assumono in genere ruoli direttivi preponderanti. L’immagine che ne deriva è quella di una realtà distorta: le donne sono giovani, belle e ricche, mentre le anziane appaiono solo nel 4% della programmazione". Dunque 'DonnaTv' intende "promuovere modelli femminili autorevoli nei quali le giovani, e non solo loro, possano identificarsi”. Particolare soddisfazione per l'iniziativa l'ha dimostrata Francesca Brezzi, intervenuta alla presentazione della web tv, che ha osservato come questo sia "l'inizio di un viaggio in cui si potranno percorrere, inventare e creare vie immaginative, nel senso di quella poiesis che le donne in particolare stanno sviluppando”. Entrando nel sito www.donnatv.it si può accedere ad informazioni e ad una rete di comunicazione finalizzata all'occupazione di spazi pubblici e alla promozione della libertà di pensiero con nuove parole e nuovi messaggi.
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